Scandicci: manifestazioni e sciopero contro chiusura Makarenko

Annuncio sindacati sulle manifestazioni contro la scelta di chiudere la scuola Makarenko dopo l’esito negativo incontro con Comune Scandicci

Manifestazioni di protesta che culmineranno in uno sciopero del personale educativo contro la scelta di chiudere la scuola per l’infanzia Makarenko a Scandicci. E’ quanto annunciano la Rsu del Comune, la Fp Cgil e la Uil Fpl dopo che ha “avuto esito negativo l’incontro avvenuto questa mattina con il Comune di Scandicci alla presenza della prefettura”.

Esito negativo, spiegano i sindacati in una nota, “dovuto al fatto che l’Amministrazione comunale non desiste dal proprio intento di volere chiudere la scuola Makarenko. Le lavoratrici manifesteranno la loro contrarietà per una scelta unilaterale, sbagliata, maturata senza alcun confronto preventivo, che vuole chiudere una scuola prestigiosa, importante, a cui una parte significativa della comunità di Scandicci si oppone ormai da mesi”.

Per Giovanni Iorio della Fp Cgil, Flavio Gambini della Uil Fpl e Marco Rizzo della Rsu del Comune di Scandicci, “è evidente l’intento di ridurre la proposta pubblica di servizi all’infanzia, di ridimensionare l’offerta educativa comunale, di risparmiare sul personale comunale e di favorire così i soggetti privati che operano soprattutto nell’ambito dei nidi, dove ormai la dimensione privata ha proporzioni analoghe a quella pubblica. La rappresentanza sindacale unitaria e le organizzazioni sindacali sosterranno le azioni di protesta delle lavoratrici del settore che chiedono un netto ripensamento rispetto ad una scelta fortemente penalizzante per il futuro dei bambini, delle bambine di Scandicci e di chi opera al servizio della scuola pubblica”.

Giovanni Iorio Fp Cgil

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Campionessa canottaggio Paola Piazzolla licenziata da Vvf, proteste Fp-Cgil

Vince un concorso per atleta dei Vvf nonostante sul concorso penda un ricorso della terza arrivata. Dopo 4 anni una sentenza dice che non era lei la vincitrice

Assunta al concorso del 2016 per atleti dei Vigili del Fuoco, e ora licenziata dopo che la terza arrivata al concorso ha vinto il ricorso in sede amministrativa: è quanto accaduto a Paola Piazzolla, medaglia d’oro nel 4 di coppia pesi leggeri ai Campionati mondiali di canottaggio del 2017, più volte campionessa del mondo under 23 e ora in corsa per le prossime Olimpiadi del 2021 a Tokio.

Una storia che si è conclusa con il licenziamento, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che non accoglie l’istanza di sospensiva del provvedimento inoltrato all’atleta nel mese di settembre.

In questi quattro anni l’atleta Paola Piazzolla ha collezionato tre medaglie d’oro Mondiali ed una di Bronzo rimanendo in corsa per una eventuale partecipazione alle Olimpiadi di Tokio che si terranno, causa rinvio per Covid, nel 2021. Quattro anni durante i quali sull’assunzione di Paola Piazzolla era pendente un ricorso della terza classificata. Quel ricorso, dopo 4 anni, è arrivato a sentenza che ha stabilito che sono valide le ragioni della ricorrente, da qui il licenziamento della Piazzola.

Secondo la Fp-Cgil, tuttavia, “l’Amministrazione” del Corpo dei vigili del fuoco “unica responsabile di quanto accaduto, non ha difeso a dovere la propria atleta, ha pensato a difendere solo se stessa”

“Sempre l’Amministrazione – afferma il sindacato in una nota – si è intestata le sue vittorie pur sapendo che su quel concorso era pendente un ricorso della terza classificata”, ricorso poi vinto da quest’ultima: si tratta dunque di “un errore dell’Amministrazione, incapace di gestire concorsi sulla base di leggi che essa stessa promuove, che paga il soggetto più debole che aveva solo il compito di pensare al raggiungimento degli obbiettivi sportivi al più alto livello possibile. Un danno per l’atleta che nel frattempo non ha potuto fare altri concorsi e che da ultimo ha dovuto anche pensare a difendersi in via giudiziale dal licenziamento”.

Lavoro: Fp-Cgil Firenze, applicare contratto sanità privata

La richiesta dei sindacati relativa all’applicazione del contratto nazionale alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità privata

“Non ci sono più scuse da parte dei datori per non applicare in pieno il Contratto nazionale alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità privata”. E’ quanto sostiene la Fp-Cgil di Firenze, spiegando in una nota che “la giunta regionale Toscana ha deliberato la copertura del 50% dei costi derivanti dagli incrementi contrattuali per il personale dipendente della sanità privata convenzionata con le aziende sanitarie toscane”.

