Spaccate a Prato: Confesercenti chiede apertura fondo per risarcimenti

Spaccate –  Dopo il bando “Negozi sicuri” di Firenze anche Confesercenti Prato chiede l’istituzione di un “fondo per risarcire i negozi rimasti vittime”

“Furti e spaccate ai danni di imprese del centro cittadino non si fermano e ormai sono prassi nella cronaca quotidiana. Nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e della polizia municipale continuano i danni e i disagi per le imprese del territorio. Furti dal bottino spesso modesto ma che provocano ingenti danni, gravando sulle economie e sul morale dei commercianti”. E’ quanto spiegato, in una nota, dal presidente di Confesercenti Prato Stefano Bonfanti .

“Molti commercianti hanno subito spaccate e furti che non solo hanno creato danni ingenti da un punto di vista economico, ma in alcuni casi hanno addirittura precluso la continuità dell’attività per alcune giornate – ha continuato -. Il problema è accentuato nel centro storico soprattutto nelle ore notturne. Come associazione siamo vicini alle aziende e agli imprenditori che hanno subito dei danni. Insieme alle nostre aziende chiediamo un rafforzamento delle misure a contrasto di questi fenomeni, un pattugliamento più intensivo delle strade del centro. Il commercio ha bisogno di sicurezza e tranquillità. Come in una triste roulette russa i colleghi commercianti chiudono la sera prima senza sapere se il giorno dopo dovranno fare la conta dei danni. Non possiamo permetterci che questi episodi perdurino andando a penalizzare le imprese del nostro territorio e il lavoro dei nostri commercianti”.

Come Confesercenti propone al Comune di Prato e alla Camera di Commercio di Pistoia e Prato di istituire un fondo per risarcire i negozi vittime di furti e vandalismo così come è stato fatto a Firenze.

 

Titolare di agenzia di viaggi si toglie la vita, biglietto lasciato con riferimento ai debiti

Il titolare di un’attività legata al settore turistico, sessantenne, si è tolto la vita ieri a Carmignano (Prato) dove viveva e lavorava. Accertamenti  sono in corso da parte dei carabinieri.

Intanto il sindaco Edoardo Prestanti in una nota si dice “sconvolto”. “Da parte della giunta – si legge – comunichiamo la massima vicinanza alla famiglia”, per la quale chiede rispetto. Vicinanza “a cui si accompagna la riflessione su come questo tragico fatto sia conseguenza di una situazione nazionale critica, dove le attuali misure non sono sufficienti a tutelare le categorie di lavoratori maggiormente colpite”.

A seguito del suicidio del commerciante di Seano, Simone Gori (foto), presidente Assoviaggi Confesercenti Prato, dichiara quanto segue: “Abbiamo appreso con sconcerto e grande tristezza la notizia del suicidio del titolare dell’agenzia di viaggio di Seano. Desideriamo esprimere la solidarietà dell’associazione Confesercenti di Prato alla famiglia. Si tratta di un gesto estremo che ci rattrista e che impone una riflessione alle Istituzioni. Abbiamo più volte lanciato l’allarme su come il terziario sia allo stremo, ma i nostri appelli sono stati inascoltati. D’altra parte basta fare un giro per il nostro territorio e vedere sempre più saracinesche abbassate. Siamo nel mezzo di una crisi che non risparmia quasi nessuno e che non accenna ad esaurirsi. Si tratta dell’ennesimo atto di tristezza e disperazione. Tristezza e disperazione che purtroppo è comune a molti imprenditori del commercio nella nostra provincia.  Uno stato di tristezza devastante da cui si sente di non avere scampo. Fatti come questo sono l’estrema prova di un senso di disperazione e perdita di speranza nel futuro come un estremo tentativo di accentrare l’attenzione su un disagio vissuto Nel porgere le più sentite condoglianze alla famiglia Confesercenti Prato ricorda di essere a disposizione di tutti gli imprenditori pratesi per qualunque loro necessità. L’abbraccio e il sostegno di cui Stefano avrebbe avuto bisogno da parte delle istituzioni non c’è stato, tante parole e pochi fatti concreti. Parole che Stefano non ha voluto più usare per esprimere la propria sofferenza. Piangiamo un collega storico e di alto spessore”.

Tari, Confesercenti Prato scrive a sindaci provincia per abbattimento

Tari, il presidente Mauro Lassi: “Chiediamo un abbattimento della Tari per i mesi dell’autunno inverno durante i quali le imprese sono state chiuse”.

“Alla luce del difficile momento che stiamo vivendo a causa dell’emergenza Covid” spiega il Presidente di Confesercenti Prato Mauro Lassi  “e considerata la chiusura prevista per la zona rossa e arancione a cui le nostre imprese hanno dovuto sottostare nel periodo autunnale ed invernale,  a causa delle misure di contenimento del virus che sta mettendo a dura prova la capacità di resistenza dei nostri imprenditori, abbiamo richiesto alle amministrazioni comunali di prevedere una riduzione degli importi da pagare così come fu fatto dopo il primo lockdown primaverile”. Per Confesercenti Prato si tratta “Sicuramente di una misura insufficiente a risolvere i ben più gravi problemi di liquidità finanziaria ma simbolica per testimoniare la vicinanza delle amministrazioni locali soprattutto a quelle imprese più duramente colpite economicamente da questa terribile pandemia”. L’associazione di via Pomeria ritiene che in un momento in cui le imprese non percepiscono affatto la vicinanza delle Istituzioni nazionali, sarebbe invece questo un segnale importante, di attenzione e vicinanza da parte delle amministrazioni comunali.

“Auspichiamo – continua Lassi – che i Comuni siano vicini alle imprese colpite dall’emergenza coronavirus non solo a parole. Siamo consapevoli delle difficoltà di bilancio in cui si trovano i nostri comuni, come siamo consapevoli che la salute viene prima di tutto. E infatti la salute è sempre ed è il primo pensiero delle imprese che sono rispettose delle regole e dei propri clienti ma purtroppo ciò non è bastato e ci hanno fatto chiudere nonostante tutti i dispositivi e le protezioni messe in campo. Per cui ci aspettiamo dalle istituzioni locali e nazionali misure ben altrimenti strutturali, incisive e straordinarie come straordinaria è l’emergenza che rischia di mettere in ginocchio negozi, mercati e pubblici esercizi, ma intanto iniziamo con quello che è possibile fare e quello che chiediamo a proposito della Tari e delle tasse e imposte comunali di competenza dei singoli Comuni è sicuramente fattibile e con poco sforzo.

“La speranza” conclude Lassi “è che le amministrazioni comunali possano prendere in esame la nostra richiesta e quindi individuino le soluzioni idonee per ridurre o addirittura abbattere completamente la Tari alle imprese che sono state più colpite dall’emergenza COVID 19”.

Exit mobile version