Lucca: inaugurata soglia d’inciampo per ricordare la Shoah

Inaugurata stamattina la prima soglia d’inciampo in Italia, posta per ricordare gli ebrei deportati nei campi di sterminio negli anni della Seconda Guerra Mondiale, installata a Lucca di fronte alla Pia Casa, in via Santa Chiara, che nel 1944 fu terribile luogo di detenzione, prigione dove i nazisti, con la complicità dei fascisti, rinchiusero centinaia di persone prima di inviarli nei campi di concentramento.

Presenti il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, il prefetto Francesco Esposito, l’assessore alla continuità della memoria storica Ilaria Vietina, e classi di scuole superiori. Presente Gunter Demning, artista tedesco ideatore delle pietre e delle soglie d’inciampo dal 1993.
L’iniziativa, che rientra nel calendario 2020 per il Giorno della Memoria e del Ricordo, ha titolo ‘Per dolorose strade – Ad memoriam dei rastrellati per il lavoro coatto nel Reich’. Lucca, sottolinea il Comune, sarà la prima città italiana ad avere una soglia d’inciampo: infatti, diversamente dalla pietra d’inciampo, che ha la dimensione di un sampietrino e che ricorda una singola persona deportata nei campi di sterminio e di concentramento nazisti, la soglia nasce con l’obiettivo di portare alla luce e di imprimere nella memoria e nel tessuto urbanistico e sociale cittadino un’intera vicenda e un intero gruppo di persone, unite – come nel caso della Pia Casa – da una tragica storia personale divenuta storia collettiva di una città, di un popolo, di un Paese, di un periodo storico.
A seguire, sempre alla Pia Casa, si è tenuto l’incontro con gli studenti e la cittadinanza per approfondire le vicende dei rastrellati nel territorio della provincia di Lucca e del preside Ernesto Guidi che, per non aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana, venne inviato al lavoro coatto. Sono intervenute anche Alda Fratello e Silvia Angelini dell’Isrec di Lucca.
Le parole di Alessandro Tambellini e Divo Stagi, che fu detenuto nella Pia Casa per alcuni giorni intervistati da Rossana Mamberto

Sammezzano tra i 14 monumenti più a rischio d’Europa

“Europa Nostra – la federazione pan-europea per il patrimonio culturale – ha  notificato a Francesco Esposito, Portavoce del Movimento Civico Save Sammezzano, l’inserimento del Casello di Sammezzano nella lista dei 14 siti europei più in pericolo. La lista è stata istituita nell’ambito della 5° edizione del “7 Most Endangered”, programma comunitario che ha l’obiettivo di individuare i siti culturali più in pericolo presenti sul territorio europeo e mobilitare, per 7 di essi, soggetti pubblici e privati affinché ne venga promosso il recupero.”

