Di Maio sulla Bekaert: “Nessun lavoratore verrà abbandonato”

È intervenuto il ministro dello sviluppo Luigi Di Maio a Roma, commentando l’accordo sulla Bekaert: “Con il gioco di squadra questo Paese può tornare grande”

“Grazie a questo Governo nessun lavoratore verrà abbandonato dall’oggi al domani: è stata sospesa la procedura di licenziamento collettivo, ripristinata la cassa integrazione e gli incentivi all’esodo”. Così il ministro dello sviluppo Luigi Di Maio commenta l’accordo sulla Bekaert.

“Oggi voglio ringraziare il grande lavoro fatto tra Ministero, sindacati, Governo e tutte le parti sociali. Con il gioco di squadra questo Paese può tornare ad essere grande, senza piegarsi a nessuno”, aggiunge.

“Questa notte abbiamo chiuso il tavolo sulla Bekaert, la multinazionale belga che aveva deciso di delocalizzare in Romania lasciando per strada centinaia di lavoratori. Persone che erano state lasciate indietro a causa della folle riforma del Jobs Act, che eliminava la cassa integrazione in deroga per cessazione, e per colpa di decisioni disumane da parte di alcuni tipi di multinazionali che non hanno alcuna etica del lavoro”, afferma Di Maio.

“Al problema delle delocalizzazioni abbiamo posto rimedio con il Decreto Dignità, punendo quei prenditori che scappano all’estero dove possono sfruttare i lavoratori dopo aver preso soldi pubblici dallo Stato. Mentre il Jobs Act – spiega il ministro – lo stiamo smantellando pezzo dopo pezzo, anche se c’è ancora molto da fare per rimettere a posto i disastri causati dai miei predecessori. Persone che non hanno mai avuto a cuore i lavoratori”.

“Nelle prossime settimane – annuncia quindi Di Maio – andrò a Figline Valdarno, ad incontrare quei lavoratori a cui avevo fatto una promessa”.

Confindustria Firenze: ”DI dignità preoccupa gli investitori”

Fabrizio Monsani, vicepresidente di Confindustria Firenze, ha affermato: “Il Decreto Dignità, con le sue prescrizioni per le multinazionali che investono in Italia, è un elemento che crea più preoccupazione nell’investitore: se prima ci pensa due volte ora ci pensa tre volte”.

Monsani, che è anche manager di Thales Italia, a margine della prima tappa del Tour Italiano Attrazione Investimenti oggi a Firenze, ha inoltre dichiarato: “Ritengo che il DI dignità sia un ulteriore ostacolo quando un’azienda se ne va da un paese bisogna anche verificare il perché, capire quali sono le cause, e probabilmente correggere per il prossimo pensiero che può avere qualsiasi altra impresa.

Io non credo che un’azienda, anche se se ne va dopo pochi anni e ha ricevuto incentivi, non abbia dato al territorio e al Paese un apporto superiore a quelli che sono stati gli incentivi”.

Il decreto, secondo Monsani e Confindustria Firenze, è dunque “una punizione che però non punisce solo quello che oggi decide di andarsene, ma probabilmente punisce l’attrattività”.

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