Biblioteca Nazionale: appello Spini-Marazzini per più risorse

Un appello al ministro della Cultura e del Turismo Alberto Bonisoli per fare fronte alla carenza di personale e di risorse della Biblioteca nazionale centrale di Firenze (Bncf). A firmarlo il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini, e l’ex ministro Valdo Spini, che dal 2015 fanno parte del Consiglio scientifico della Biblioteca.

L’appello a Bonisoli si aggiunge a un altro avanzato nei giorni scorsi da numerosi intellettuali a sostegno della Nazionale. Marazzini e Spini, spiega una nota, sottolineano che la Biblioteca nazionale di Firenze “può essere considerata la più importante biblioteca italiana e una delle più importanti al mondo” che si trova “di fronte alle conseguenze gravi di una cronica carenza di personale e di risorse, come ha denunciato con chiarezza il direttore dell’ente.

La causa della crisi sta nel lungo blocco di concorsi e assunzioni che ha comportato l’assegnazione di incarichi esterni, con grande crescita del precariato”. Marazzini e Spini auspicano che “possa essere compiuto uno sforzo speciale per venire incontro alle esigenze di un’Istituzione  di tale importanza, in una città che rappresenta anche simbolicamente la tradizione culturale italiana”.

Nei giorni scorsi era stata diffusa una  lettera, promossa dall’Associazione dei lettori della biblioteca, coordinata da Natalia Piombino,  indirizzata al nuovo ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. Tra le firme, italiane e internazionali, quelle di Adriano Prosperi, Paul Ginsborg e Salvatore Settis. Poi Jacques Marchand, Tomaso Montanari, Massimo Bray, Emanuele Scribano, Luca Serianni, Benedetta Tobagi, Margaret Haines e molti altri.

“La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, una delle più importanti al mondo, ha bisogno di aiuto – si legge nella lettera – A causa del lungo blocco di concorsi e assunzioni, da vent’anni sopravvive grazie al ricorso a forme di volontariato e para-volontariato che hanno di fatto surrogato il lavoro dei bibliotecari. I 5 bibliotecari assegnati con l’ultimo concorso bandito dal ministro Franceschini non sono purtroppo in grado di colmare la voragine che si è aperta nei ruoli del personale. Nel 2020 la Biblioteca potrà contare solo su 10 funzionari bibliotecari: erano 30 a inizio 2018 e l’organico ne prevederebbe 42”. Poi la richiesta di un intervento immediato ed efficace: “Chiediamo che si proceda in tempi brevi a bandire concorsi a cadenza regolare, per personale qualificato e a tempo indeterminato – conclude la lettera – È un investimento necessario per salvare un patrimonio inestimabile e renderlo fruibile in maniera degna alle generazioni di oggi e future”.

Il ministro Bonisoli , intervenendo in audizione in Commissione Cultura, ha accennato alla difficile situazione della biblioteca fiorentina: “Ho letto l’appello, è una delle situazioni più ricorrenti – le parole del ministro – Le assunzioni sono necessarie. Nel 2019 si farà un primo concorso per 2.000 posti, al quale ne seguirà un altro con gli stessi numeri nel 2021”.

Accademia della Crusca: “drammatico se italiano esce da università”

Intervendo oggi all’interno di un convegno a Firenze, il presidente dell’Accademia ha ribadito l’importanza dell’uso e dell’insegnamento dell’italiano in ambito di ricerca ed universitario

Si svolge oggi all’Accademia della Crusca il convegno “Per il rilancio dell’educazione linguistica democratica”, che nasce dalla pubblicazione del documento “Lingua italiana. Crisi della comunicazione linguistica: una sfida democratica”, a 42 anni dalla pubblicazione delle “Dieci tesi per una linguistica democratica”.

All’interno di questo, Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca ha affermato: “Se qualcuno cerca di dare l’idea che l’italiano, che ovviamente ha lasciato libere alcune aree della ricerca scientifica che oggi sono in inglese, debba anche essere rimosso dall’insegnamento universitario, dalla divulgazione, del contatto verbale col popolo italiano, le conseguenze sono drammatiche”, citando il ricorso dei docenti del Politecnico di Milano contro l’eliminazione dell’italiano “dai corsi avanzati e dalla didattica di dottorato”.

Per Marazzini “se l’italiano è screditato” allora “sarà difficile dare agli insegnanti di italiano della scuola secondaria forza, energia per insegnare l’italiano, e per usare l’italiano come strumento di elevazione sociale”. Il convegno di oggi è organizzato dalla Crusca in collaborazione con l’Associazione Proteo Fare-Sapere, e con la Fondazione Di Vittorio. “Ho accolto con grande entusiasmo questo incontro – ha affermato il presidente dell’Accademia, in apertura dei lavori – perché vorrei che ci fosse un accordo e un appoggio delle forze sindacali per ribadire l’importanza dell’italiano, per essere al nostro fianco”.

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