Secondo quanto riporta il comunicato stampa di Save Sammezzano: “Gli altri siti inseriti nella lista sono: National Theatre of Albania (Albania), Karas – Traditional Wine Vessels (Armenia), Khoranashat Monastery (Armenia), Castle Jezeří (Repubblica Ceca), Tapiola Swimming Hall (Finlandia), Parco Archeologico di Sibari (Italia), Ivicke House, Wassenaar (Olanda), Y-block – Government Quarter (Norvegia) Szombierki Power Plant (Polonia), Belgrade Fortress and its surrounding (Serbia), Plečnik Stadium (Slovenia), Cuatro Caminos Metro Depot (Spagna), Egyptian Halls (Regno Unito).
L’istanza per la partecipazione al programma è stata avanzata a luglio 2019 per tramite di “Imago Mundi Onlus”, associazione Culturale di Cagliari Presieduta da Fabrizio Frongia e già ideatrice di “Monumenti aperti”, la più importante festa della Sardegna dedicata alla promozione e valorizzazione de beni culturali.
La candidatura di Sammezzano ha ottenuto il supporto ufficiale del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Toscana, del Comune di Reggello, del Comitato Ferdinando Panciatichi Ximenes D’Aragona e della Kairos Srl, creditore procedente della procedura fallimentare che fino a pochi giorni fa aveva per oggetto Sammezzano.  Da metà novembre la Sammezzano Castle Srl, società proprietaria del Castello di Sammezzano, è infatti uscita dal fallimento, riottenendo la disponibilità sostanziale del bene.
Sammezzano
Nonostante  sia il più importante esempio di architettura eclettica della nostra nazione, da molti considerato addirittura il castello più bello d’Italia, e sia da tempo oggetto di una campagna di sensibilizzazione che lo ha portato ad essere uno dei monumenti nostrani più amati e discussi di sempre, Sammezzano permane in stato di degrado e inutilizzo da quasi un trentennio, con un conseguente peggioramento della sua già drammatica situazione strutturale.
Con la sua riconferma tra i luoghi più in pericolo d’Europa, viene mandato un messaggio forte e chiaro: Sammezzano è internazionalmente riconosciuto come un sito culturale dall’elevatissima importanza storico-monumentale, e va quindi fatto il possibile per fermare lo stato di decadimento in cui versa.
A marzo 2020 si saprà se Sammezzano verrà incluso anche tra i 7 luoghi finalisti che parteciperanno al programma completo, che prevede l’organizzazione di “missioni di salvataggio” in loco, a seguito delle quali gli esperti multidisciplinari di Europa Nostra  elaboreranno dei report comprendenti idee e raccomandazioni per il recupero di ciascun sito.”

Sammezzano: presentato esposto alla Procura della Repubblica di Firenze

Presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze riguardo la situazione di degrado in cui versa il Castello di Sammezzano, il parco circostante ed i vari annessi in esso presenti.  L’esposto è stato avanzato a firma di Francesco Esposito, fondatore e portavoce del Movimento Civico Save Sammezzano.

Attraverso l’esposto la predetta Procura è stata messa a conoscenza della situazione di deterioramento e semiabbandono di Sammezzano, nonostante quest’ultimo sia assoggettato al “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, che ne impone la protezione e la conservazione. Viene altresì chiesto alla magistratura di intervenire proprio affinché sia assicurato il rispetto del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42  “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, e sia quindi garantito lo stato di tutela che la legge prescrive a favore di Sammezzano.

Protagonista di una campagna di sensibilizzazione prima nel suo genere, intrapresa dal Movimento Civico Save Sammezzano, il complesso di Sammezzano è divenuto uno dei beni culturali nostrani più amati e discussi a livello nazionale: vincitore dell’Ottavo Censimento “I Luoghi del Cuore” promosso dal FAI e Intesa Sanpaolo, unico sito italiano iscritto nella lista dei 12 beni culturali europei più in pericolo secondo Europa Nostra (la federazione pan-europea per il patrimonio culturale), argomento di 10 interrogazioni parlamentari e di una mozione regionale approvata a maggio 2016, fenomeno mediatico con all’attivo oltre 450 servizi giornalistici e radiotelevisivi ed esso inerenti e oggetto dell’attenzione di centinaia di migliaia di cittadini che ne sostengono il recupero tramite i social network e mediante le petizioni ad esso dedicate.

A discapito di quanto fatto fino ad oggi sotto il profilo civile, istituzionale e mediatico, la situazione strutturale di Sammezzano è continuata a peggiorare di giorno in giorno. Per i proponenti l’esposto è stato dunque un passo obbligato affinché venga finalmente garantita la salvaguardia di Sammezzano e sia quindi assicurata l’applicazione della legge che lo tutela.

Il castello di Sammezzano nella lista dei 12 monumenti più in pericolo in Europa

Anche il Castello di Sammezzano in Toscana è tra i 12 monumenti più a rischio in Europa La candidatura avanzata dal Touring, per iniziativa e sollecitazione dell’associazione Save Sammezzano,  nell’ambito del programma 7 Most Endangered di Europa Nostra

Intervista con Francesco Esposito dell’associazione Save Sammezzano

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