“Fotografia Europea 2019”. Torna a Reggio Emilia la festa della fotografia

Fotografia Europea 2019 è la 14esima edizione del festival culturale internazionale dedicato alla fotografia contemporanea. Ogni anno viene scelto un tema specifico. Quest’anno è “Legami. Intimità, relazioni, nuovi mondi” e il paese ospite è il Giappone.

Per questa edizione di Fotografia Europea 2019 ci sono mostre dappertutto, sia nel circuito ufficiale che in quello off. In tutta la città e lungo la via Emilia.

Le mostre ufficiali sono 24. E l’epicentro del festival sono i chiostri di San Pietro, tornati ad essere aperti dopo una breve assenza dovuta ai restauri.

Vi si possono vedere mostre di fotografi giapponesi o che hanno lavorato in Giappone. Le migliori? Quelle dedicate a Justine Emard, che esplora i legami tra le nostre vite e la tecnologia con una bella istallazione dedicata all’intelligenza artificiale e alle relazioni tra umani e macchine;

quella di Kenta Cobayashi, che apre una finestra sul futuro prossimo con le sue belle manipolazioni digitali; e quella di Pizy Liao, che raccontando del suo rapporto di coppia con un ragazzo più giovane lllustra ruoli sociali in evoluzione.

Ai chiostri di San Pietro si possono poi vedere anche altre mostre. Tra queste, un film di “fantascienza” di Francesco Jodice. E i lavori di Jacopo Benassi, incentrato sui corpi di due ballerini- uno abile e uno disabile. Infine, pezzo forte, le immagini potenti del francese Samuel Gratacap, che ha fotografato senza retorica le persone che in Libia si trovano tra la vita e la morte.

Fotografia Europea 2019 occupa poi anche quest’anno il bellissimo Palazzo Da Mosto, dove si possono vedere due mostre: Arabian transfer, una serie di immagini di Michele Nastasi dedicate alle mega-architetture sorte sulla sabbia dei paesi arabi. E una retrospettiva del fotografo americano Larry Fink, che è però deludente nella selezione e nell’ istallazione.

Deludente è anche la mostra dedicata al famoso e molto longevo fotografo di moda Horst, a Palazzo Magnani. Un vero peccato, perchè il suo lavoro avrebbe meritato una selezione più accurata.

La sezione Off di Fotografia Europea 2019 invece comprende più di 300 progetti. Ospitati in gallerie, appartamenti privati, negozi, androni, bar, circoli e cortili. Questa sezione libera e indipendente nasce dalla spontanea iniziativa di privati cittadini e riserva sì qualche gemma, come per esempio le foto di Nicolò Degl’Innocenti Tocci e quelle di Antoine D’Agata; ma quest’anno dimostra che avrebbe bisogno di una qualche forma di curatela, anche light.

Strabordando da Reggio Emilia, Fotografia Europea2019 si distende lungo la Via Emilia. Andiamo un pò a vedere.

Margherita Abbozzo (1, continua)

Tutte le fotografie sono mie. Tutte le info pratiche di Fotografia Europea qui.

 

 

 

Fotografia Europea a Reggio Emilia

Apre Fotografia Europea, il bel festival di fotografia che come ogni anno anche nel 2018 riempie Reggio Emilia di mostre, idee, eventi… e di fotografia in tutte le salse.

Un festival di fotografia che si declina in versione ufficiale, con mostre curate con tutti i crismi, e in versione off, con piccoli eventi che riempiono spazi di ogni genere, come negozi, case, botteghe, androni, studi professionali, giardini e giardinetti. E che si allargano poi a macchia d’olio in tutta la provincia. Fotografia ovunque, insomma!

 

Il tema portante? Quest’anno è “RIVOLUZIONI – Ribellioni, cambiamenti,utopie”.

Se le precedenti edizioni ci avevano abituato a vedere fotografie in mostre allestite in alcuni luoghi deputati,  spesso fascinosissimi, quest’anno ci sono cambiamenti, che regalano ulteriori possibilità di penetrare in posti nascosti o sconosciuti di una cittadina veramente deliziosa.

