Omicidio Asciano: su corpo minorenne lividi compatibili con tentata violenza

Sarebbe stato il fidanzato della giovane omicida a chiedere al vicino di casa di chiamare il 118 dopo le coltellate inflitte da lei al 63enne, ucciso nella sua abitazione a Castelnuovo Scalo, nel comune di Asciano (Siena).

Il giovane fidanzato vive nell’abitazione adiacente a quella in cui si è consumato l‘omicidio. È quanto si apprende da fonti vicine alle indagini. Tra l’altro la ragazza avrebbe sul corpo dei piccoli lividi compatibili con un tentativo di stupro.
La giovane è stata interrogata a lungo prima del pm di Siena e poi da quello del tribunale dei minori.
Nel corso della giornata gli inquirenti hanno ascoltato diverse persone tra cui i vicini, abitanti della piccola frazione, e il proprietario della ditta per cui il 63enne aveva lavorato. Le indagini dei carabinieri proseguono per ricostruire tutto quanto è successo nell’appartamento a disposizione degli operai della fornace.

La minore ha confessato  dopo un lungo interrogatorio, prima dei carabinieri e poi davanti al pm di Siena e a quello dei minori del tribunale di Firenze, affermando che le attenzioni dell’uomo nei suoi confronti erano diventate sempre più insistenti nel corso dell’ultimo anno. Ma la ragazza non avrebbe mai raccontato nulla perché temeva di far perdere l’alloggio alla famiglia. Fino a ieri, quando l’uomo avrebbe tentato la violenza sessuale approfittando dell’assenza della madre, uscita per la spesa, e del padre che da qualche mese è in Francia in cerca di lavoro. In casa c’erano solo le sorelle della 16enne, una di 2 anni e una di cinque mesi.
Secondo la ricostruzione, il co-inquilino è andato in cucina dove la 16enne stava preparando la cena per la sorellina di pochi mesi e, minacciandola con un coltello, l’ha trascinata sul letto. La ragazza è però riuscita a divincolarsi e ad afferrare un coltello  sferrando numerosi colpi al volto, alla schiena e al torace dell’aggressore. L’uomo ha tentato di fuggire trascinandosi fino all’ingresso dove è stato ritrovato completamente nudo e senza vita.

La 16enne, resasi conto dell’accaduto, si è tolta i vestiti sporchi di sangue e li ha messi in lavatrice, avviandola subito. Poi ha nascosto il coltello sul tetto di una casa nei pressi. Incalzata dalle domande dei carabinieri la giovane ha confessato il delitto e ha fatto ritrovare il coltello. Ora è in una casa di prima accoglienza. Nei suoi confronti la procura minorile di Firenze ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto per omicidio. L’abitazione è sotto sequestro. Sul corpo della ragazza sarebbero stati riscontrati dei piccoli lividi compatibili con un tentativo di violenza.

Minorenne pugnala a morte uomo nel senese, “voleva stuprarmi”

Una giovane è stata fermata dai carabinieri, con decreto di fermo di indiziato di delitto, per l’omicidio di un uomo avvenuto nel Senese. La minorenne, secondo quanto riferiscono gli stessi carabinieri, ha ammesso di essere l’omicida spiegando di esser stata aggredita. Il decreto è stato emesso dalla procura minorile di Firenze e ora la ragazza si trova in un centro di accoglienza per minori.

Avrebbe reagito a un tentativo di stupro e per reazione ha afferrato un coltello da cucina e ha pugnalato a morte il suo aggressore, un cittadino marocchino, colpendolo alla schiena. Questa la ricostruzione dell’omicidio secondo la testimonianza della stessa  16enne, originaria dell’Africa che avrebbe confessato il delitto ai carabinieri e per questo è stata fermata con l’accusa di omicidio.

Ieri sera, alle 19.20, nel comune di Castelnuovo Scalo, nella frazione di Asciano (Siena), in un appartamento all’interno di uno stabilimento che produce laterizi, è stato rinvenuto il cadavere di B.A., 63enne operaio,  che aveva lavorato nella ditta come custode. All’interno dello stesso appartamento l’uomo abitava con altri cittadini extracomunitari. L’abitazione è di proprietà di un’impresa di materiali di costruzioni, che l’ha adibita ad alloggio di servizio per suoi dipendenti.

Secondo quanto appreso, l’uomo trovato ucciso era completamente nudo e presentava numerose ferite di arma da taglio sul volto e sul busto.

Secondo quanto riferito dai carabinieri l’uomo avrebbe provato ad avvicinarsi a
lei, “c’erano stati degli approcci soft nell’ultimo anno ma la ragazza mai si sarebbe immaginata che la trascinasse con violenza sul letto per violentarla”, hanno spiegato i militari. Anche perchè lui “ha visto crescere la giovane”: da anni la vittima condivideva con la famiglia di lei un appartamento dato in dotazione agli operai della fornace.
Al momento del tentativo di stupro e dell’omicidio, secondo quanto ricostruito dai militari, il 63enne si trovava nell’abitazione con la giovane, di origini africane, e le sue
sorelle minori, di 2 anni e 5 mesi. La madre della ragazza era uscita per fare spesa mentre il padre da diversi mesi si troverebbe in Francia in cerca di lavoro.

La minorenne  ha colpito la vittima con un coltello da cucina. L’arma del delitto è stata fatta
ritrovare dalla giovane che l’aveva nascosta sul tetto di un edificio. Secondo quanto confessato da lei stessa ai carabinieri, la ragazza, dopo aver colpito più volte e ucciso
l’uomo che voleva stuprarla, si è cambiata gli abiti sporchi di sangue e li ha messi in lavatrice avviando l’elettrodomestico

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