Morta Daniela Misul, presidente Comunità ebraica Firenze

E’ morta, dopo una breve malattia, Daniela Misul, presidente della Comunità ebraica di Firenze, città dove era nata il 14 giugno 1958. Misul era tornata alla guida della comunità ebraica fiorentina nel 2017 dopo aver già ricoperto l’incarico di presidente dal 2006 al 2010 ed esserne stata vice presidente.

“una collaboratrice preziosa, un punto di riferimento per la costruzione delle politiche regionali sulla memoria,  sulla convivenza e il dialogo fra le persone e tra le religioni.”
Così la Regione Toscana ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Daniela Misul per boca del Presidente Enrico Rossi e della vicepresiodente Monica Barni, e altri messaggi sono giunti nella giornata di oggi dalla politica toscana che ne ha ricordato l’impegno e la profondità morale.
“Con lei – concludono Rossi e Barni – scompare un’amica con la quale abbiamo realizzato tante iniziative, ultima delle quali il Treno della Memoria del gennaio 2019. “

Da Palazzo Vecchio, il sindaco Dario Nardella ricorda il lavoro svolto con Daniela Misul sula memoria della Shoah ed il dialogo interreligioso. “Voglio ricordare – afferma il sindaco – in particolare il nostro comune impegno verso l’introduzione anche a Firenze delle ‘pietre d’inciampo’ per ricordare le vittime delle persecuzioni, che saranno posizionate a partire dal 27 gennaio 2020, Giornata della Memoria, e l’inaugurazionedel Memoriale italiano di Auschwitz a Gavinana, simbolo – conclude Dario Nardella – dell’orrore e della barbarie umana e monito per le generazioni future”.

E “la Comuità ebraica – si legge in una nota della stessa – si stringe al cordoglio dei famigliari e di tutti coloro che le hanno voluto bene ed apprezzato il suo grande impegno per la collettività ed in particolare per la nostra comunità che amava come una famiglia”.

L’imam di Firenze Izzqadine Elzir sottolinea come daniela lasci in eredità una grande responsabilità, quella di dare tutti un contributo per avere una città aperta una realtà di coesione e di usare la diversità come risorsa e ricchezza.

Anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha citato l’impegno di Misul a mantenere vivo il ricordo della Shoa e lo spirito di collaborazione con le istituzioni.

Per la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafè “Se ne va una donna forte di valori e impegnata nel trasmetterli alla societa’ e alle giovani generazioni.”

Il Rettore dell’università di Firenze, Luigi Dei, ha ricordato “i suoi ideali, i suoi valori e l’eterno senso della memoria”

“Con Daniela Misul  scompare una donna stupenda, generosa, intelligente, piena di passione. Nella mia carriera di amministratrice a Firenze ho avuto modo di conoscere ed apprezzare la sua energia e la dedizione disinteressata nella promozione dei valori civili e democratici. Sempre molto attenta al lavoro di formazione, insieme abbiamo costruito progetti e condiviso  battaglie sul tema della memoria e della cittadinanza attiva” scive invece Rosa Maria Di Giorgi, parlamentare e membro dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo del Partito Democratico alla Camera, Rosa Maria Di Giorgi

” Ricordo con affetto  la sua commozione  nei momenti più complicati della vita civile della città. Il suo senso della giustizia, il suo rigore, la  sua forza, frutto anche di una bellissima e allegra  famiglia.” prosegue Di Giorgi. Che parla di una “personalità  mai banale e scontata, era un piacere ascoltarla o ricevere i suoi suggerimenti ed i suoi stimoli, le sue  idee innovative ed efficaci soprattutto per l’educazione dei giovani , cui teneva particolarmente, e nelle  battaglie civili in cui era sempre protagonista”.

La Comunità ebraica rende noto infine che il 9 agosto, alle 13,30, nel giardino della sinagoga di via Farini si terrà una cerimonia per ricordare Daniela Misul. Dalla sinagoga partirà poi il funerale che avrà luogo al cimitero ebraico di via di Caciolle alle 14,30.
Uno degli ultimi impegni a cui la presidente ha dedicato tempo, idee e sentimenti, è l’apertura di una sottoscrizione per la scuola d’infanzia “Nathan Cassuto”.

Pietre d’inciampo a Firenze con la Comunità ebraica

La posa della prima “Pietra d’inciampo” è in programma a gennaio 2020 in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. Saranno circa 50, in totale, quelle posizionate in città

 

Un piccolo sampietrino e una lastra di ottone per ricordare chi, durante il periodo nazifascista, fu deportato nei campi di concentramento senza fare ritorno: è il progetto ‘Pietre d’inciampo’ promosso dalla Comunità ebraica di Firenze e reso possibile dalla delibera dell’assessore alla toponomastica del capoluogo, Andrea Vannucci, approvata dalla giunta di Palazzo Vecchio il 9 aprile.
La posa della prima pietra, in totale saranno 50, è in programma per il gennaio 2020 in occasione delle celebrazioni per il giorno della Memoria. Le pietre d’inciampo saranno posizionate sul marciapiede di fronte alle abitazioni dei deportati e riporteranno i dati personali delle vittime. Nate a metà degli anni ’90, ad oggi si contano oltre 60mila pietre
d’inciampo in molti Paesi europei e città italiane.
“Da anni – ha detto Daniela Misul, presidente della comunità ebraica di Firenze – stavamo studiando come intervenire anche a Firenze per questo importante riconoscimento, finalmente ce l’abbiamo fatta e per noi è una grande soddisfazione”. Le pietre, ha aggiunto, “saranno momentaneamente 50, ma purtroppo i deportati da Firenze che non fecero ritorno furono più di 300, intanto inizieremo con queste e poi vedremo”. “Le pietre d’inciampo – ha spiegato Ugo Caffaz, uno dei promotori dell’iniziativa – sono una testimonianza chiara e netta, ci sono nomi di uomini, donne e bambini deportati e morti ad Auschwitz”. L’assessore Vannucci ha parlato di “un’operazione su cui lavoravamo da tempo e che abbiamo portato avanti con determinazione insieme alla comunità ebraica perché ci permette di creare e mantenere coscienza di ciò che è accaduto”. Per Sara Funaro, assessore comunale al welfare, “è un gesto importantissimo, siamo felicissimi che si sia riusciti ad arrivare a questo risultato” perché “le pietre di inciampo sono un segale importante, visibile in città, dove le persone quando si fermano possono ricordare il passato e ciò serve affinché il futuro possa essere migliore”

Exit mobile version