Gkn: 10 mila firme per appello lanciato da ex presidenti di regione

Gkn: gli ex presidenti della Regione Toscana Vannino Chiti, Claudio Martini ed Enrico Rossi hanno raccolto già oltre 9mila firme sotto l’appello, da loro lanciato, per la promozione di un comitato di sostegno alle lotte dei lavoratori di Gkn di Campi Bisenzio, in vertenza con l’azienda a seguito della decisione di avviare la procedura di licenziamento per tutti i 422 dipendenti dello stabilimento. Entro pochi giorni dovrebbe essere tagliato il traguardo delle 10mila firme.

A quel punto il documento verrà consegnato alla presidenza del Consiglio. Intanto ieri Chiti, Martini e Rossi si sono confrontati col loro successore Eugenio Giani: “Queste firme -sottolinea l’attuale governatore- sono parte della mobilitazione civile e delle istituzioni che subito si è creata all’indomani dell’annuncio dei licenziamenti e che è andata crescendo”. Nei giorni scorsi anche i sindaci hanno scritto a Draghi, per dire no ad “un profitto senza scrupoli”.

La battaglia comune, ammette Giani, “è quella di offrire una nuova prospettiva all’azienda, rimettendo al centro diritti e vita della persone. La nostra Regione non può essere un terreno di speculazioni da parte di multinazionali interessate solo agli aspetti finanziari e non anche agli investimenti, alla produzione e al lavoro”.

Come istituzioni, promette ancora il presidente della Regione, “continueremo a premere per l’approvazione di un decreto legge che renda le delocalizzazioni meno facili e le disincentivi, soprattutto nel caso di aziende che hanno ricevuto o pensano di chiedere finanziamenti pubblici. Non lasceremo soli i lavoratori”.

”E’ vero ciò che i sindaci toscani, a partire da quelli di Campi Bisenzio e di Firenze, ma con l’adesione di tantissimi primi cittadini, scrivono: ciò che e accaduto alla Gkn ci riguarda tutti. Riguarda le persone, i lavoratori e le lavoratrici, riguarda le comunità, riguarda l’economia reale, troppe volte travolta da quella finanziaria, troppe volte piegata agli interessi di pochi soggetti. Riguarda gli imprenditori veri, quelli che fanno i conti ogni giorno con le difficoltà dei mercati, il cui sforzo in questo passaggio stiamo sostenendo anche con le opportunità del Pnrr, riguarda il futuro di un Paese, il nostro, che sta ripartendo dopo quasi due anni di crisi legata alla pandemia, e dell’Europa. Noi quell’appello lo sentiamo nostro”. Così le deputate e i deputati dem della Toscana, Susanna Cenni, Lucia Ciampi, Luca Sani, Laura Cantini, Rosa Maria Di Giorgi, Umberto Buratti, Martina Nardi, Alessia Rotta, Andrea Romano, Luca Lotti, Filippo Sensi, Stefano Ceccanti.

Da Firenze appello in difesa Costituzione

 Va respinto con forza “quanto sta accedendo in queste ore a Roma, dove “si sta tentando di imporre al Presidente della Repubblica un diktat sulla composizione del governo, per impedirgli di svolgere pienamente il ruolo attribuitogli dalla Costituzione”. E’ quanto si legge in un appello firmato tra gli altri dagli ex presidenti della Regione Toscana ed ex senatori, Vannino Chiti e Claudio Martini, dall’ex sindaco di Firenze Mario Primicerio e dall’ex presidente del Consiglio della Toscana, Simone Siliani.

Dopo aver ricordato l’art.92 della Costituzione che “chiaramente definisce i ruoli del Presidente del Consiglio dei Ministri (che propone la lista dei Ministri) e del Presidente
della Repubblica (che li nomina)”, secondo i firmatari ricordano che si tratta “nella distinzione dei ruoli” di “due volontà libere e autonome”, che concorrono a costituire il Governo.
Invece, il lepenismo della Lega di Salvini e il populismo di Casaleggio e Di Maio spingono per snaturare il nostro ordinamento costituzionale”.
Per i firmatari dell’appello “il presidente del Consiglio incaricato Conte deve dimostrare la sua autonomia, condizione essenziale per guidare un Governo nel solco della Costituzione,
schierandosi con il Presidente della Repubblica e tutelare il ruolo di entrambi”. Una cosa che possono e devono fare anche i cittadini “a prescindere dalle loro appartenenze politiche”.
“Per questo siamo con il Presidente Mattarella nel difendere le prerogative assegnate dalla Costituzione al Capo dello Stato e al presidente del Consiglio”, concludono invitando “partiti, sindacati, associazioni a prendere posizione a favore della nostra Costituzione, uscendo da un mortificante silenzio e da una incredibile sottovalutazione di questa situazione. La Costituzione deve essere salvaguardata sempre, anche quando si
assiste a tentativi di cambiamento e stravolgimenti”

Centrosinistra: appello Chiti, Martini e Rossi per una coalizione unita 

Firenze, gli ultimi tre presidenti di centrosinistra della Toscana hanno firmato un documento di “Proposta Convenzione Nazionale”, con l’intento di non arrendersi al populismo, cercando di dare risposte alternative a quelle di una destra tradizionalista.

Si tratta dunque di un tentativo per “ricostruire una sinistra plurale e una coalizione di centrosinistra radicate nella società, capaci di iniziativa sociale, determinate a chiudere la pagina delle divisioni” già dalle prossime amministrative.

A lanciarlo, in un documento congiunto, sono appunto gli ultimi tre presidenti della Toscana, Vannino Chiti e Claudio Martini, ex senatori Pd, ed Enrico Rossi, governatore in carica, esponente di Leu, che si appellano a chi non si rassegna “all’idea che il futuro dell’Italia sia nelle mani dei populisti e della destra conservatrice e reazionaria”.

“La sconfitta dell’intero centrosinistra è stata pesantissima, anche in Toscana, ma – affermano – se saremo capaci di nuovi legami sociali, di innovazione e unità, la battaglia è ancora aperta. È necessario ascoltare le domande dei cittadini”.

Chiti, Martini e Rossi propongono allora che “si apra una seria e approfondita fase di ascolto del ‘mondo’ del centrosinistra: le classi popolari e più colpite dalla crisi, la galassia dei ‘lavori’ vecchi e nuovi, le nuove generazioni. Alcune priorità sono condivise: lotta a povertà e disuguaglianze, diritto a un’occupazione degna e stabile, costruzione di forme più articolate e sostenibili di protezione sociale, convivenza pacifica e ordinata con immigrazione e richiedenti asilo, una democrazia federale europea. Occorre dare una rappresentanza rinnovata e convincente a quel popolo democratico e di sinistra che si è allontanato e astenuto, ma che non ha voltato le spalle all’uguaglianza, alla giustizia sociale e alle riforme indispensabili all’Italia”.

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