Aferpi: Rossi, spero nel pomeriggio la firma del contratto

Sono riprese da poco le trattative per il passaggio di Aferpi gli indiani di Jindal. Ieri il ”tavolo” al Mise era stato aperto alle 11 e sospeso intorno alle 23.00.

“Si tratta di predisporre le ultime cose: sono fiducioso che nel pomeriggio l”accordo sarà firmato”, dice il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che non ha mai lasciato la trattativa. “Ieri sono state firmate dalle due parti le lettere ”aggiuntive” – prosegue il governatore – che andranno a far parte integrante dell”accordo. In particolare Cevital, con la risoluzione del contratto, “non dovrà adempiere agli obblighi, com’è naturale, derivanti dal precedente piano. Tranne, naturalmente, eventuali pendenze penali”. Obblighi che non saranno trasferiti al compratore, cioè a Jindal, che invece si assumerà quelli del nuovo piano industriale e finanziario. “Su questo mi sono speso molto – conclude Rossi -: è stato un passaggio fondamentale per arrivare, spero, alla soluzione. Più volte ho sentito il ministro Carlo Calenda e con lui mi sento di ringraziare tutti i tecnici che sono ancora a lavoro”.

Jsw Steel, il gruppo siderurgico indiano che fa capo alla famiglia Jindal, “è pronto per firmare l’intesa con l”algerina Cevital per l’acquisizione di Aferpi”, la società cui fanno capo le acciaierie ex Lucchini di Piombino. Lo scrive il giornale indiano The Hindu, aggiungendo che “i dirigenti di Jsw sono in Italia e un contratto preliminare sarà probabilmente firmato domani”. “Il governo – aggiunge il giornale citando fonti vicine al dossier – annuncerà l’intesa dopo che sarà stata messa la firma”.

Piombino: Aferpi, oggi la firma a Roma per il passaggio a Jindal

Firma oggi al Mise, alla presenza del ministro Carlo Calenda e del Governatore della Toscana Enrico Rossi, dell’accordo per la cessione dello stabilimento di Piombino da Cevital a Jindal.

Giudizio “positivo” di Fim, Fiom e Uilm di Livorno per l‘accordo raggiunto per Aferpi: “Permette di uscire da uno ”stallo” in cui eravamo piombati per il totale immobilismo e inerzia dimostrata da Cevital – spiegano -. Si apre una fase nuova di prospettiva da affrontare con la giusta prudenza ed equilibrio, sapendo che l’obiettivo di Fim Fiom Uilm rimane tornare a produrre acciaio a Piombino per salvaguardare l’occupazione diretta e indiretta”.

“La cessione – proseguono i sindacati nella nota – prevede l’acquisto da parte di Jindal dell’intera società con tutti gli accordi, concessioni e obblighi. L’accordo, che sarà sottoscritto  tra le due aziende, dovrà essere ratificato dai rispettivi Cda”. Dopo la ratifica, spiegano ancora i sindacati, “sarà necessaria una fase di due diligence per permettere a Jindal di conoscere lo stato dello stabilimento piombinese che si concluderà con il ”closing” previsto entro il 31 marzo per la successiva approvazione del ministero”.

Successivamente partirà il confronto sindacale sul piano industriale e gli investimenti necessari per il rilancio dell’impianto.

Aferpi, per ad Cevital “azione legale colpirà solo dipendenti”

Dopo la decisione del Ministro Calenda sullo scioglimento del contratto, arrivano le accuse dell’ad di Cevital: “rischio attesa di anni, noi rispettato adempimenti formali”

Dopo che nella giornata di lunedì una delegazione delle Rsu di Aferpi era andata a manifestare sotto al Mise, consegnando una lettera al ministro Carlo Calenda in cui si chiedeva di accellerare il passaggio dell’azienda nelle mani di soggetti già attivi nella siderurgia, il ministro dello Sviluppo Economico ha deciso di far partire un’azione legale per scindere il contratto Aferpi-Cevital.

“Abbiamo dato mandato di partire con l’azione legale. Siamo sempre alla solita storia, sono stanco di essere preso in giro”, questo il commento di Calenda al termine dell’incontro con i vertici dell’azienda.

