🎧 Gemellaggio tra lo Storico Mercato Centrale e La Boqueria di Barcellona

Firenze, è stato firmato il protocollo di gemellaggio, tra lo Storico Mercato Centrale, il più antico di Firenze, ed il mercato la Boqueria di Barcellona, uno dei più famosi in Spagna.

Il gemellaggio tra i due mercati ha lo scopo di “promuovere la filiera agroalimentare e le eccellenze enogastronomiche dei rispettivi territori” attraverso scambi commerciali e culturali stabili, azioni per migliorare le opportunità economiche per entrambi i mercati e valorizzare così le botteghe storiche.

L’accordo tra i Consorzi dei rispettivi mercati, che ha avuto il patrocinio dei Comuni di Firenze e Barcellona, è il frutto di quasi un anno di lavoro e di un fitto scambio di idee proposte passato anche da una missione istituzionale in Spagna (ottobre 2021) di una delegazione fiorentina.

A firmare il patto di gemellaggio, alla presenza dell’assessore alle attività produttive del Comune di Firenze Federico Gianassi e dell’assessora al commercio del Comune di Barcellna Montserrat Ballarin, il vicepresidente de La Boqueria Eduard Soley ed il presidente del Consorzio dello Storico Mercato Centrale, massimo Manetti.

In podcast l’intervista all’assessore Gianassi ed il presidente Manetti, a cura di Gimmy Tranquillo.

L’intesa, ha spiegato Gianassi, “rinsalda i rapporti di amicizia fra Firenze e Barcellona perché entrambe le città condividono l’importanza dei mercati non solo come presidio economico e lavorativo delle città ma anche come presidio culturale e sociale”.

“Siamo già gemellati con il mercato Nishiki di Kyoto e siamo a lavoro per stringere nuovi accordi che possano valorizzare sia il nostro spazio che la città – ha aggiunto Manetti -. Siamo felici di poter avviare questa nuova collaborazione con La Boqueria, un mercato con origini antichissime come il nostro”.

Nuove povertà e lotta allo spreco: intesa Banco alimentare e Mercato di San Lorenzo

Nuove povertà e lotta allo spreco: 120mila nuovi poveri in Toscana. A gennaio 2022 si prevede un incremento del 20%. I numeri sono stati resi noti dal Banco Alimentare che ha firmato un accordo con lo Storico Mercato Centrale per sostenere le famiglie colpite dalla crisi da covid e allo stesso tempo salvaguardare l’ambiente.

Contro gli sprechi alimentari e per sostenere le persone in difficoltà, sempre di più a seguito della pandemia, lo Storico Mercato Centrale ha firmato un accordo con il Banco Alimentare, nato in Toscana nel 1996, con l’obiettivo di raccogliere le eccedenze di produzione, agricole e dell’industria, specialmente alimentare per redistribuirle ad Enti e Associazioni che si occupano di assistenza.
L’accordo di intesa firmato dal presidente del Consorzio dello Storico Mercato Centrale Massimo Manetti e dal presidente del Banco Alimentare Leonardo Berni (FOTO) ha l’obiettivo di favorire e valorizzare la donazione delle eccedenze alimentari e contemporaneamente ridurre la quantità di rifiuti e i relativi costi economici e ambientali di smaltimento.
Sono 120mila in Toscana le persone che sono state sostenute grazie alla rete di solidarietà del Banco Alimentare. “Una percentuale in aumento del 20% rispetto a gennaio 2020 e che è destinata, nel 2022, ad aumentare di un ulteriore 20%” sottolinea il presidente Berni. “C’è bisogno dell’aiuto e della generosità di tutti – aggiunge la direttrice del Banco Alimentare Irene Cappella -, per questo ringraziamo lo Storico Mercato Centrale per aver accolto il nostro appello”.
In buona sostanza, le botteghe del piano terra del mercato di San Lorenzo si impegneranno a donare la merce di giornata invenduta, naturalmente commestibile, e in cambio riceveranno sgravi fiscali che si traducono in uno sconto sull’Iva.

“Una sfida che abbiamo accettato innanzitutto per offrire un aiuto concreto alle famiglie bisognose che purtroppo sono sempre più numerose, a seguito dell’emergenza sanitaria, e per combattere gli sprechi alimentari sperando di essere un esempio per altre realtà come la nostra, per negozianti o semplici cittadini. In questo modo, infatti, quei prodotti che per ragioni di mercato non possono più essere venduti possono essere redistribuiti gratuitamente a strutture caritative e onlus che si preoccupano degli altri. Ognuno può fare qualcosa e il nostro mercato, il più antico della città, ha accettato anche questa sfida” spiega il presidente del Consorzio dello Storico Mercato Centrale Massimo Manetti.

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