Il direttore degli Uffizi, Eike Schimdt, lancia un appello affinché la Germania restituisca il piedistallo del Discobolo Lancellotti, attualmente nei depositi della Glyptothek, mentre la scultura è esposta a Palazzo Massimo, a Roma.
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“Nessuno me l’ha chiesto” di essere il candidato sindaco per Firenze nel 2024, quindi “all’ordine del giorno c’è il lavoro che sto facendo come presidente di Regione e che voglio fare in futuro come presidente della Regione. Ho la sensazione che si agiti il mio nome come diversivo, i veri candidati sono dietro le quinte a fare gli accordi e a fare le alleanze però il fatto che si faccia il mio nome con parole positive come vengono espresse in questi giorni mi fa piacere”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di un evento parlando dell’eventuale candidatura alle prossime comunali. ”
Che si dica” che io sarei il collante tra Pd e Iv “e si esprimano parole di apprezzamento mi fa piacere – ha aggiunto Giani – ma da questo a pensarmi come candidato la strada è lunga e sinceramente in questo momento sto pensando a fare bene il presidente della Regione”.
A giani ha eco Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi. “É troppo presto per sciogliere qualunque riserva” sulle candidature per le elezioni comunali del 2024, ha detto Schmidt, rispondendo ai cronisti che, a margine di un evento, gli hanno chiesto se ha deciso di candidarsi a sindaco di Firenze con il sostegno del centrodestra.
“Ci saranno sicuramente tanti incontri però se lo incontrassi oggi parleremo di altri temi”, ha poi aggiunto Schmidt su un’ipotetico incontro con Giovanni Donzelli, deputato FDI
Sporca, insicura, malgestita: il ritratto di una città se non allo sbando, quasi. Eike Schmidt non si candida ma di certo parla da politico quando si riferisce alle condizioni di Firenze. intervistato dal Corriere Fiorentino non le manda a dire e, nella schiettezza e nella precisione chirurgica che gli è connaturata, dice: In questi otto anni di mia permanenza in città, purtroppo, Firenze è cambiata e in peggio. È più sporca e la questione sicurezza si è aggravata. Io negli anni 90 studiavo all’Archivio di Stato e all’Istituto Germanico e la sera si poteva camminare tranquillamente. Ora sentiamo sempre più spesso di assalti a donne e bambini”.
“Tutti dicevano che dopo il Covid nulla sarebbe più stato come prima. E invece, come avevo previsto, nel 2023 i turisti sono in aumento. E la situazione in città non migliora: tutto dipende da come vengono gestiti, dalla loro distribuzione” aggiunge il direttore degli Uffizi, prlando sempre di Firenze.
” Prendiamo gli Uffizi,non direi mai che ci sono troppi turisti, però appunto bisogna saperli gestire. Da noi alla mattina passano due o tre ore prima che si arrivi al massimo delle presenze consentite, e cioè 900. Lo stesso vale per la stagionalità. Sappiamo che a Firenze ci sono momenti di super afflusso e momenti di calo. Ma le cose ora stanno cambiando: lentamente nei mesi autunnali crescono le presenze. Tra cinque o dieci anni non ci sarà più una bassa stagione tra il giorno dei Santi e Natale. Resterà dopo il 6 gennaio. Ma non è male. In quel periodo si possono fare altre proposte”.
Sul suo rapporto con Nardella, Schmidt dice “io non sono mai stato il primo a rompere i suoi giocattoli. Però ad attacco rispondo: sul mangificio di via de’ Neri, mi sono espresso perché era attinente al mio museo. oltre l’80 per cento delle persone che vengono a Firenze vengono agli Uffizi”.
Lavoratrici e lavoratori di Opera ((impresa che gestisce i servizi museali di Firenze, tra cui Gallerie degli Uffizi, palazzo Pitti, Polo museale regionale toscano e Opificio delle Pietre Dure) da settimane si mobilitano contro la nuova gara di concessione dei servizi museali che non garantisce i livelli occupazionali e il mantenimento delle condizioni economico-normative di oltre 200 addetti che da 20 anni operano nel sistema museale degli Uffizi. Oggi sciopero di mezza giornata con presidio nel piazzale degli Uffizi di Firenze alle 13.
Sindacati e Rsu hanno provato in ogni modo, negli ultimi giorni, ad avere un confronto con i responsabili della gara e con il direttore degli Uffizi Eike Schmidt (che della gara è il Responsabile Unico del Procedimento) ma “abbiamo ricevuto soltanto schiaffi in ogni sede- spiegano Filcams Cgil, UilTucs e Rsu -. Al tavolo di crisi della Prefettura i legali della Galleria degli Uffizi non hanno accolto le nostre obiezioni e si sono preoccupati soltanto di ‘fermare’ lo sciopero contestando le procedure”.
Lo stesso direttore Eike Schmidt, invece che incontrare i rappresentanti dei lavoratori, ha scritto alla Commissione di Garanzia (l’arbitro) per chiedere di “valutare l’eventuale illegittimità dello sciopero”
Dicono Filcams Cgil, UilTucs e Rsu: “Siamo sconcertati e delusi perché sembra chiaro che a nessuno dei soggetti interessati importi delle condizioni materiali di oltre 200 persone che rischiano il lavoro e il salario, e ci fa rabbia pensare che l’unica preoccupazione di chi ha la responsabilità dell’appalto sia quella di non rovinare la narrazione da copertina che vuole il Museo degli Uffizi come un posto fantastico dove tutto funziona alla perfezione. La realtà invece è più forte di ogni storiella e la realtà racconta di lavoratrici e lavoratori in ansia per il proprio futuro, racconta di una città che produce una ricchezza oscena mentre i lavoratori sono sempre più poveri e racconta di una precarietà che non trova alcuna giustificazione”. “Si tratta di una vicenda – aggiungono le sigle sindacali – che riguarda in realtà tutti i lavoratori degli appalti del sistema museale, lavoratori che spesso vivono condizioni di lavoro difficilissime ed è anche per loro che ci si mobilita, per dire una volta per tutte che la ricchezza prodotta dal turismo museale deve andare nelle tasche dei lavoratori e non soltanto nella rendita e nelle imprese private”.
