🎧 Firenze, esercitazione della Protezione Civile con idrovore sull’Arno

Firenze, idrovore da 12.000 e 24.000 litri al minuto e altri mezzi della Protezione civile della Città metropolitana di Firenze sono stati allestiti stamani sulla spiaggia sull’Arno nei pressi della Torre San Niccolò di piazza Poggi,  per la prova annuale che consente la verifica del loro livello di efficienza e funzionalità.

L’iniziativa, che ha coinvolto studenti dell’istituto Saffi, ha visto come protagonisti vari enti fra cui Città metropolitana, Comune di Firenze, Regione Toscana, Protezione civile e Consorzio di Bonifica.

In podcast l’intervista a Leonardo Ermini, Responsabile Protezione Civile Città Metropolitana di Firenze ed al presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino, a cura di Gimmy Tranquillo.

Il presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino ha spiegato che alcuni di questi macchinari sono stati utilizzati nel 2019 “durante l’alluvione di Livorno. Si tratta di idrovore potenti che servono per svuotare in tempo rapido i luoghi allagati: hanno un costo di manutenzione perché quando si utilizzano devono essere sempre efficienti. Se l’utilizzo è raro, la manutenzione è frequente”.

Tra gli interventi nell’area di Firenze “un dato positivo è l’inizio dei lavori nei Renai e la fase di completamento di tutte le opere accessorie all’Arno. Noi siamo sospesi tra troppa acqua e poca acqua. Dobbiamo incamerare l’acqua quando c’è e dobbiamo usarla quando non c’è, anche per non far soffrire l’agricoltura”.

L’assessore regionale Monia Monni ha sottolineato che “i volontari della protezione civile sono dei professionisti nelle emergenze. Ogni anno investiamo 100 milioni in manutenzione, grazie alla collaborazione con i consorzi. Finalmente, con questa iniziativa, torniamo a fare la vita normale della protezione civile dopo le problematiche legate al Covid che ha visto il sistema impegnato in una emergenza non propria della protezione civile”.

“In Toscana ci sono ancora molti territori fragili, la piana fiorentina è uno di quelli, così come la zona di Massa e Carrara o altre aree del sud della Toscana. Da questo punto di vista la regione ha difficoltà, essendo ricca d’acqua in tante parti del territorio – ha aggiunto l’assessora Monni – In alcune aree soffriamo anche di una urbanizzazione non felice, penso ad esempio all’alluvione di Livorno, figlia di una urbanizzazione completamente sbagliata. In quel caso sono stati tolti spazi ai fiumi, alla fine però l’acqua il suo spazio se lo riprende”.

Torrenti gonfi, cede tratto argine nel Pistoiese

Pistoia, un tratto d’argine sul Fosso Impialla a Quarrata, già stabilizzato in sicurezza con intervento d’urgenza, ha ceduto per il maltempo nella notte tra venerdì e sabato, ed inoltre, sempre per le intense piogge, sono entrate in funzione le nuove casse di espansione in fase di completamento sulla Senice.

Il crollo dell’argine viene comunicato in una nota, del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno che insieme al Genio civile Valdarno centrale della Regione Toscana ha collaborato al monitoraggio dei livelli idrometrici e delle opere idrauliche.

Nel Pistoiese la notte tra venerdì e sabato, ha registrato precipitazioni oltre le attese e le stime dei meteorologi con ripercussioni al suolo sui livelli dei corsi d’acqua e sulle opere idrauliche superiori alle previsioni.

Già dalla tarda serata di venerdì tecnici ed operatori del Consorzio, in stretto contatto con i tecnici del Genio civile Valdarno centrale della Regione Toscana hanno seguito la situazione, che ha destato le maggiori preoccupazioni in seguito al cedimento di un tratto di argine del Fosso di Impialla che seppur parziale e per una lunghezza comunque contenuta ha necessitato della presenza costante degli operatori fino al momento dell’intervento del mattino.

