🎧 Elezioni: la Cisl Firenze-Prato scrive ai candidati del territorio

Elezioni. La Cisl Firenze-Prato scrive ai candidati del territorio: “Priorità a lavoro, ambiente, sociale, sanità, autonomie locali, infrastrutture”

Lavoro, ambiente, sociale, sanità, autonomie locali, infrastrutture: sono le questioni su cui la Cisl Firenze-Prato si attende, dai candidati delle due province alle prossime elezioni politiche, “risposte concrete, che facciano fare al nostro territorio un salto di qualità”. Lo scrive, in una lettera indirizzata a quanti sono inseriti nelle liste di tutti gli schieramenti, il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi. ASCOLTA L’INTERVISTA

Nel testo, ribadendo la propria autonomia ma non la propria indifferenza, la Cisl parla delle prossime elezioni politiche come di un “appuntamento di straordinaria importanza”, “in una fase che si annuncia molto complicata” soprattutto per effetto delle tensioni internazionali”; nella lettera si cita l’emergenza energetica, che “richiama a responsabilità e a scelte conseguenti e coraggiose”.

Per la Cisl Firenze-Prato chi si candida a governare “deve porsi come primo obiettivo quello di costruire un tessuto economico e sociale improntato ad uno sviluppo sostenibile che non sia immobilismo, ma che produca un aumento di ricchezza e di benessere”, “per un’equa redistribuzione e una rinnovata coesione sociale.”

Primo tema fondamentale, ovviamente il lavoro “che non può e non deve più essere precarietà, sfruttamento, luogo di morte” e per il quale “il tema delle politiche attive è centrale”. Di fronte al dilagare del lavoro povero però, avverte la Cisl, la risposta “non è l’introduzione del salario minimo legale” ma quella di rinnovare, estendere e rafforzare la contrattazione collettiva.

L’ambiente poi che, per la Cisl “è la bussola che da ora in avanti dovrà orientare ogni scelta” ma “sgombrando il campo da pericolosi approcci ideologici”, perché secondo la Cisl “i comitati del NO sono sempre, in ultima istanza, nemici dell’ambiente.”

Dal punto di vista sociale il sindacato sottolinea con preoccupazione che “i livelli di natalità del nostro territorio sono i più bassi di tutto il Paese”, evidenziando che “molte famiglie si trovano in grandi difficoltà nel conciliare vita e lavoro” e sul fronte della sanità segnala “la necessità di realizzare un modello nuovo, più vicino ai cittadini e con servizi più diffusi.”

Un capitolo è dedicato anche alle autonomie locali, chiamate a “far fronte a crescenti bisogni dei cittadini” nonostante “la scarsità e incertezza delle risorse” loro destinate, mentre si ribadisce l’importanza delle infrastrutture, perché “senza una rete adeguata il territorio trova difficoltà nelle relazioni/comunicazioni economiche e sociali.”

“Abbiamo voluto presentare alla tua attenzione – conclude Franchi rivolto a ogni candidato –questi temi sui quali ci attendiamo risposte concrete, che facciano fare anche al nostro territorio un salto di qualità.”

Bekaert, Fim-Cisl: “Patuanelli convochi incontro a breve”

Una lettera al neoministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli per chiedere di tenere fede agli impegni presi dal suo predecessore Luigi Di Maio e convocare entro fine settembre un nuovo incontro sulla Bekaert di Figline Valdarno (Firenze).

A inviarla ieri, nella stessa giornata in cui il nuovo Governo ha giurato al Quirinale, la Fim Cisl Firenze-Prato, sollecitando un incontro al ministro Patuanelli, sulla vertenza che vede 224 lavoratori in cassa integrazione. “Chiediamo al ministro Patuanelli – sottolineano in una nota Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim Cisl Toscana – la prosecuzione degli impegni presi dal ministero che lui andrà a presiedere. Una vertenza così complessa come questa può trovare soluzione solo in sede ministeriale: senza l’aiuto del governo è complicato trovare un investitore in grado di rilevare l’area e garantire continuità produttiva e occupazionale a Figline”.

