Prato: “VegetableGarden”, un festival per la sostenibilità ambientale

Dal primo all’undici febbraio si svolgerà il Festival PratoCity//VegetableGarden (presso la Saletta Campolmi, Via Puccetti, 3 Prato) dedicato alla  sostenibilità ambientale,  alla narrazione della storia del territorio,  alle  nuove  strategie di indagine dei cambiamenti climatici e alle buone  pratiche sostenibili per il nostro ecosistema.

La tematica di riferimento per l’edizione 2019 parte  dal tessuto urbano del territorio di Prato seguendo la storia secolare della presenza agricola e la trasformazione urbanistica della città legata all’affermazione industriale e alla ridefinizione e rifunzionalizzazione delle aree verdi nei secoli, arrivando al nuovo senso dello spazio verde/giardino come focus per la creazione di comunità.

Il festival fa parte di un più ampio progetto di CUT (Circuito Urbano Temporaneo) e Riciclidea Prato, che ha per titolo Giardini di Prossimità, è promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali vincitore del bando Creative Living Lab 2018 e patrocinato dal Comune di Prato.

Il festival è patrocinato dai comuni di Prato e di Poggio a Caiano e ha tra i partner l’ I.C.S. Curzio Malaparte,il Comitato di riqualificazione del Soccorso di Prato, l’Oasi Apistica Le Buche, l’associazione Seed Vicious, Bloomproject, Iridra Firenze e Hydrousa, Caffe-Scienza, Libreria Gori.

Primo appuntamento sarà l’inaugurazione della mostra sul cambiamento urbano legato alla pratica agricola e agli orti a cura di Stefania Rinaldi, che ripercorre con fotografie, cartografie, testimonianze video e documenti originali la storia del mutamento della città, allo scopo di legare in modo importante tutto il tessuto cittadino creando un percorso a ritroso, volto a rimarcare e ritrovare luoghi che assumono una funzione agricola e di incontro in città e a scoprire spazi ancora attivi, potenziali, racconti di socialità.

Un focus particolare di racconto è rivolto al Quartiere del Soccorso di Prato, luogo di multicultura, che sarà oggetto nei prossimi 5 mesi di tre residenze artistiche e di numerosi eventi. Al suo interno è presente una sede scolastica; le scuole Collodi sono tra le più popolose della città con circa 700 alunni. Proprio le classi della scuola e i docenti, insieme al comitato di quartiere, saranno coinvolte attivamente in tutte le attività all’interno del festival, con laboratori e workshop in collaborazione con Elena Sanesi di Riciclidea Prato, ispirati al percorso formativo del Centro ReMida, Terre d’Acqua di Bologna.

La giornata di Domenica 10 febbraio sarà occasione di uno scambio semi dalla partecipazione nazionale, organizzata grazie alla collaborazione con l’Associazione fiorentina Seed Vicious, con il coinvolgimento delle realtà del territorio invitate a riscoprire la biodiversità attraverso varietà antiche e piante in sinergia.

Sono previsti una serie di momenti dedicati alla sostenibilità e alle pratiche virtuose del territorio e il racconto di itinerari che arrivano all’interno del centro cittadino alla scoperta degli orti storici fin dal periodo medievale dentro le mura fino al primo Orto Urbano di Prato Spazi In Vasi in via Arcangeli, proprietà delle monache di Santa Trinita nel periodo del 1300 e sede di un mulino e di orti di primizie fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando l’edificio fu distrutto durante un bombardamento alleato.

Lo spazio si trova all’interno del quartiere del Soccorso e ne rappresenta il margine addossato alle mura. I giardini interessati dal progetto sono invece il margine di confine del quartiere.

Una sezione sarà curata in collaborazione con Giuseppe Bennati dell’Oasi apistica Le Buche di Poggio a Caiano e prevederà il racconto degli orti creati negli anni ’20 per formare i coloni nordafricanio durante il fascismo e la visita ad un Susino pianta madre di 100 anni ancora fruttifico e i figli legati alla banca del seme della biodiversità Toscana.

Grazie all’immenso patrimonio dell’Oasi ripercorreremo la storia dell’agricoltura del territorio, innescando un filo di senso legato alla scienza e al riconoscimento di specie antiche, autoctone da preservare, attivando un ideale ponte con la storia e il Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano, dove sono conservati i dipinti di classificazione delle specie arboree di Bartolomeo Bimbi.

Ulteriore sezione speciale sarà Green-teck, Talk e Tavolo di confronto. Le giornate contengono al loro interno esempi virtuosi e racconti di pratiche sostenibili legate alla sensibilizzazione verso il cambiamento climatico e alle nuove frontiere tecnologiche. L’utilizzo del suolo in agricoltura può infatti oggi assumere valenza di rigenerazione e riattivazione dei processi naturali che l’uomo ha nei secoli cercato di controllare e razionalizzare. La nuova sfida consiste nella creazione di dialogo e collaborazione tra uomo e natura, per la naturalizzazione dei processi umani, non come ritorno al passato ma come sguardo proiettato verso il futuro.

Nel contemporaneo diventa urgenza la definizione di pratiche che possano essere sostenibili per il nostro ecosistema, con la bonifica dai veleni industriali e il recupero di suolo grazie alle proprietà delle piante, il risparmio di acqua e la sua depurazione con metodi naturali, il rispetto del ciclo di crescita con la cultura della consociazione e dell’orto spontaneo, l’abolizione della monocoltura e la ricerca di nuova biodiversità con il recupero di semi antichi e piante commestibili ormai in via di estinzione, le nuove frontiere con la tecnica delle popolazioni evolutive.

