Risolto il giallo dei dischetti in mare, sono filtri di un depuratore sul Sele

E’ stato finalmente risolto, grazie all’attivita’ d’indagine del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, il mistero dell’inquinamento da dischetti di materiale plastico riversatisi in grande quantita’ sin dalla settimana scorsa in piu’ tratti costieri del Mar Tirreno Centrale. Si tratta dei filtri fuoriusciti da un depuratore in prossimita’ della foce del Sele.

dischettiDalle ulteriori verifiche sul depuratore sospetto, il personale della Guardia Costiera ha potuto accertare la fuoriuscita dei filtri che, a causa di un cedimento strutturale di una vasca dell’impianto, si sono riversati nel fiume Sele per poi confluire nel Mar Tirreno, dove, per effetto delle correnti, si sono distribuiti lungo le coste della Campania e del Lazio, fino a raggiungere il litorale meridionale della Toscana.

Mentre prosegue l’attività di accertamento sul sito, le informazioni finora acquisite – spiega ancora la Guardia Costiera – sono state comunicate all’Autorità Giudiziaria di Salerno che ha assunto il coordinamento delle indagini, delegandole alla Capitaneria di porto di Salerno. Determinante è stata l’attività del personale del Nucleo Speciale d’Intervento (N.S.I.) della Guardia Costiera, coordinato dal Reparto Ambientale Marino (R.A.M.) cui il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha conferito mandato per fare luce sulla vicenda. Una volta assodata la natura di “filtri a biomassa adesa” utilizzati per la depurazione delle acque reflue – spiega ancora la Guardia Costiera – gli accertamenti dei militari, svolti in modo capillare sul territorio interessato, si sono orientati verso la conferma della principale ipotesi investigativa, ovvero che questi materiali fossero stati rilasciati da impianti di trattamento dei reflui attraverso lo scarico diretto in mare o nei corsi d”acqua che sfociano in esso.

Meteo: in arrivo il registro anti bufale, Lamma “buona notizia”

Pronto il primo albo dei meteorologi civili. Lo prevede l’articolo 51 della Legge di Stabilità 2018. Mancherebbe solo il decreto attuativo. Prevederebbe controlli e verifiche di professionalità per assicurare la qualità di chi realizza le previsioni. Abbiamo chiesto un parere a Roberto Vallorani del LaMMA, il Consorzio tra Regione Toscana e CNR specializzato in meteorologia, climatologia, sistemi informativi geografici e geologia.

“Sono ben lieto di apprendere questa buona notizia. Ne va della veridicità della materia. Chi parla lo deve fare con cognizione di causa svincolandosi dalle logiche commerciali del vendere pubblicità.”.

L’avvio dell’albo è stato fortemente voluto dal ministero dell’Ambiente, Gian Luca Galletti intervistato oggi da QN. Fra gli obiettivi primari dello strumento il contrasto alla diffusione sul web di bufale legate al meteo.

Questo fenomeno “va contrastato. È pericoloso sotto diversi aspetti. In primo luogo le bufale sulle previsioni del tempo non ci permettono di fare la giusta prevenzione sul territorio nell’ottica della quale abbiamo istituito l’agenzia ItaliaMeteo. Dall’altra parte, finiscono per condizionare negativamente i flussi turistici”, afferma Galetti che spiega come al momento  attraverso un tavolo tecnico di esperti, è sotto valutazione quali potranno essere i titoli di studio necessari per poter svolgere legittimamente questa professione. Inclusa l’ipotesi di un esame di ammissione.

 

Rifiuti: Galletti, esperienza Peccioli (Pisa) esempio per l’Italia

Ministro a convegno Belvedere, trasformato problema in risorsa.

“Sono venuto qui a vedere un’esperienza innovativa e virtuosa da esportare in tutto il
Paese: è l’esempio di chi sa vivere i rifiuti non come un problema, un costo, ma come risorsa. Qui siamo in pieno accordo di Parigi, è l’esempio pratico di ciò che bisogna fare per rispettare gli impegni che abbiamo preso sulla riduzione di Co2. E’ la grande sfida che abbiamo davanti, quella dell’economia circolare, il superamento del modello lineare dello spreco”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, intervenendo a Peccioli (Pisa) al convegno ‘Vent’anni di Belvedere Spa’, la società che gestisce il sito di smaltimento dei rifiuti del comune.

“Senza la partecipazione dei cittadini – ha aggiunto il ministro – queste esperienze non sono possibili: se le cose partono dal basso, senza contrapposizione tra persone e amministrazione, i risultati arrivano”.

Secondo Galletti, “economia circolare significa rivedere il ciclo produttivo in vista del riutilizzo: impiegare diverse e minori materie prime, impiegare meno energia, puntare sull’ecodesign, avere un prodotto che sia riciclabile al 100%”.

“E’ un passaggio che conviene alle imprese – conclude – perché l’economia circolare è
già competitiva e lo sarà ancora di più. Questa tendenza apre anche spazi per esperienze come quella di Belvedere”.

Exit mobile version