Omicidio Castelnuovo VdC: indagini sono su regolamento conti

I killer che hanno ucciso l’albanese 36enne a Sasso Pisano hanno sparato almeno 15 colpi contro la vittima, che era seduta sul lato passeggero in una Mercedes guidata da un connazionale. Il 36enne era stato coinvolto in indagini per sfruttamento della prostituzione ma non ha mai subito condanne.

E’ da chiarire se i killer abbiano sparato a piedi dopo aver avvicinato la Mercedes prima di fuggire su un’utilitaria di colore scuro vista sfrecciare da testimoni nel piccolo abitato di Sasso Pisano (Pisa). Le indagini hanno chiarito che la Mercedes è stata colpita anche agli pneumatici anteriore e posteriore sul lato della guida e ha marciato in modo accidentale per poco più di un km fino a raggiungere il locale dove il conducente ha chiesto aiuto e dove è morto il passeggero. Considerate le ridotte dimensioni di Sasso Pisano, l’agguato potrebbe esser stato in aperta campagna, peraltro in un’area caratterizzata dagli sbuffi geotermici dal terreno

La vittima è residente nel Senese ed è stata colpita da numerosi colpi di pistola. Il 36enne è caduto nell’agguato mentre era all’interno di un’auto guidata da un’altra persona. Il conducente è scappato percorrendo alcune centinaia di metri fino all’abitato del paese dove si è fermato per chiedere aiuto ai gestori di un locale pubblico fuori dal centro abitato. Per l’albanese però non c’era più niente da fare e gli inquirenti lo hanno trovato già riverso esanime a terra deceduto all’esterno del pubblico esercizio.

Secondo  quanto emerge dalle indagini in corso condotte dai carabinieri del nucleo investigativo e coordinate direttamente sul posto dal sostituto procuratore di Pisa, Giancarlo Dominijanni, a sparare sono state sicuramente più persone e, stando a quanto si è appreso, sarebbero almeno due o tre i fuggitivi che dopo avere fatto fuoco si sono allontanati a bordo di un’utilitaria scura. Le ricerche sono proseguite tutta la notte in zone con paesini poco abitati e casolari sparsi nella campagna. Sasso Pisano è una piccola frazione situata dentro l’area della geotermia.

Bimba morta in auto: pm chiede archiviazione per padre

La procura di Pisa ha chiesto l’archiviazione per Daniele Carli, padre di Giorgia, la bimba di un anno morta in auto il 18 maggio scorso dopo che il genitore l’aveva dimenticata nella vettura.

Era il 18 maggio quando Daniele Carli dimenticò la bimba in auto, posteggiata davanti all’azienda di San Piero a Grado (Pisa) dove lavora come ingegnere. Il pm Giancarlo Dominijanni ha già trasmesso la richiesta all’ufficio gip. La notizia è stata pubblicata stamani dal quotidiano Il Tirreno.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, le consulenze di accusa e difesa concordano sull’assenza di comportamenti colposi da parte del padre, 44 anni. Alessandro Meluzzi, consulente della procura, aveva escluso la causa di punibilità per l’ingegnere: quel giorno il padre della piccola sarebbe stato colpito da un’amnesia dissociativa transitoria, ovvero un improvviso black out che gli ha fatto dimenticare Giorgia in auto mentre avrebbe dovuto accompagnarla al nido perché la mamma era rimasta a casa con l’altra figlia che stava poco bene. Alle stesse conclusioni sono arrivati i consulenti della difesa.

Muore per reazione allergica: indagata anche cuoca agriturismo

C’è un nuovo indagato nel fascicolo per omicidio colposo aperto dalla Procura di Pisa relativamente alla morte di Chiara Ribechini, la 24enne di Navacchio (Pisa) deceduta il 15 luglio scorso a causa di una reazione allergica dopo aver cenato in un ristorante.

Si tratta della cuoca dell’agriturismo nel Pisano dove la giovane aveva mangiato in
compagnia del fidanzato e una coppia di amici, il cui nome va ad aggiungersi a quello dell’amministratrice della struttura.
Chiara, che era allergica all’uovo oltre che al latte e ai suoi derivati, si è sentita male mentre stava tornando a casa in auto, ma nonostante un’iniezione di adrenalina fatta sulla gamba e l’intervento del personale del 118 è morta per una grave crisi respiratoria provocata da uno choc anafilattico.
Ieri mattina il pubblico ministero, Giancarlo Dominijanni ha inoltre conferito ad una professionista universitaria l’incarico per ulteriori accertamenti tecnici non ripetibili sui residui rinvenuti nello stomaco della vittima in fase di autopsia e sul vomito repertato dai medici nella fase di soccorso della ragazza in strada nei pressi di Pontedera (Pisa).
Le analisi serviranno infatti ad individuare l’allergene che ha ucciso la giovane.

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