Sempre a Quarrata, i livelli alti registrati sul Torrente Senice hanno fatto azionare al Consorzio l’impianto di sollevamento attuale verso il Quadrelli fin dalle prime ore del mattino di ieri; in quella stessa zona sono in costruzione da qualche mese, con cantiere che procede regolarmente secondo i tempi stabiliti anche in questi giorni, un nuovo più potente impianto di sollevamento delle acque e una nuova casse di espansione che nella notte è entrata subito in funzione: nonostante l’area di stoccaggio delle acque di piena sia ancora da ultimare è stata già ‘inaugurata’ dalle acque.

Sul resto del comprensorio Medio Valdarno, non si segnalano invece altre situazioni di criticità idraulica di rilievo.

Firenze: restaurata targa 1818 a Pescaia Santa Rosa

Restaurata a Firenze la targa del 1818 a Pescaia Santa Rosa, ricorda i lavori fatti 200 anni fa

I lavori di manutenzione del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno nei pressi della Pescaia di Santa Rosa, a Firenze, hanno permesso di ritrovare un’antica targa, risalente a 200 anni fa, nella quale si descrivono lavori di rialzo della Pescaia per favorire l’ingresso delle acque dentro il canale macinante, che prende origine proprio dalla sponda opposta, in Lungarno Vespucci.

I lavori – la targa è stata restaurata in vista delle celebrazioni per il 52esimo anniversario dell’alluvione di Firenze – sono stati eseguiti in accordo con il Genio Civile della Regione Toscana e, precisa il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, “permettono di rendere più sicura perché percorribile la sponda lungo Lungarno Soderini: dal Torrino si può ora camminare lungo fiume fino al Ponte alla Carraia e questo non servirà solo ai tecnici e operatori della bonifica ma anche per cittadini e turisti, che vogliono ammirare la città da un punto di vista originale”.

“Le risorse per disciplinare il corso dell’Arno e dei fiumi toscani sono importanti e lo dico soprattutto in questo momento, in cui si dice di no a tutte le opere pubbliche”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. Secondo il presidente del Consorzio Marco Bottino “la percorribilità dell’Arno può essere l’occasione per lo sport e il tempo libero dei cittadini”, e per il direttore generale Lorenzo Cecchi De’ Rossi “restituire l’Arno ai fiorentini ha un grosso significato”.

Intervista a Lorenzo Cecchi De’ Rossi

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/10/181031_04_TARGA-ARNO_CECCHI-DEROSSI.mp3?_=2

Prato: sabato 13 ottobre sarà il River Day 2018

River Day 2018, una giornata dedicata alla conoscenza della città e del suo fiume, il Bisenzio, organizzata dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno insieme al Comune e al Genio Civile

Fiumi più sicuri ma anche più belli e più fruibili: obiettivo riportare i corsi d’acqua che attraversano le nostre città e paesi anche al centro dell’attenzione cittadina. E così dopo il successo della due giorni del Florence Rivers Festival il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno fa tappa anche a Prato con una giornata dedicata alla conoscenza della città e del suo fiume, il Bisenzio.

Sabato 13 ottobre sarà dunque il PRATO RIVER DAY tra una visita guidata alle bellezze culturali della città e una riflessione sugli interventi di manutenzione e messa in sicurezza dei corsi d’acqua della provincia, sulla vivibilità delle sponde e la navigabilità delle acque del Bisenzio.

“Come Consorzio di Bonifica, grazie all’intesa e alle sinergie con il Genio Civile Valdarno Centrale e il Comune riteniamo di aver fatto tanto per la sicurezza, la bellezza e la fruibilità dei fiumi pratesi – spiega il Presidente del Consorzio Marco Bottino – invitiamo pertanto tutti i cittadini a venire con noi sabato in giro per la città e per il fiume per vivere di persona e celebrare insieme i risultati raggiunti”.

