🎧 Il ricordo di Stefano Merlini nelle parole di Carlo Fusaro

Ci ha lasciati ad 82 anni, dopo una lunga malattia, il professor Stefano Merlini. Giurista, costituzionalista, Sovrintendente della Fondazione del Maggio musicale fiorentino è morto a Fiumetto in provincia di Lucca. Il ricordo del collega e e amico Carlo Fusaro.

“Un uomo di grande passione”. E’ questa l’espressione che usa Carlo Fusaro per ricordare il collega e amico scomparso a Pasqua. Stefano Merlini, 82 anni, è morto nella sua casa a Fiumetto, in provincia di Lucca, dopo una lunga malattia.

“E’ stato un personaggio di grande spessore”, dice il collega e amico. Uno di quei personaggi che hanno dato un grande lustro alla città di Firenze ed alla sua accademia. Stefano Merlini è stato davvero tante cose. Fusaro ricorda come sia entrato nel mondo dell’Accademia passando prima dalla Magistratura.

“La selezione per diventare magistrati era – ai tempi – tra le più severe e difficili”, ricorda Fusaro. Che non manca di sottolineare come Merlini, lasciando la magistratura per l’insegnamento universitario, abbia praticamente scelto “di guadagnare la metà”. Dunque il magistrato e l’accademico insigne costituzionalista, certo. L’allievo prediletto di Paolo Barile, a sua volta allievo prediletto di Pietro Calamandrei, sicuramente.

Ma Stefano Merlini è stato anche tra i massimi esperti del rapporto fra Stato e Istituzioni culturali. E poi Sovrintendente a Teatro Comunale di Firenze a metà degli anni ’80 e ancora Sovrintendente della Fondazione del Maggio musicale fiorentino, tra il ’99 e il 2002. Inoltre è stato – in rappresentanza del ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi – membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Presidente tra il 1975 ed il 1983 del Festival Estate Fiesolana, Presidente della Accademia Bartolomeo Cristofori, membro fondatore della Fondazione Paolo Grassi ed infine Presidente del Centro di studi politici e costituzionali intitolato a Piero Calamandrei e a Paolo Barile, centro nato nel 2007.

Innumerevoli i saggi dedicati al Diritto costituzionale italiano, il diritto costituzionale comparato, la storia delle istituzioni politiche e la storia delle istituzioni culturali nel loro rapporto con lo Stato.

 

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La Camera ha dato il via libera definitivo al taglio dei parlamentari con 553 sì. Luigi Di Maio e Giuseppe Conte hanno parlato di “giornata storica”. “Mi sembra un’affermazione molto sovradimensionata rispetto alla realtà”, smorza a Circo Massimo, su Radio Capital, il giudice emerito della Corte costituzionale Sabino Cassese, “La domanda fondamentale è: sarà una democrazia migliore quella con un minor numero di parlamentari? Io francamente ho dei dubbi, penso che non ci siano grandi festeggiamenti da fare”. Il premier ha parlato di “snellimento”, utilizzando quella che Cassese definisce una “terminologia da beauty farm che fa un po’ ridere. Parlano di risparmi, ma ho calcolato che il risparmio che si può ottenere è pari a un settimo del costo di un F35. In realtà è un attacco alla democrazia parlamentare da parte di coloro che pensano alla democrazia diretta”. Cassese, poi, fa notare che “forse ci sarebbe stato un buon motivo per ridurre il numero dei parlamentari, ma nessuno lo ha detto. Dal 1970”, spiega, “abbiamo 20 consigli regionali che svolgono la medesima funzione che svolge il parlamento nazionale”.

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