Tiziano Renzi: sospetto Covid, processo slitta al 16/12

Tiziano Renzi, padre ex-premier aspetta esito tampone, rinvio appello al 16/12

Rinviato al 16 dicembre 2021 dalla corte di appello di Firenze il processo per fatture false con imputati i genitori di Matteo Renzi a causa di una sospetta infezione da Covid per Tiziano Renzi, padre dell’ex premier.

Il suo difensore avvocato Federico Bagattini ha presentato alla corte un certificato medico che attesta l’impedimento. Renzi è in attesa dell’esito del tampone. In quarantena domiciliare deve stare anche la moglie Laura Bovoli, convivente familiare e imputata nello stesso processo.

La vicenda riguarda due fatture da 20.000 e 140.000 euro emesse nel 2015 da due società dei Renzi, la Party e la Eventi 6, per consulenze e progetti di marketing per un outlet a Reggello (Firenze) che secondo l’accusa non furono mai effettuati, mentre le somme risultano pagate da Tramor spa, società dell’outlet riconducibile all’imprenditore Luigi Dagostino fino al 2015. In primo grado il tribunale aveva condannato Tiziano Renzi e Laura Bovoli a 1 anno e 9 mesi, Dagostino a 2 anni.

Tiziano Renzi va a processo come amministratore di fatto della Eventi 6, società di servizi con sede a Rignano sull’Arno (Firenze), la moglie Laura Bovoli invece come legale rappresentante della srl. Anche Matilde Renzi va a giudizio come legale rappresentante, ma solo per il periodo 2018. Secondo indagini della GdF Eventi 6 avrebbe documentato false passività per 5,5 mln di euro evadendo imposte per 1,2 mln di euro. Tali operazioni illecite, secondo l’accusa, sarebbero scaturite dai rapporti dei coniugi Renzi con la cooperativa Marmodiv, una impresa di servizi pubblicitari poi fallita con rapporti con la Eventi 6.

Tiziano Renzi, secondo quanto emerso nella breve udienza di stamani, sta aspettando l’esito del tampone molecolare nella sua casa a Rignano sull’Arno (Firenze). Il risultato verosimilmente arriverà oggi pomeriggio. La corte di appello ha rilevato comunque che questo processo, al momento, non presenta problemi di prescrizione dei reati, sia che la questione Covid nella famiglia Renzi venga chiarita oggi, sia nei prossimi tempi, e anche se, in caso di positività, l’insorgenza della patologia dovesse prolungare l’impedimento di Tiziano Renzi e di Laura Bovoli. Anche per questo il processo di appello è stato potuto rinviare di circa sei mesi. Assente dall’udienza, ma non per motivi sanitari, l’altro imputato, Luigi Dagostino, difeso dall’avvocato Alessandro Traversi.

Eventi 6: a processo genitori e sorella di Renzi

Prima udienza dei genitori e sorella Renzi davanti al tribunale di Firenze nel marzo del 2022

I genitori di Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, e la sorella Matilde Renzi, vanno a processo per reati fiscali relativi alla conduzione della società di famiglia Eventi 6 srl.

Lo ha stabilito il giudice Federico Zampaoli al termine dell’udienza preliminare dove la procura ha ribadito le accuse di dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni parzialmente inesistenti e dichiarazione infedele dei redditi percepiti. Prima udienza davanti al tribunale di Firenze nel marzo del 2022.

Tiziano Renzi va a processo come amministratore di fatto della Eventi 6, società di servizi con sede a Rignano sull’Arno (Firenze), la moglie Laura Bovoli invece come legale rappresentante della srl. Anche Matilde Renzi va a giudizio come legale rappresentante, ma solo per il periodo 2018. Secondo indagini della GdF Eventi 6 avrebbe documentato false passività per 5,5 mln di euro evadendo imposte per 1,2 mln di euro. Tali operazioni illecite, secondo l’accusa, sarebbero scaturite dai rapporti dei coniugi Renzi con la cooperativa Marmodiv, una impresa di servizi pubblicitari poi fallita con rapporti con la Eventi 6.

Sulla Marmodiv è in corso un procedimento penale parallelo di cui sarà celebrato un processo con 18 imputati, tra cui Tiziano Renzi e Laura Bovoli, che inizia l’1 giugno

 

Eventi 6: PM chiede processo genitori e sorella Renzi per reati fiscali

Secondo la guardia di finanza, tra il 2016 e il 2019 la Eventi 6 avrebbe indicato nella dichiarazione dei redditi, passivi fittizi per un totale di oltre 5,5 milioni di euro, evadendo imposte per circa 1,2 milioni.

Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni parzialmente inesistenti e dichiarazione infedele dei redditi: queste le accuse per le quali la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio dei genitori di Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, in qualità rispettivamente di amministratore di fatto e di legale rappresentante dalla società di famiglia Eventi 6 srl. Per gli stessi reati è stato chiesto il rinvio a giudizio della sorella dell’ex premier, Matilde Renzi, legale rappresentante di Eventi 6 per l’anno 2018. L’udienza preliminare è fissata per il 20 maggio.

Secondo la guardia di finanza, tra il 2016 e il 2019 la Eventi 6 avrebbe indicato nella dichiarazione dei redditi, passivi fittizi per un totale di oltre 5,5 milioni di euro, evadendo imposte per circa 1,2 milioni. A questo scopo, dunque, la srl si sarebbe formalmente avvalsa dei servizi della cooperativa Marmodiv. Per l’accusa la coop, amministrata di fatto dai Renzi, sarebbe stata usata per gestire la manodopera per conto della Eventi 6 e si sarebbe accollata tutti gli oneri previdenziali, contributivi e fiscali. Il 10 marzo scorso, sempre a Firenze, i coniugi Renzi erano stati rinviati a giudizio nell’ambito di un’inchiesta speculare a questa, relativa appunto al fallimento della cooperativa di servizi di volantinaggio ‘Marmodiv’, e a quelli delle coop ‘Delivery Service Italia’ e ‘Europe Service’. Per le indagini delle Fiamme gialle, coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco, i coniugi Renzi avrebbero usato le cooperative di cui sarebbero stati amministratori di fatto, per aumentare il volume di affari della società di famiglia Eventi 6.

Secondo quanto appreso, il prossimo 20 maggio nell’udienza preliminare il difensore dei Renzi, avvocato Lorenzo Pellegrini, chiederà al gup di riunire il nuovo procedimento col processo nato da questo primo filone dell’inchiesta.

Bancarotta, al via a gennaio processo a madre Renzi a Cuneo

Inizierà il 15 gennaio, a Cuneo, il processo nei confronti di Laura Bovoli: la madre dell’ex premier Matteo Renzi, assente all’udienza filtro di oggi, è accusata di bancarotta fraudolenta e emissione di fatture false per operazioni inesistenti per i rapporti che la società di famiglia, la Eventi 6 di Rignano sull’Arno, intratteneva con una società cuneese di volantinaggio, la Direkta, fallita nel 2014.

La madre di Matteo Renzi, assistita dall’avvocato Federico Bagattini, sarà sentita nel corso del processo. Secondo la Procura di Cuneo, Bovoli e gli altri cinque imputati avrebbero commesso irregolarità su alcune note di credito; la Direkta srl avrebbe approfittato di fatture false e note fittizie per far quadrare i conti e il bilancio.

L’inchiesta, nata da alcuni accertamenti dell’Inps, che è parte lesa, è stata condotta dalla guardia di finanza di Cuneo. Ci sono agli atti note di credito del valore di decine di migliaia di euro emesse dalla società cuneese che, prima di fallire, avrebbe operato come subappaltante della Eventi6, restituendo una percentuale al committente. Il processo deve stabilire se si trattò di bancarotta o di un normale fallimento.

Genitori Renzi, a processo l’8 luglio per fatture false

I genitori di Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, verranno ascoltati come imputati l’8 luglio nel processo per fatture false emesse dalle loro società Eventi 6 e Party srl verso Tramor, srl che faceva capo al ‘re degli outlet’, l’imprenditore pugliese Luigi Dagostino. Anche lui imputato e anche lui interrogato lo stesso giorno.

Lo ha deciso il giudice Fabio Gugliotta di Firenze al momento di stilare il calendario delle prossime udienze. Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano assenti, mentre Dagostino ha assistito in aula all’intero svolgimento.
Oggi sono stati sentiti i primi testimoni convocati dal pm Christine von Borries, secondo cui ci furono due fatture false che riguardarono operazioni inesistenti.

Tra i primi elementi emersi c’è che ai testi finora ascoltati non risultano agli atti della società Tramor srl, né del gruppo Kering che la rilevò dal 17 giugno 2015, lettere di incarico o contratti con cui la stessa Tramor avrebbe commissionato a Eventi 6 e Party srl progetti di fattibilità per migliorare la capacità commerciale ed attrattiva dell’outlet The Mall a Reggello, in particolare riguardo a una possibile area di ristorazione e per studiare attività utili a convogliare turisti asiatici.

Risultano, però, i pagamenti di due fatture, una da 20.000 euro alla Party e una da 140.000 euro alla Eventi 6 di cui sono stati ricostruiti i passaggi contabili e bancari. I pagamenti furono fatti quando Tramor era già passata al gruppo Kering, che l’aveva acquisita tra le sue attività italiane. Per il pm von Borries i pagamenti furono veri ma per operazioni, però, mai fatte.

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