Per il sindacato si tratta di “lavoratrici e lavoratori che già dalla retribuzione di ottobre avrebbero dovuto vedersi riconosciuti aumenti e progressioni, applicando un contratto che restituisce dignità riequilibrando i diritti, le tutele e i salari, portandoli al livello dei colleghi della sanità pubblica”. Secondo la Fp-Cgil “un ulteriore rifiuto da parte delle associazioni datoriali, visto l’impegno economico della Regione Toscana, porterà alla nostra richiesta di revoca degli accreditamenti e delle convenzioni, alla ripresa della mobilitazione sindacale e delle vertenze in tribunale per il rispetto del contratto sottoscritto”.

Mobilitazione per i lavoratori sanità e pubblico impiego

🔈Firenze, si è svolta in tutta Italia una mobilitazione a sostegno dei lavoratori della sanità e del pubblico impiego, con presidi di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa davanti agli ospedali in Toscana per: “Garantire sicurezza agli operatori e procedere con assunzioni e stabilizzazioni per affrontare l’emergenza”

“Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini”. Questo lo slogan della mobilitazione, promossa da Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl e Uil Pa, che si è svolta oggi davanti agli ospedali e ai luoghi simbolo di diverse città italiane, in segno di solidarietà verso il personale sanitario che sta affrontando in prima linea questa emergenza pandemica, per rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza, il rinnovo dei contratti e nuove assunzioni.

Anche in Toscana si sono tenute iniziative su tutto il territorio regionale per chiedere garanzie di lavorare in sicurezza, assicurando ai lavoratori dispositivi di protezione individuale, tamponi e sorveglianza sanitaria. I sindacati chiedono anche di procedere con nuove assunzioni per implementare il personale e rafforzare i servizi sanitari, anche attraverso la stabilizzazione dei precari, e di rinnovare i contratti per valorizzare la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori.

A Firenze un presidio si è tenuto all’Ospedale San Giovanni di Dio, Torregalli.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il segretario generale della Fp Cgil Firenze, Alessandro Giorgetti:

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Rsa, Cgil Firenze: “Siano aumentati controlli e screening a dipendenti e ospiti”

Con l’ordinanza regionale n° 93 dello scorso 15 ottobre, sono state adottate misure precise per la prevenzione del contagio e della diffusione del virus Covid 19 nelle Rsa, Rsd o altra struttura socio sanitaria.

“Come sindacato abbiamo condiviso tali misure, pur consapevoli della implicazioni sul piano relazionale e sulla qualità della vita di ospiti e operatori delle strutture.
Il rapido e grave sviluppo del quadro pandemico rende indispensabile, come abbiamo evidenziato nei giorni scorsi, il rispetto generalizzato e rigoroso in tutte le strutture delle indicazioni contenute nell’ordinanza 93, successivamente meglio dettagliate nell’ordinanza n°96, per le quali occorre un monitoraggio permanente da parte dell’Azienda sanitaria.

In particolare, come Spi Cgil, FP Cgil e Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze riteniamo prioritario e inderogabile l’esecuzione, con la frequenza prevista, che andrebbe ulteriormente aumentata, degli screening ai dipendenti ed agli ospiti, attraverso tampone rapido, come previsto dall’indicazione della Regione che dispone che le Asl devono fornire “test antigenici rapidi” in misure sufficiente alla Rsa e Rsd.

Risulta infatti evidente che con la sospensione delle visite dei familiari, tale misura risulta la più efficace per la tutela della salute di ospiti e operatori delle strutture”.

Spi Cgil, Fp Cgil e Cgil Firenze

Troppi disagi per lavoratori e utenti: sit in al parcheggio dell’ospedale di Torregalli

Sit in di protesta nel parcheggio dell’ospedale di Torregalli promosso per oggi dalle 11 alle 14 dalla Fp Cgil Firenze. “Nonostante le nostre continue denunce  e la promozione di una raccolta firme fra tutti i lavoratori del presidio ospedaliero consegnata nei mesi passati alla Direzione Generale, nessuna soluzione è stata ancora individuata per risolvere la regolamentazione degli accessi dei parcheggi interni di Torregalli”, denuncia Simone Baldacci Fp Cgil ai microfoni di Chiara Brilli.

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“L’assoluto disinteresse e l’incapacità dell’azienda di risolvere questa spinosa problematica sta provocando gravi disservizi al normale funzionamento dei servizi ospedalieri e forti disagi ai lavoratori, costretti a code e tempi biblici per trovare un parcheggio. Gli stessi disagi che subiscono i lavoratori li stanno vivendo gli utenti che frequentano il nosocomio, costretti a lunghe file e a lasciare le proprie macchine molto distanti dal presidio ospedaliero. La mancanza di una regolamentazione dei flussi d’ingresso e di uscita dei veicoli ha portato anche alla deprecabile abitudine di lasciare le autovetture parcheggiate nei vialetti interni che portano le ambulanze all’ingresso del Pronto Soccorso, con molti disagi e difficoltà per i mezzi di soccorso a raggiungere l’entrata”, conclude la nota sindacale diffusa durante il presidio. 

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