Questo il programma in dettaglio:
Ore 10 – ritrovo in Piazza San Marco presso la celebre scultura di Henry Moore, ormai uno tra i principali simboli di Prato e partenza per una visita guidata della città fra antiche chiese, street art, Bastione delle Forche, Porta Mercatale e lungo Bisenzio (partecipazione libera e gratuita –info@artemiaprato.it – cell. 340 5101749)
Ore 12 – arrivo presso i Giardini di Via Amendola, inaugurazione del primo punto di accesso in acqua sul Bisenzio realizzato a cura del Genio Civile della Regione Toscana e INSTANT CONFERENCE con interventi dedicati al Bisenzio, alla sua manutenzione, agli investimenti per la sicurezza idraulica e la fruibilità del fiume a cura di: FILIPPO ALESSI – Assessore all’Ambiente Comune di Prato, MARCO MASI – Dirigente Genio Civile Valdarno Centrale e Tutela dell’Acqua, MARCO BOTTINO – Presidente Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno

Richiedenti asilo ripuliscono terreni lungo i canali

Firenze, ha preso il via questa mattina dal Casotto del Sordo, nel cuore della riserva naturale del Padule di Fucecchio, la terza edizione di “Insieme Bonificatori”, l’iniziativa promossa da Anci Toscana, Regione Toscana e Consorzi di Bonifica che vede i richiedenti asilo ospiti dei centri di accoglienza impegnati nella pulizia del territorio.

“L’edizione di quest’anno – ha dichiarato l’assessore regionale Vittorio Bugli – ha compiuto un deciso salto di qualità perché abbiamo scelto di coinvolgere nel progetto anche i Comuni, le associazioni e i cittadini. La partecipazione che vediamo questa mattina a Fucecchio ci conferma che la scelta è stata giusta: questa apertura ai territori consente uno scambio e una conoscenza tra migranti e cittadini impegnati fianco a fianco nella pulizia delle nostre bellissime terre”.

“L’adesione all’iniziativa del Comune di Fucecchio – ha aggiunto il sindaco Alessio Spinelli, intervenuto anche in rappresentanza dell’Anci Toscana – è la naturale prosecuzione delle nostre politiche di inclusione sociale. Da sempre l’amministrazione comunale è impegnata nel coinvolgimento dei migranti in azioni di pulizia e miglioramento del territorio a fianco di cooperative e associazioni. Crediamo che una gestione dell’accoglienza fatta con questi strumenti consenta di organizzare il fenomeno migratorio e di non subirlo passivamente”.

“Quest’anno – ha commentato Marco Bottino, presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e ANBI Toscana – l’iniziativa che ci vede protagonisti dal 2016 ha compiuto un ulteriore salto di qualità da un punto di vista ambientale e della formazione. Finora ci eravamo limitati a intervenire lungo gli argini dei fiumi e in aree verdi mentre da quest’anno, e iniziamo proprio oggi, andiamo ad operare anche all’interno di aree protette che richiedono sicuramente una maggiore attenzione proprio per il pregio ambientale che le caratterizza. Per questo motivo anche la formazione che abbiamo messo in campo per istruire questi giovani è di livello decisamente superiore”.

Dopo la presentazione della giornata, i richiedenti asilo e i volontari delle associazioni coinvolte nell’iniziativa – Associazione Il Padule, Movimento Shalom, Io Amo Fucecchio e Cooperativa La Pietra D’Angolo – si sono armati di guanti e sacchetti per iniziare l’intervento di pulizia lungo i canali. Il progetto, che rientra nelle azioni di follow up del Libro Bianco sulle politiche di accoglienza promosso da Regione Toscana e Anci Toscana, proseguirà il 15 settembre a San Miniato, il 22 a Firenze con il Quartiere 4, per poi coinvolgere altri territori toscani, tra i quali Figline-Incisa, Lastra a Signa, Rosignano Marittimo e Lucca.

