Morte Astori: chiesto processo per Galanti

La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo per il medico Giorgio Galanti nell’inchiesta per la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori.L’udienza preliminare è fissata il 22 ottobre prossimo davanti al giudice Angelo Antonio Pezzuti.

Giorgio Galanti, difeso dall’avvocato Sigfrido Fenyes, è indagato sulla morte di Astori, in qualità di direttore sanitario del Centro di riferimento di medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi. Il 18 luglio scorso era stato interrogato al pm Antonino Nastasi. In quell’occasione Galanti aveva affermato che nessun certificato medico era stato redatto.

Il reato contestato a Galanti è quello di falso materiale commesso da pubblico ufficiale, in concorso. Per l’accusa, il capitano della Fiorentina Davide Astori morì per la mancata diagnosi di una patologia cardiaca che era tale da impedirgli la carriera di calciatore. Secondo il pm la diagnosi non fu fatta perché mancavano esami che avrebbero potuto rivelare l’insorgere della patologia. Il certificato ritenuto falso dalla procura mostrerebbe invece che i medici decisero che Astori fosse idoneo al calcio agonistico essendo in possesso di tutte le informazioni medico scientifiche necessarie.

Risulta, invece, stralciata dalla stessa inchiesta per omicidio colposo la posizione di un altro medico co-indagato con il dottor Giorgio Galanti, cioè il professor Francesco Stagno di Cagliari. Al momento non emerge alcuna decisione della procura di Firenze al riguardo di Stagno che nel giugno scorso è stato interrogato dal pm Nastasi. Stagno, difeso dall’avvocato Andrea Puccio, a quell’interrogatorio aveva presentato le relazioni di suoi consulenti, in particolare una perizia cardiologica e una perizia medico-legale. Comunque sia, al momento Stagno non ha ricevuto nessuna notifica di data di udienza preliminare.

Morte Astori, interrogato Galanti: “Mai redatto un falso”

Ha risposto alle domande e ha detto di non aver mai redatto un documento medico falso, il professor Giorgio Galanti interrogato questa mattina dal pm Antonino Nastasi nell’ambito dell’inchiesta-bis aperta dalla procura di Firenze sulla morte del capitano della Fiorentina Davide Astori.

“Il mio assistito ha risposto alle domande e ha chiarito che non è stato redatto nessun falso”, ha affermato il difensore di Galanti, avvocato Sigfrido Fenyes, al termine dell’interrogatorio, effettuato nell’ufficio del pm Nastasi e durato circa un’ora e trenta minuti. Galanti, già indagato con Francesco Stagno per omicidio colposo, in questo secondo fascicolo è indagato, insieme a una dottoressa di Careggi, in concorso per falso materiale riguardo a un certificato medico relativo a un esame cardiologico (Strain) a cui in realtà, sostiene l’accusa, il calciatore non sarebbe mai stato sottoposto. Il certificato medico di idoneità alla pratica agonistica risulterebbe quindi, proprio per il mancato compimento di questo esame, falso.

Secondo quanto risulta agli inquirenti, la dottoressa sarebbe il medico che avrebbe redatto il certificato relativo a un particolare accertamento cardiologico su Astori tra quelli necessari per attestare la sua idoneità agonistica. In base al certificato, questo esame venne effettuato e risale al 2017, ma la Procura di Firenze ritiene il contrario, ossia che il certificato sia stato stilato solo la primavera scorsa e che, quindi, non sia autentico.

Il reato contestato a Galanti è quello di falso materiale commesso da pubblico ufficiale, in concorso. “Si tratta di distinguere – ha affermato ancora l’avvocato Fenyes – tra quelle che sono valutazioni scientifiche e quelle che sono valutazioni legate alla certificazione di esiti di esami medici. In questo caso si verte nella prima categoria”. Rispondendo alle domande del pm, riferisce sempre Fenyes, il professor Galanti ha ribadito “la non alterazione degli esami eseguiti all’epoca sul calciatore Astori, che sono conservati integri a beneficio di tutti”.

Galanti è indagato anche nell’inchiesta principale per la morte di Astori, quella per omicidio colposo, insieme al professor Francesco Stagno. Per l’accusa, Astori morì per la mancata diagnosi di una patologia cardiaca che era tale da impedirgli la carriera di calciatore. Secondo il pm la diagnosi non fu fatta perché mancavano esami che avrebbero potuto rivelare l’insorgere della patologia. Il certificato ritenuto falso dalla procura mostrerebbe invece che i medici decisero che Astori fosse idoneo al calcio agonistico essendo in possesso di tutte le informazioni medico scientifiche necessarie.

Astori: chiuse indagini omicidio colposo

La procura di Firenze ha chiuso le indagini sulla morte del capitano della Fiorentina Davide Astori che vedono indagati per omicidio colposo i medici Francesco Stagno, come direttore sanitario dell’Istituto di medicina dello sport di Cagliari, e Giorgio Galanti, quale direttore sanitario del Centro di riferimento di medicina dello sport dell’Aouc di Firenze Careggi.

La morte improvvisa del calciatore sarebbe stata originata da una “cardiomiopatia aritmogena diventricolare” tale da determinare il decesso improvviso di Astori. Secondo le indagini della procura di Firenze i due medici, Francesco Stagno e Giorgio Galanti, sarebbero responsabili perchè, per un concorso di cause tra loro indipendenti, avrebbero provocato il decesso di Astori. Ai due medici gli inquirenti attribuirebbero la colpa di aver violato i “protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico”.

In particolare a Stagno viene contestato di aver rilasciato ad Astori nel luglio 2014 un certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica in cui si attesta la mancanza di controindicazioni nonostante che le indagini abbiano ricostruito che nella prova da sforzo si fossero verificate due extrasistoli ventricolari isolate, non segnalate nel referto.

A Galanti la procura contesta il rilascio ad Astori di due diversi certificati di idoneità alla pratica del calcio agonistico nel luglio 2016 e nel luglio 2017. Referti rilasciati nonostante che secondo gli inquirenti fossero emerse nelle rispettive prove da sforzo aritmie cardiache.

Stagno e Galanti sono anche accusati di aver omesso di sottoporre Astori ad altri accertamenti diagnostici più approfonditi sull’origine e sulla cause delle extrasistole, al fine di escludere una ‘cardiopatia organica’ o una ‘sindrome aritmogena’.

Per la procura se la patologia fosse stata diagnosticata mentre si trovava in una fase iniziale ciò avrebbe consentito di interrompere l’attività agonistica di Astori e tramite la prescrizione di farmaci di rallentare la malattia e prevenire l’insorgenza di ‘aritmie ventricolari maligne’.Secondo quanto appreso, Francesco Stagno ha chiesto tramite il suo difensore di essere interrogato dal pm di Firenze.

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