Vaccini: in Toscana si potranno fare dal medico di famiglia

Le vaccinazioni previste dal ‘Piano nazionale prevenzione vaccinale’ potranno tutte essere fatte in Toscana dal medico di famiglia. Questo è ciò  che prevede l’accordo tra la Regione Toscana e le sigle sindacali dei medici di medicina generale. Il loro coinvolgimento permetterà di raggiungere meglio la popolazione assistita fornendo coperture ottimali per diminuire l’incidenza delle malattie infettive prevedibili. Questa intesa è la prima in Italia, in linea con quanto previsto nel preaccordo del nuovo Accordo collettivo nazionale della medicina generale.

L’intesa, siglata nei mesi scorsi, è stato presentato stamani in Regione. Presenti l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme ad Alessio Nastruzzi, segretario regionale Fimmg. Gli altri firmatari sono Intesa sindacale, Rino Foto; Smi, Nicola Marini; Snami, Alessio Lambardi.

Sono interessate le vaccinazioni riguardanti adolescenti e adulti e non quelle pediatriche. In precedenza i medici di famiglia erano coinvolti solo per le vaccinazioni antinfluenzali antipneumococcica e antizoster, e antimeningococcica C. L’impegno tuttavia non si limita solo all’esecuzione della vaccinazione, ma prevede  anche la partecipazione attiva del mmg in tutte le fasi, dalla promozione al monitoraggio.

Da quest’anno l’impegno della registrazione diventa obbligatorio. La somministrazione dei vaccini avverrà tramite accordi con le aziende sanitarie, che dovranno provvedere alla fornitura dei vaccini ai medici. Sono inoltre previsti corsi formativi per la categoria.

L’accordo specifica che tutti i cittadini hanno diritto ad usufruire gratuitamente delle vaccinazioni contenute nel Calendario vaccinale 2017-2019, secondo le modalità e i tempi da esso previsti, per il raggiungimento delle coperture individuate come ottimali. Esse dovranno essere somministrate in applicazione del calendario vaccinale regionale vigente.

“I medici di famiglia hanno avuto sempre un ruolo molto importante nel sistema sanitario toscano, affiancando la struttura pubblica e collaborando attivamente con le aziende sanitarie. Con questo accordo, il loro ruolo diventa strategico: i medici di medicina generale divengono in questo modo protagonisti, soggetti attivi coinvolti in tutte le vaccinazioni previste dai Lea (Livelli essenziali di assistenza)”, ha detto l’assessora alla salute Stefania Saccardi.

“L’impegno, supportato dalla nostra Regione, con il quale i medici di medicina generale sono “scesi in campo” nella passata stagione influenzale  è stato quello di aumentare i tassi di copertura vaccinale a livelli che competono a una regione ai vertici del sistema sanitario come è la Toscana. Il risultato è stato ottenuto insieme all’ulteriore impegno della registrazione, nel sistema informativo regionale, dei dati delle persone vaccinate, al fine di ottenere un dato certo”, ha sottolineato Alessio Nastruzzi.

Toscana, Fimmg: ‘cala fiducia in servizio sanitario pubblico’

Medici scrivono a presidente Regione e assessore Saccardi.

“Dall’inizio della legislatura la medicina generale non ha potuto avere nella nostra Regione un interlocutore valido su questioni importanti come le liste d’attesa, che sono affrontate in modo difforme nelle tre Asl, la qualità delle prestazioni specialistiche erogate dai soggetti esterni al servizio sanitario toscano, l’applicazione della legge di riordino del nostro servizio e l’acquisizione di competenze da parte del dipartimento di medicina generale”. Lo scrive il direttivo della Fimmg, le Federazione dei medici di medicina generale, di Firenze in una lettera al presidente della Regione Enrico Rossi e all’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi.

“I cittadini toscani hanno sempre dimostrato fiducia nel servizio sanitario pubblico ma da qualche tempo tale fiducia sta venendo meno – osserva la Fimmg nella lettera -. Sempre di più gli utenti sono costretti a ricorrere alle cure del privato. Molte sono le motivazioni per le quali tutto ciò sta accadendo, e non tutte dipendenti da situazioni locali ma anche nazionale”. Per la Fimmg, “probabilmente, su tutto ciò ha influito una scarsa sintonia politica nella Giunta e nel Consiglio regionale ma ora ci si augurerebbe che con gli ultimi assetti definiti tali problemi vengano risolti e che si possano portare a termine almeno due questioni”, ovvero “le vaccinazioni previste dai Lea erogate direttamente negli studi dei medici, che potrebbero risolvere il problema delle liste d’attesa” e “l’applicazione delle delibere 650 e 930 sulla sanità d’iniziativa, non attuate ormai da due anni”.

“Attendiamo pertanto – concludono i medici – dalla nostra Regione la sollecita soluzione delle questioni tecniche che non hanno ancora permesso l’avvio della sanità d’iniziativa e l’impegno concreto della medicina generale nella prevenzione oltre che nella cura”.

Exit mobile version