Uffizi: la grotta grande del Buontalenti riapre sul web

Inaccessibile da marzo a causa delle restrizioni imposte dalla normativa anti-Covid, la Grotta del Buontalenti diventa ora visitabile virtualmente e gratuitamente sul sito delle Gallerie

La Grotta del Buontalenti sarà digitalizzata ad alta definizione in 3D, vi si potrà entrare dal computer o dal cellulare, camminandovi dentro ed ammirando ogni singolo dettaglio delle rocce artificiali e delle opere d’arte

La Grotta del Buontalenti nel giardino di Boboli a Firenze, chiusa da marzo per l’emergenza Covid, riapre sul web. Da oggi, informano le Gallerie degli Uffizi, l’angolo del parco mediceo, frutto dell’arte e dell’architettura manierista del tardo Cinquecento, è visitabile virtualmente e gratuitamente sul sito degli Uffizi.

Nella Grotta, digitalizzata ad alta definizione e ricostruita in 3d, è possibile entrare dal proprio computer o dal cellulare, camminando tra le rocce artificiali e ammirando i dettagli di sculture, affreschi, finte stalattiti di ognuna delle tre stanze della grotta. È anche possibile cliccare sulle opere contenute al suo interno per ottenere ulteriori informazioni storiche e artistiche. Con il lockdown di marzo i cancelli della Grotta si sono chiusi al pubblico e non ancora riaperti perché gli ambienti ristretti e l’assenza di una uscita diversa dall’ingresso non permettono di osservare le prescrizioni anti-Covid. Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt la Grotta ospita “due tra le più belle sculture del Manierismo toscano: Il Teseo ed Elena di Vincenzo de’ Rossi e la Venere di Giambologna”.

Il direttore Schmidt: “Ci sono anche due tra le più belle sculture del Manierismo toscano”

Nencini: cercare tunnel segreto da Pitti a Forte Belvedere

E’ la richiesta avanzata dal Presidente della Commissione istruzione e Cultura del Senato, on. Riccardo Nencini, attraverso una interrogazione parlamentare rivolta al ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini.

“Autorizzare un’ispezione che possa accertare definitivamente la presenza di un sottopassaggio che collegherebbe Palazzo Pitti con il Forte Belvedere a Firenze, considerato che non è stato possibile, ad oggi, effettuare approfondite indagini finalizzate ad accertare la presenza del sottopassaggio, quando sarebbe di grande rilevanza culturale verificare l’esistenza della galleria sotterranea”.

E’ la richiesta avanzata dal Presidente della Commissione istruzione e Cultura del Senato, on. Riccardo Nencini, attraverso una interrogazione parlamentare rivolta al ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini.

Nell’interrogazione si legge che “la fortezza di Santa Maria in San Giorgio del Belvedere realizzata tra il 1590 e il 1595, meglio nota come Forte Belvedere, è un’opera architettonica fiorentina nel punto più alto della collina di Boboli; Palazzo Pitti è un imponente palazzo rinascimentale risalente al 1458, che si trova nella zona di Oltrarno, a breve distanza da Ponte Vecchio; la distanza tra il Forte e il Palazzo de Pitti  è di circa un chilometro se percorsa a piedi; in una raccolta di piante e schizzi, Odoardo Warren, soprintendente alle piazze forti del Granducato di Toscana, sosteneva vi fosse una galleria sotterranea che collegava Palazzo Pitti con il Forte Belvedere.

In particolare scriveva:’…si comunica al Forte Belvedere dal Palazzo de’ Pitti per mezzo di una galleria sotterranea. Si educavano in questo palazzo i principi della casa de’ Medici ed ora serve di quartiere per gli uffiziali della guarnigione…’; è nella tradizione che detto passaggio esista davvero e che vi si abbia accesso da una scaletta in pietra costruita alla fine dell’Ottocento e collocata in Forte Belvedere, non lontana dalla Camera del Tesoro cui lavorò Bernardo Buontalenti; taluni sostengono invece che al di sotto del giardino vi sia solo un canale di scolo; alcuni geologi hanno a loro volta appurato che non vi sia un semplice tunnel, ma un manufatto di mattoni”. “Sarebbe comunque utile approfondire” l’esistenza del tunnel che colleghi il forte con il palazzo Pitti , conclude Nencini nell’interrogazione.

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