Infine, le Rsu hanno deciso di comune accordo con i lavoratori che i lavoratori impossibilitati a fare sciopero per “garantire le aperture in quanto servizi essenziali” doneranno una parte della giornata di lavoro o l’intera giornata di lavoro all’ospedale pediatrico Mayer. “Lo faremo per ricordare, a tutti quelli che ci costringono a scioperare metà giornata perché ci ritengono ‘pubblici essenziali’ in caso di sciopero e lavoratori di serie B per tutto il resto, che i lavoratori essenziali sono quelli che salvano vite e si fanno in quattro per la salute pubblica. I medici, gli infermieri sono essenziali e per ricordarlo alla città e a tutti abbiamo deciso di fare questo piccolo gesto ‘ribelle’ di solidarietà”.
Sindacati e Rsu hanno provato in ogni modo, negli ultimi giorni, ad avere un confronto con i responsabili della gara e con il direttore degli Uffizi Eike Schmidt (che della gara è il Responsabile Unico del Procedimento) ma, si legge in una nota firmata da Filcams Cgil, UilTucs e Rsu “abbiamo ricevuto soltanto schiaffi in ogni sede. Al tavolo di crisi della Prefettura i legali della Galleria degli Uffizi non hanno accolto le nostre obiezioni e si sono preoccupati soltanto di ‘fermare’ lo sciopero contestando le procedure”.
Lo stesso direttore Eike Schmidt, invece che incontrare i rappresentanti dei lavoratori, avrebbe scritto alla Commissione di Garanzia per chiedere di “valutare l’eventuale illegittimità dello sciopero”
“Siamo sconcertati e delusi – proseguono i sindacati – perché sembra chiaro che a nessuno dei soggetti interessati importi delle condizioni materiali di oltre 200 persone che rischiano il lavoro e il salario, e ci fa rabbia pensare che l’unica preoccupazione di chi ha la responsabilità dell’appalto sia quella di non rovinare la narrazione da copertina che vuole il Museo degli Uffizi come un posto fantastico dove tutto funziona alla perfezione. La realtà invece è più forte di ogni storiella e racconta di una precarietà che non trova alcuna giustificazione”.
L’orario garantito per le visite, in seguito a quanto indicato dalla Commissione di Garanzia, spiegano in una nota Filcams Cgil Firenze e Uiltucs-Toscana, è il seguente (ultimo ingresso possibile un’ora e trenta prima della chiusura): Uffizi dalle 8:15 alle 13:50, Boboli dalle 8.15 alle 13:50, Museo di San Marco dalle 8:15 alle 11:30, Museo Archeologico nazionale di Firenze dalle 8:15 alle 11:30,- Opificio delle Pietre Dure dalle ore 8:15 alle ore 11:30.
Deciso anche che i lavoratori impossibilitati a fare sciopero per “garantire le aperture in quanto servizi essenziali” doneranno una parte o tutta la giornata di lavoro o l’intera giornata di lavoro all’ospedale pediatrico Meyer “per ricordare, a tutti quelli che ci costringono a scioperare metà giornata perché ci ritengono ‘pubblici essenziali’ in caso di sciopero e lavoratori di serie B per tutto il resto, che i lavoratori essenziali sono quelli che salvano vite e si fanno in quattro per la salute pubblica”.
Agnolo Doni e Maddalena Strozzi furono due protagonisti indiscussi delle collezioni degli Uffizi. Agnolo, facoltoso mercante di stoffe e la moglie, l’aristocratica Maddalena, erano appassionati – e facoltosi – collezionisti d’arte, nonché committenti dei principali artisti del momento, come appunto Raffaello e Michelangelo Buonarroti.
Il famosissimo Tondo Doni di Michelangelo, raffigurante la Sacra Famiglia con San Giovannino, porta il loro nome proprio perché fu commissionato all’artista in occasione della nascita della loro primogenita.
A partire da oggi, e fino al giorno di San Valentino, la ‘Festa dei Doni’ sarà accompagnata da una serie di clip sui canali social delle Gallerie, che avranno come filo conduttore l’amore nelle opere degli Uffizi.
Il 31, intanto, ci saranno incontri speciali durante i quali addetti del museo illustreranno ai visitatori la storia, d’amore e d’arte, di Agnolo e Maddalena. “E’ bello poter offrire di nuovo alle coppie questa gita speciale agli Uffizi, che oltre al vantaggio del biglietto omaggio include visite guidate gratuite ai capolavori legati a una coppia straordinaria – ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt -. Agnolo aveva trentadue anni e Maddalena Strozzi diciassette quando commissionarono a Michelangelo il famoso tondo con la Sacra Famiglia che ancora oggi porta il loro nome, uno dei vanti degli Uffizi. Accanto sono esposti i loro ritratti, due capolavori di Raffaello: giovani sposi che sembrano quasi mostrare con fierezza quel tondo, prezioso e impegnativo acquisto, frutto della passione che li accomuna, l’arte”.