Palazzo Magnani c’è sempre. Quest’anno ospita Sex & Revolution! Immaginario, utopia, liberazione (1960-1977)

Una mostra dedicata all’immaginario sessuale di anni e di una società che sembrano lontanissimi dal clima di oggi, sebbene non sia cambiata l’ossessione sul corpo femminile. Divertente e piena di fotografia, oggetti, video, ma…se la mostra l’avesse curata una donna il risultato sarebbe stato diverso. Non bisogna scordarsi mai che il corpo delle donne, come ci ricorda la grande artista Brabara Kruger, davvero è sempre e comunque “un campo di battaglia”.

E ci sono sempre anche il bellissimo palazzo Da Mosto – con mostre dedicate alle celebri fotografie di Joel Meyerowitz, ad alcune nuove di Toni Thorinbert, e ai photobooks della GAM di Roma; ci sono i chiostri di San Domenico, che ospitano una serie di piccole personali di 9 fotografi iraniani, più un omaggio all’Iran di Walter Niedermayer;

C’è ancora lo spazio Guerra, con una mostra dedicata alla fotografia dei fotoromanzi;

così come lo spazio di via Secchi 11, con sei piccole personali interessanti, tra le quali segnalo quelle di Umberto Coa e Nicolò Panzeri;

E c’è sempre la galleria Parmeggiani, che oltre la mostra di Francesca Cattelani ha la sua favolosa collezione permanente; come c’è di nuovo la Sinagoga, che torna ad aprirsi per ospitare le strepitose immagini sulla Cina di Luca Campigotto.

Nuove inveci le sedi della Banca d’Italia, dove si possono vedere una installazione di Mishka Henner e l’inizio di un nuovo progetto di Francesco Jodice; quelle del Battistero e del Palazzo del Vescovado, nelle quali si possono ammirare le intensissime e toccanti fotografie in bianco e nero di Elio Ciol, uno dei maestri storici della fotografia italiana; lo Spazio U30Cinque, che apre con una serie di mostre dedicate alla fotografia di giovani “emergenti”, tra i quali segnalo Lorenza Demata; e Villa Zironi, una villa liberty che ospita una mostra di Lorenzo Tricoli.

La sezione off ha come epicentro Via Roma, coinvolta in un tripudio di iniziative coloratissime, vitali e alternative, che fanno esplodere fotografia ovunque: in studi professionali, lavanderie, negozi di ogni tipo, residenze private, ballatoi e androni.

Tra tutte queste mostre, segnalo il tributo al poeta Corrado Costa, al fotografo Antonio Contiero e alla mitica rivista Frigidaire che si trova all’indirizzo Via Roma 50. Un fantastico flash back a personaggi e idee celebrati anche nel libro BIF e altre storie da Pierluigi Tedeschi.

 

La sezione off continua poi nel centro storico, dove non si deve perdere Viaduegobbitre, un condominio di artisti che aprono le loro case a tanti fotografi; e continua ancora fuori le mura – come la collezione Maramotti, che ospita la mostra Il Giardino, di Lutz & Guggisberg; e infine in una miriade di centri della provincia.

Insomma, volete fotografia? Il festival Fotografia Europea vi offre l’occasione di farne una scorpacciata epocale, con un miliardo di occasioni di divertirsi a guardare, vedere e pensare.

 

Margherita Abbozzo. Tutte le foto sono mie. In ordine di apparizione: 1, 2,e 3: da Sex & Revolution! a Palazzo Magnani; 4, Gohar Dashti, Untitled, dalla serie Home, 2017; 5, allo spazio Guerra; 6, Umberto Coa, Non dite che siamo pochi; 7 e 8, Luca Campigotto; 9, Elio Ciol, In attesa, San Giovanni di Casarsa, 1959; 10, 11 e 12, in Via Roma.

Il Festival è aperto fino al 17 giugno. Tutte le info pratiche qui

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