Usura, la storia di Silvia: prima imprenditrice toscana risarcita dallo Stato

“Per 10 anni ho vissuto come un fantasma”. Silvia è una donna coraggiosa: ha denunciato l’usuraio in una terra dove il fenomeno è completamente sommerso, così come è stato messo in evidenza, recentemente, anche dalla Prefetta di Firenze. Silvia, ora, è uscita finalmente fuori dal tunnel. Vi raccontiamo la sua storia anche come messaggio di incoraggiamento per altre persone che si trovassero nella sua situazione.

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Servizio curato da Chiara Brilli.

“Il mio messaggio è questo: denunciate, rivolgetevi subito alle forze dell’ordine. Lo Stato c’è”. A dirlo è Silvia, nome di fantasia, imprenditrice vittima di usura a Firenze che nel 2010 ha avuto la forza di denunciare il suo estorsore, legato alla criminalità organizzata, farlo arrestare e condannare a quattro anni.

La donna ha raccontato ieri la sua storia nel corso di una conferenza stampa alla presenza, tra gli altri, del consigliere regionale M5s Gabriele Bianchi e di Renato Scalia della Fondazione Caponnetto. Per lei è iniziata una nuova vita, ha spiegato, anche grazie al fatto che ha ottenuto l’accesso al fondo per le vittime di reato di mafia: si tratta di circa 50mila euro, risorse che dovranno essere restituite ma che le consentiranno di ricominciare.

silvia

Tra le iniziative per aiutare la donna anche quella dell’associazione ‘Fior di Corleone’: il presidente Maurizio Pascucci ha permesso a Silvia di essere la referente in Toscana per la vendita di prodotti dei 18 imprenditori siciliani che fanno parte dell’associazione.

“La criminalità organizzata – ha concluso l’imprenditrice – non è solo la Sicilia, il sud ma anche la Toscana. Essere vittima non vuol dire essere sempre una persona ai margini: l’indifferenza è la forma più grande di ingiustizia sociale”.

Per interloquire con le persone che hanno bisogno di aiuto ed accompagnarle in un percorso di denuncia, è stata resa nota una mail a cui poter scrivere silvia.s052010@gmail.com

 

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