“Siamo rimasti sorpresi dalla decisione del ministro Calenda di dare avvio dell’azione legale ai danni di Cevital. Pensiamo che questo tipo di strada avrà solo una vittima, i 2000 dipendenti, appesi per anni alle decisioni della giustizia”. E’ quanto spiega all’ANSA Said Benikene, ad di Aferpi e di Cevital che aggiunge: “Ci auguriamo che non si prosegua sulla strada del contenzioso legale che altrimenti ci vedrà costretti a difenderci, avendo dalla nostra il rispetto di tutti gli adempimenti formali”.

“Crediamo nel nostro progetto di rilancio delle acciaierie di Piombino” e “stiamo continuando a lavorare per presentare il nostro piano industriale entro la fine di dicembre, come previsto dall’addendum”. prosegue Said Benikene “Crediamo nel nostro progetto di rilancio – spiega l’ad – attraverso la riapertura dell’alto forno e la costruzione di una nuova fornace elettrica per tornare a coprire dall’inizio il processo del value chain. Per farlo abbiamo individuato dei partner solidi ed affidabili, Sinosteel e Magnum Steel, e riteniamo che la congiuntura favorevole del mercato dell’acciaio ci permetterebbe la massima valorizzazione delle nostre scelte”.

E’ intervenuto anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: “Per Piombino, ci eravamo messi a disposizione di Rebrab, perchè era stato scelto dal governo e abbiamo fatto quello che potevamo, perchè nel rispetto delle regole potesse adempiere a quello che si era impegnato a fare. Purtroppo, abbiamo visto ci sono delle inadempienze notevoli. Il
governo ha deciso di rompere il contratto. Aspettiamo fiduciosi che nel più breve tempo possibile si riprenda l’attività produttiva e, quindi, i lavoratori possano avere una paga regolare. E vorremmo soprattutto che non si perda di vista l’obiettivo: a Piombino bisogna tornare a produrre acciaio”.

“A Piombino – ha aggiunto – si è cominciato qualche millennio fa a fondere il ferro. Adesso
bisogna tornare a produrre la quantità di acciaio necessaria per far lavorare i laminatoi e altri prodotti. Il messaggio che mando è fare presto – ha concluso -, anche perchè questo è il modo serio per tutelare i posti di lavoro”.

Aferpi: sindaco Piombino, servono strumenti straordinari

I commenti di Giuliani dopo la decisione di ieri di dare avvio alle procedure legali per la risoluzione del contratto Aferpi Cevital.

‘Constato che evidentemente il ministro Calenda ha preso atto che non ci sono ulteriori fatti o documenti che facciano ritenere il piano industriale di Aferpi, attendibile, verosimile e fattibile’. Lo ha detto il sindaco di Piombino (Livorno) Massimo Giuliani commentando oggi la notizia della decisione del ministro dello Sviluppo economico, dopo l’ultimo incontro di ieri con i vertici dell’azienda, di dare avvio alle procedure legali per la risoluzione del contratto con Aferpi-Cevital.

‘A questo punto e’ importantissimo – ha aggiunto il sindaco – che in questa ulteriore fase che si apre lo Stato sia presente su Piombino con strumenti ordinari, ma anche con strumenti straordinari utili per riaprirci verso altri investitori e altri progetti’.

Aferpi, Rsu al Mise: “chiudere era Cevital”

Una delegazione dei sindacati consegnerà una lettera al Ministro Calenda dopo l’incontro del Governo con Cevital

Una delegazione delle Rrsu di Aferpi e Piombino Logistic sarà oggi a Roma, sotto al Mise dove è in programma alle 17 un incontro tra Governo e proprietà Cevital. Nell’occasione consegnerà al ministro Carlo Calenda una lettera. Nel documento le Rsu chiedono al ministro che si attivi per concludere rapidamente l’era Cevital – “di mettere fine a questa grottesca vicenda dettata da un imprenditore dello zucchero che da grande voleva fare il siderurgico e che si è rivelato uno speculatore finanziario” – nonostante le rinnovate promesse avanzate da Rebrab ai sindacati.

A Calenda le Rsu chiedono anche che “di accelerare i contatti con soggetti siderurgici che si sono interessati a Piombino in quest’ultimo periodo” e che il Governo intervenga “per rilanciare rapidamente la siderurgia a Piombino che sarebbe condannata se dopo tre anni di immobilismo Cevital dovesse anche attendere i tempi lunghi della burocrazia e della giurisprudenza italiana”.

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