Saranno presentati quindi progetti di innovazione sostenibile vicini a proposte inerenti le linee guida che l’amministrazione porta avanti nella ridefinizione del verde urbano, dalla connessione del lungofiume con gli orti urbani allo studio di forestazione legato al nuovo piano operativo.

Sarà centrale l’autocostruzione e l’esposizione di una serra idroponica del progetto pratese BloomProject e la partecipazione di Iridra, azienda fiorentina, che presenta Hydrousa, progetto vincitore di un bando Europeo Horizon2020, legati entrambi al tema dell’acqua come bene comune e la presenza dei ricercatori dell’associazione Caffe-Scienza.

Sarà infine attivato un collegamento-ponte con il centro cittadino grazie alla collaborazione con la Libreria indipendente Gori.

prato

INFO:

https://www.facebook.com/giardinidiprossimita

A Prato parte il progetto “Giardini di Prossimità”

Da fine gennaio 2019 parte “Giardini di Prossimità-la natura come Bene Comune”, un festival sulla sostenibilità  e residenze artistiche per riqualificare con i cittadini i giardini  delle Scuole Collodi.

Il progetto Giardini di Prossimità-la natura come Bene Comune, è ideato e organizzato dal Circuito Urbano Temporaneo e Riciclidea Prato , vincitore del bando Creative Living Lab 2018, e promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, patrocinato dal Comune di Prato.

Il progetto prevede una programmazione di attività culturali in forma di festival e una serie di azioni rivolti al quartiere del Soccorso al fine di creare i presupposti per una rigenerazione urbana condivisa dei giardini ubicati in prossimità alle scuole Collodi che possa partire dai cittadini, innescando un processo di costruzione di comunità grazie al mezzo delle residenze artistiche, della condivisione di buone pratiche e della formazione: partner del progetto sono l’I.C.S. Curzio Malaparte, il Comitato di riqualificazione del Soccorso di Prato e l’Oasi Apistica Le Buche di Poggio a Caiano.

Il progetto si articola su due fasi:

La prima fase prevede un festival sulla sostenibilità, PratoCity//VegetableGarden, che si svolgerà presso la Saletta Campolmi in via Puccetti 3 a Prato dall’1 all’11 Febbraio 2019.

Il festival racconta con una mostra il tessuto urbano del territorio di Prato seguendo la storia secolare della presenza agricola e la trasformazione urbanistica della città legata all’affermazione industriale e alla ridefinizione e rifunzionalizzazione delle aree verdi nei secoli, arrivando al nuovo senso dello spazio verde-giardino come focus per la creazione di comunità.

Avrà al suo interno un ricco calendario di attività grazie alla costituzione di una rete di partner quali una giornata di scambio semi organizzata in collaborazione con Seedvicious, l’esposizione di una serra idroponica del progetto pratese BloomProject, attori in una serie di talk di racconto e un tavolo di progettazione che vedono la partecipazione di Iridra, azienda fiorentina, conHidrousa, progetto vincitore di un bando Europeo Horizon2020, legati al tema dell’acqua come bene comune, la presenza dell’associazione Caffe-Scienza e dell’Ateneo Sostenibile dell’Università di Firenze, la collaborazione con l’Oasi Apistica Le Buche, il coinvolgimento delle classi delle scuole Collodi in laboratori progettati da Elena Sanesi di Riciclidea.

Lo spazio dell’Ex fabbrica Campolmi sarà punto di partenza per tracciare un percorso-ponte, passando attraverso l’Orto Urbano Spazi InVasi, attivo dal 2015 in via Arcangeli e creando un collegamento con il cuore della città grazie alla collaborazione con la Libreria Gori.

La seconda fase è caratterizzata da un programma di residenze artistiche curato da Chiara Vacirca e Stefania Rinaldi, che si svolgerà nell’arco dei cinque mesi, da Gennaio a Giugno 2019, con l’intervento di tre artisti dal respiro internazionale, che investono la loro ricerca in una relazione col mondo, fondando una pratica che non si lega necessariamente alla produzione di oggetti ma all’intreccio di relazioni umane.

Beatrice Catanzaro, Luigi Coppola e Sara Leghissa incontreranno gli abitanti del Soccorso, attivando con azioni e interventi un movimento collettivo verso il giardino in una prima parte aprendo poi al quartiere, per amplificare nelle strade il lavoro fatto.

Infine, ultimo appuntamento sarà quello dell’approdo in una forma di processione e celebrazione condivisa del percorso.

Saranno presentati alcuni Momenti di Teatro a cura di Elena Franchi, un percorso inserito in una scansione temporale dall’attraversamento trasversale rispetto alle due fasi, con uno spettacolo presentato al festival in primo studio con la partecipazione di Yunusa Cham (originario del Gambia, attualmente rifugiato in Italia) e una riflessione con i ragazzi dalla scuola, gli insegnanti, i genitori e i cittadini che abitano il quartiere improntato sul termine riappropriazione collettiva.

Saranno inoltre realizzati incontri periodici di formazione presso il quartiere del Soccorso, rivolti a docenti e cittadini, legati ai temi proposti e agli artisti invitati, allo scopo di creare un humus che possa diffondere e consolidare le azioni, innescando un processo virtuoso che porti i cittadini ad essere attivi e a concepire con l’aiuto delle associazioni una bozza di proposta di patto di collaborazione con l’amministrazione per la gestione del giardino.

Grazie alla presenza costante e attiva del Comitato di riqualificazione del Soccorso saranno previsti momenti conviviali e di racconto, con l’apertura di un gruppo facebook Il quartiere del Soccorso di Prato | Giardini di prossimità.

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Pagina Facebook progetto: https://www.facebook.com/giardinidiprossimita

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