I sindacalisti Fim Cisl chiedono al nuovo ministro Patuanelli di “continuare l’impegno assicurato dal ministro Di Maio, con il vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial e il supporto dell’advisor Sernet. C’era l’impegno ad una nuova convocazione entro settembre ed è quello che ci aspettiamo, perché il tempo in questa vicenda non è una variabile irrilevante: a fine anno termina la cassa integrazione per cessazione e quindi entro metà novembre è importante che ci sia una soluzione”. “Confidiamo quindi – concludono – che il ministero riallacci i contatti che ci aveva assicurato esistere con i possibili acquirenti e ci convochi nei tempi stabiliti”

Bekaert: no azienda a ritiro procedura e ammortizzatori, lunedì nuovo incontro al Mise

“Da parte dell’azienda c’è una piccolissima apertura, assolutamente insufficiente nei tempi. La Cisl e la Fim vogliono andare a vedere se c’è solo questo, come detto insufficiente, o ci sono elementi per avviare una trattativa vera”. Lo hanno detto Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato, e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana, sull’incontro svoltosi ieri pomeriggio al Mise per la vicenda Bekaert.

“L’azienda, stimolata dal ministero, si è impegnata a preparare un documento su cui lavorare. Il tavolo è stato riaggiornato a lunedì prossimo alle 15. Andremo lì per vedere le carte in tavola, ma noi la trattativa, fino a mezzanotte del 3 settembre, cercheremo in ogni modo di avviarla”, hanno aggiunto i sindacalisti.

Questo il commento del Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi:
“L’azienda non ritira la procedura e non concede l’utilizzo di ammortizzatori sociali ma solo 120 giorni di extra time, che altro non sono che il periodo previsto dalla legge per procedere ai licenziamenti. Per noi, ad oggi, non ci sono le condizioni per proseguire la trattativa. Per noi un’apertura é quella che permette di salvare i posti di lavoro, non di rimandare i licenziamenti. Domani (Oggi ndr.) in assemblea ci confronteremo coi lavoratori.
Lunedì  l’azienda si presenterà con una sua proposta scritta alla quale noi, per iscritto, risponderemo. 
Chiediamo al Governo di non stare a guardare ma di intervenire per favorire una reindustrializzazione obbligando l’azienda ad attivare la cassa integrazione.”

Una foto dell’incontro al Mise sulla vertenza Bekaert, diffusa su Fb dalla Fiom Firenze

“A parole si dice disponibile a trattare sui tempi. In realtà non ritira la procedura che ha avviato. In questo modo l’unica cosa certa é che il 4 settembre i lavoratori saranno licenziati. Il comportamento dell’azienda é davvero inaccettabile”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sintetizza così lo stato della trattativa tuttora in corso al Ministero dello sviluppo economico tra la multinazionale belga, il governo e i sindacati, la stessa Regione e la sindaca di Figline e Incisa Valdarno (Firenze).

“Staremo al fianco dei lavoratori e dei sindacati – aggiunge il presidente – . Chiedo che il ministero trovi un modo per risolvere questo problema, altrimenti tutte le parole contro le delocalizzazioni rischiano di essere parole al vento. Se non si troverà una soluzione chiedo al Governo di intervenire anche con strumenti straordinari, come è giusto fare in queste situazioni. Come Regione abbiamo fornito la nostra consulenza alle organizzazioni sindacali rispetto alla loro proposta che l’esecutivo vari un decreto per consentire che i lavoratori possano godere della cassa integrazione. Non vogliamo essere noi a dire all’esecutivo ciò che deve fare. Ma se non è quello lo strumento per dare una prospettiva ai dipendenti, che ne trovi uno efficace. Perché non si può dare a 318 lavoratori come unica certezza che il 4 settembre saranno tutti licenziati”.

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