Sambuca, Giardino “Mastodontico”: inaugurazione del nuovo spazio “incantato”

Apre domenica 22 aprile alle ore 16.30 il giardino “Mastodontico” di Sambuca: dalla preistoria ai frutti della tradizione, un nuovo stile outdoor invita ad esplorare il lungo Pesa; una festa musicale con la partecipazione della Bandaccia di Marcialla per l’inaugurazione.

Un giardino incantato lungo il fiume dalle origini preistoriche: è il nuovo spazio all’aperto che il Comune mette a disposizione delle famiglie per ritrovarsi, socializzare e condividere il tempo libero in un’area arcaica del territorio.

Tradizioni e frutti antichi si concentrano nel Parco dell’Abate, un’ampia zona a verde, estesa su 3mila metri quadrati dove la preistoria e la vita animale che abitava la Valdipesa milioni di anni fa, come il celebre Mastodonte, antenato dell’elefante, incontrano la natura contemporanea, tra i nuovi percorsi sensoriali aperti e accoglienti di Sambuca.

Le piante parlano di identità locale e narrano le origini e i frutti della terra, che connotano con i loro profumi e i loro sapori, le diverse stagioni dell’anno e scelgono una delle zone di maggior pregio del Chianti per entrare in contatto con lo stile outdoor della frazione tavarnellina.

Dall’utilizzo della cassa di espansione alla realizzazione di un parco urbano e di un’area naturalistica che risponde alla necessità di ampliare le opportunità del territorio invitando famiglie e visitatori a riscoprire e vivere il lungo Pesa, esplorare boschi e ambienti tipici del paesaggio fluviale del Chianti. Si è conclusa l’opera che ha mirato alla realizzazione di un ampio parco in via San Giovanni Gualberto, antistante il complesso residenziale dell’Abate, che recupera la tradizione florovivaistica della terra toscana con la piantumazione di varie specie vegetali.

Si tratta di una grande festa di comunità, arricchita dagli interventi musicali della Bandaccia di Marcialla, che inaugurerà il parco proponendo un’originale contaminazione ambientale in cui il giardino all’italiana si combina con il landscape di origine britannica. Un contesto di qualità che invita ad allungare lo sguardo verso il paesaggio fluviale della Pesa.

“Il giardino all’europea, nato da un’opera di recupero di una zona degradata, che mescola e fonde stili diversi, da quello geometrico all’impostazione inglese affidata all’accostamento degli elementi naturalil, è un parco che accoglie le coltivazioni originarie della macchia chiantigiana, quali corbezzolo, corniolo, gelso, melograno, lazzeruolo, sorbo, vite da uva, oltre ai classici nocciolo, peri selvatici, meli, nespolo. Un ambiente è riservato poi alle essenze inebrianti di varie specie di fiori, tra cui il gelsomino”.

Al taglio del nastro, oltre al sindaco Baroncelli, saranno presenti l’architetto Marco Parrini, autore del progetto, e il presidente del Consorzio Marco Bottino. La Pro Loco offrirà ai partecipanti una ricca merenda.

Il parco dell’Abate nasce in una terra antichissima: tra le foreste di Sambuca 2,5milioni di anni fa vivevano infatti i mastodonti di Sambuca, pachidermi simili agli elefanti. Il passaggio degli animali preistorici è testimoniato dal rinvenimento, avvenuto proprio in questa zona nel 1967, di un palato con due molari. Si trattava di mammiferi di 6-8 tonnellate e alti alla spalla circa 2.50 metri, con dimensioni vicine agli attuali elefanti africani, e dominarono gli ambienti euroasiatici. Il resto fossile, rinvenuto a Sambuca e appartenuto ad una specie di Mastodonte (Anancus arvernensis), è custodito oggi presso il Museo di Geologia e Paleontologia .

Un investimento, pari a 150mila euro, reso possibile dalla collaborazione tra il Comune di Tavarnelle e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno. Ad aver permesso il finanziamento il contributo del Consorzio e gli oneri comunali di urbanizzazione.

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