Caffaz su Shoah: può succedere di nuovo se non facciamo nulla

“Primo Levi dice che ‘questo è successo, può succedere ancora’. Ma vorrei aggiungere che succederà se non facciamo nulla. Perché la storia è fatta di corsi e ricorsi, ma dipende da noi” lo ha detto Ugo Caffaz, consigliere per le politiche della memoria della Regione Toscana, intervenendo alla seduta solenne del Consiglio regionale per il Giorno della Memoria.

I meccanismi che portarono alla Shoah, ha spiegato Caffaz, “sono sempre gli stessi: una crisi economica, l’egoismo della gente, l’individuazione di un capro espiatorio e l’affidarsi a un capo”, “ecco perché dobbiamo studiare come nasce il razzismo”, ha aggiunto. “Com’è possibile che il Paese più colto d’Europa sia arrivato in pochissimo tempo allo sterminio? E’ stato possibile perché la cultura di un popolo è fatta di valori condivisi; noi pensiamo che si tratti di valori positivi, ma non è sempre così”, da qui la necessità di tenere “alta la guardia”.
Caffaz ha poi ricordato le polemiche per il messaggio twitter del senatore M5s Elio Lanutti, “un fatto increscioso, un parlamentare che in questi giorni ha rispolverato i ‘protocolli dei savi di Sion’, in cui si diceva che il mondo era governato dagli ebrei. Questo signore si è permesso di dire che le banche sono andate in rovina per colpa degli ebrei”, come “in quegli anni si diceva che gli ebrei avevano causato la guerra”.
Per questo, ha aggiunto Caffaz, contro il razzismo, non servono “antidoti” ma “vaccini”. “I vaccini hanno bisogno di richiami: il Treno della Memoria è il richiamo”.
Infine Caffaz, chiudendo il suo intervento, ha letto in aula l’introduzione di Primo Levi a “Se questo è un uomo” e ha ricevuto, da parte del presidente Giani, a nome del Consiglio, il Pegaso della Regione Toscana.

M5S, De Falco: il capitano anti-schettino capolista in Toscana

Capolista in Toscana, nel Lazio e Lombardia, il comandante Gregorio De Falco, il presidente di Adusbef Elio Lannutti e il giornalista Gianluigi Paragone, tre dei 5 candidati esterni presentati oggi da Di Maio a Pescara

Cinque candidati esterni di cui tre, Gregorio De Falco, Emilio Carelli e Vincenzo Zoccano, che a meno di colpi di scena, guideranno i collegi uninominali. E’ la giornata dei nomi della società civile, per il M5S. Nomi già annunciati da giorni, in realtà, ma che, assicura Luigi Di Maio chiudendo la kermesse di Pescara, saranno affiancati da “300 persone” che, nelle sfide dirette, “faranno tremare i polsi ai nostri avversari”. Saranno annunciati tuttavia, solo la
settimana prossima, mentre solo in serata, con l’ex fabbrica dell’Aurum da ore svuotata dagli attivisti, i vertici del Movimento scelgono di annunciare le liste delle parlamentarie.
Troppo alto, infatti, il pericolo che le contestazioni degli esclusi, o anche dei perdenti, venissero fuori, peraltro con decine di giornalisti lì presenti. I risultati vengono
annunciati via blog alle 21 senza allegare i click incassati ai nomi dei candidati: i “big”, da Di Maio a Roberto Fico, da Paola Taverna a Carla Ruocco fino ad Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, sono tutti capilista e tra i deputati uscenti ci sono ben poche sorprese. Tra gli uscenti restano fuori dalla lista dei titolari – viene diffusa infatti anche una lista supplente – l’abruzzese Daniele Del Grosso, il pugliese Emanuele Scagliusi,
l’emiliano Paolo Bernini. Solo quarta Chiara Di Benedetto, deputata vicino a Riccardo Nuti in Sicilia dove capolista è, nel collegio di Palermo, l’attivista storico – e citato nell’audio
“rubato” da un incontro dello staff dove si criticava Addiopizzo – Adriano Varrica. C.
Spigolosi poi, diversi duelli tra i parlamentari uscenti che, complici anche le quote rosa, costringono, ad esempio, Francesco D’Uva nel collegio Sicilia 2, Mattia Fantinati nel collegio
Veneto 2 o Mirko Busto nel collegio Piemonte 2 rispettivamente al terzo e al secondo posto.
Certo, qualcuno potrebbe essere sempre ripescato per gli uninominali, dove ci saranno anche Emilio Carelli e Vincenzo Zoccano, l’ex direttore di Skytg24 e il presidente del Forum
disabilità che scenderanno direttamente all’uninominale. E all’ex Aurum è soprattutto la giornata del comandante anti-Schettino, applauditissimo dalla platea. “Qualcuno mi
conosce e sa che per la coerenza si basa sul rispetto tra dichiarazione e fatto”, afferma De Falco mentre qualcuno tra gli attivisti, citando la sua celebre frase del disastro della
Concordia, gli urla “benvenuto a bordo”. E Di Maio, intanto, continua nella ricerca dei candidati della società civile per gli uninominali. Finora, sulla loro identità regna il più
stretto riserbo, ma il leader del M5S assicura che saranno nomi in grado di aumentare i consensi. E quasi avverte chi, tra gli ortodossi, potrebbe storcere il naso per l’ennesima
trasformazione del Movimento: “Accoglieteli, sono persone che vogliono darci una mano”.

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