Protesta dipendenti Careggi: “applicare l’integrativo”

Dipendenti di Careggi protestano con un presidio davanti alla sede della giunta della Regione Toscana, a Firenze, per chiedere l’applicazione del loro contratto integrativo firmato nel marzo scorso che prevedeva, tra le altre cose, progressioni economiche orizzontali per dipendenti con determinati requisiti.

I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Fials denunciano pubblicamente che l’azienda continua a non rispettare l’accordo impedendo così uno scatto di fascia al 50% circa dei dipendenti dell’ospedale. “Chiediamo alla Regione il rispetto del contratto che abbiamo stipulato a marzo – ha detto Leonardo Martelli, segretario Cisl Fp Careggi – che non è stato rispettato perché a maggio è uscita una circolare del Mef che dava altre indicazioni sui pagamenti: invece che pagamenti in un anno a una quota di personale a cui spettava, li hanno distribuiti in tre anni”.

protesta dipendenti careggi

Martelli ha spiegato che “i lavoratori coinvolti sono 2.600-2.800 a Careggi perché è una quota parte di quelli che avevano diritto. La legge dice che a tutti, a pioggia non si possono dare certi pagamenti, e va bene. Ma alle persone che devono essere pagate i soldi devono essere dati. Non si può dire una cosa e poi quando si arriva al pagamento se ne inventa un’altra”

 

Lorenzo Braccini ha intervistato Leonardo Sgatti di Rsu Careggi e Mauro Gigliattini Commissario Cisl Prato.

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Giustizia: Cgil-Cisl-Uil indicono sciopero per il 28/6

“Giustizia Anno Zero” è lo slogan con il quale le lavoratrici e i lavoratori dell’amministrazione giudiziaria sciopereranno in tutto il Paese venerdì 28 giugno, con presidi e incontri con i Prefetti, insieme a Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa.

La motivazione dello sciopero indetto da Cgil-Cisl-Uil è da riscontrare nelle gravissime carenze di personale che porteranno entro il 2021 a un vuoto di organico, e per la mancata valorizzazione del personale, “anziano, demotivato e pagato meno di tutti gli altri dipendenti pubblici”.

“La data del 28 giugno non è casuale: è la scadenza entro la quale il Ministro avrebbe dovuto portare a compimenti tutti i dettagli dell’accordo del 27 aprile 2017: il passaggio degli ausiliari in seconda area, i passaggi giuridici all’interno delle aree, la pubblicazione di bandi per informatici, contabili e linguisti – spiegano i sindacati -. Abbiamo voluto concedere all’Amministrazione la possibilità di mantenere l’impegno sottoscritto, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

“Venerdì scioperiamo per gli interessi e la dignità dei lavoratori, che valgono molto di più dello stipendio di una giornata di lavoro. Dobbiamo rimboccarci le maniche e cambiare. In ballo non ci sono solo i diritti sacrosanti dei lavoratori ma la funzionalità stessa di uno dei servizi più importanti dello Stato”.

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