Variante Delta: Federalberghi Firenze registra 15-20% disdette ad agosto

Variante Delta: “Per il mese di agosto a Firenze le disdette negli hotel si attestano tra il 15 e il 20%. Bisognerà poi capire quante nuove prenotazioni salteranno”. A dirlo il presidente di Federalberghi Firenze (e area metropolitana) Francesco Bechi, in relazione all’aumento di casi Covid dovuti al proliferare della nuova variante, che sta creando danni anche al settore turistico.

“Tuttavia – precisa Bechi – dobbiamo cercare di dare un messaggio diverso: chi ha fatto il vaccino non ha problemi perché anche se prende il Covid lo prende in forma lieve e quindi senza pericoli. È necessario continuare a vaccinare, solo così possiamo tornare alla vita normale. E dobbiamo ritrovare tutti fiducia e serenità. Il nostro settore deve ripartire, non è che ci possiamo bloccare di nuovo a causa della variante: stavolta dobbiamo gestire bene la situazione”.

Se a Firenze le disdette si attestano tra il 15 e il 20% risulta più complesso, afferma il presidente di Federalberghi Toscana Daniele Barbetti, “fare una stima per l’intera regione. Di certo la variante può ridurre le prenotazioni, così come eventuali cambi di colore delle regioni con nuove restrizioni. Però al momento non vedo disdette di massa, non mi sembra che ci sia una corsa a cancellare le vacanze. Dobbiamo evitare di alimentare il clima di incertezza e pensare piuttosto a rispettare le regole attuali, sia da parte delle strutture che degli ospiti”

Federalberghi Firenze: “Una moratoria delle tasse comunali per pagare le 13esime ai nostri dipendenti”

Appello del presidente Francesco Bechi al sindaco Nardella: “Serve un segnale alle imprese che oggi rischiano veramente di non riaprire”

Una moratoria su tutti i tributi locali. A cominciare dalla Tari in scadenza il prossimo 2 dicembre. È la richiesta indirizzata dal presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi, al sindaco Dario Nardella. “Apprezziamo la decisione del Comune di ridurre le aliquote della tassa sui rifiuti, ma in questo momento per le imprese alberghiere non è sufficiente, perché è impossibile far fronte alle scadenze e non per cattiva volontà ma per carenza assoluta di risorse. Le casse sono vuote e con quel poco che resta si dovrebbe scegliere se pagare i tributi comunali o magari sostenere l’occupazione, aiutando i dipendenti e versando loro le tredicesime”, spiega Bechi, secondo cui siamo di fronte a una situazione davvero difficile per un settore di fondamentale importanza per Firenze. “Serve un segnale alle imprese che oggi rischiano veramente di non riaprire e hanno ricevuto aiuti insignificanti rispetto ai costi che si trovano a dover sostenere. Auspichiamo che il sindaco Nardella risponda alle reiterate richieste che arrivano da una categoria che si è sempre rivelata aperta al confronto e contribuisce ogni anno alle casse comunali in modo notevole con i proventi della tassa di soggiorno. Una categoria che ha dimostrato anche in questa fase grande senso di responsabilità, rispondendo presente alla richiesta di alberghi sanitari che sono stati subito attivati”.

Il presidente di Federalberghi ricorda anche che “il comparto alberghiero si trova ad affrontare una situazione che espone al rischio sopravvivenza le imprese, già provate dagli eventi dei mesi passati, soprattutto le più piccole e meno capitalizzate. Nei primi 9 mesi dell’anno si è bruciato quasi l’80% del fatturato. Purtroppo non ha contribuito neanche l’estate, che ha fatto respirare le località di mare e di montagna, grazie anche al “Bonus vacanze”, mentre le città d’arte non hanno avuto alcun ristoro. Adesso siamo di fronte a un nuovo blocco totale degli arrivi, tanto che si può stimare in un 10% il numero delle strutture alberghiere aperte. Tutto questo senza prospettive concrete, perché è impossibile stabilire quando il circuito turistico tornerà ad alimentarsi, tanto che molte di quelle imprese che oggi sono chiuse non hanno intenzione di riaprire fino alla primavera prossima”.

 

Turismo, albergatori Firenze: “Pronti a ospitare Sunday Times, a nostre spese”

“Vorrei proporre ai signori del Sunday Times, che si sono mostrati così critici su Firenze, di venire a farsi un giro per scoprire gli aspetti meno noti di questa città e di grande fascino. Siamo pronti a ospitarli a nostre spese e anche a farci recensire, convinti della qualità del nostro sistema di accoglienza”.

Lo afferma il presidente di Federalberghi Firenze Francesco Bechi alla notizia dell’invito lanciato dalle pagine del Sunday Times ai turisti inglesi a cercare destinazioni alternative alla Toscana e a Firenze.

“Detto questo, il problema del sovraffollamento delle città d’arte, e non solo di Firenze, non ci è certo nuovo – sottolinea Bechi di Federalberghi in una nota -. Da tempo abbiamo fatto presente che la sola strada praticabile è quella di incentivare in qualche modo la permanenza, ovvero chi in città soggiorna, rispetto al mordi e fuggi dei ‘crocieristi’ che non consumano altro che il suolo e si portano a casa ben poco del fascino della città”.

Per Federalberghi, “dobbiamo insomma privilegiare la città da vivere e scoprire rispetto a quella formato cartolina, da selfie. Ora il Sunday Times esce con un servizio in cui incoraggia i turisti a spingersi verso località meno gettonate. Ma è chiaro per questo che Firenze resta una prima scelta, e vogliamo pensare che non si tratti di un dirottamento, come dimostrano il legame forte esistente da tempo tra la nostra città e i viaggiatori d’oltre Manica e il gradimento che anche oggi viene espresso”.

“Turisti che però sono spinti fin qui alla ricerca di un fascino – conclude Bechi – che Firenze rischia di perdere se non mantiene la propria identità. Dobbiamo parlare di smart city, di nuove strutture da realizzare come il visitor center. Sicuramente restiamo però del parere che non si possa chiudere la città con i tornelli”.

Firenze, Federalberghi: bene feste natalizie 

Lo afferma Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze, che lamenta tuttavia:  “una forte crescita dell’offerta ricettiva legata alla presenza di strutture non sempre regolari”

Per gli alberghi di Firenze “queste festività natalizie hanno evidenziato un aumento seppur contenuto del numero delle presenze”, e “tassi di occupazione camere superiori al 90%”, ma “guardando ai dati dei musei e in particolare degli Uffizi, dove rispetto al 2016 la percentuale delle visite è cresciuta complessivamente del 76%, c’è da chiedersi dove siano finiti tutti questi turisti che non sono transitati dal comparto alberghiero”. Lo afferma in una nota Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze.
L’associazione lamenta “una forte crescita dell’offerta ricettiva legata alla presenza di strutture non sempre regolari”, per cui “resta un problema di concorrenza sleale, per strutture che non sono chiamate a rispettare le stesse regole e alimentano di fatto un sommerso che non porta occupazione e posti di lavoro. E’ per far fronte a questo fenomeno che dovrebbe incentrarsi l’attività di un tavolo che stiamo cercando di aprire assieme al Comune”. Secondo Bechi serve poi “far fronte a questo crescente flusso di arrivi che stanno saturando il centro storico, determinando il rischio dell’incapacità a rispondere alla domanda sul fronte della qualità”.
Exit mobile version