Figline: in 5 mila ieri alla manifestazione per la Bekaert

Presente anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi mentre nessun rappresentante del Governo “ha risposto all’invito del Comune” a partecipare alla manifestazione.

In cinquemila hanno sfilato ieri sera in corteo a Figline Valdarno (Firenze)
per la manifestazione istituzionale di solidarietà ai lavoratori della Bekaert contro la chiusura del sito e i 318 licenziamenti.
Sono cinquemila “persone vive – ha sottolineato la sindaca  di Figline Incisa Valdarno Giulia Mugnai – che si battono per la loro fabbrica, che resistono e non si arrendono ma chiedono dignità, lavoro e futuro”. Molti, spiega una nota, i sindaci del Valdarno presenti, le associazioni del territorio e cittadini che hanno applaudito i lavoratori al loro passaggio per le vie del centro di Figline. “La manifestazione di oggi è quella di un’intera vallata – ha detto -, che ha una sola voce e chiede tutta unita la stessa cosa: dignità, lavoro e futuro, perché questo stabilimento ha fatto la storia, ma non deve rimanere nella storia: deve essere il futuro della nostra comunità”. Per Mugnai, “questo è il momento della solidarietà e anche della concretezza perché bisogna andare da tutti i livelli istituzionali a chiedere di darci una mano, per avere soluzioni concrete per tutelare il sito e il lavoro”.

Gli interventi sono stati chiusi dal governatore Enrico Rossi, che ha invitato il
Governo a partecipare attivamente al tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo economico, in modo da avviare un’azione congiunta nei confronti dell’azienda.

Bekaert: oggi corteo e Consiglio Comunale straordinario

Appuntamento alle 20:30 dai cancelli dello stabilimento Bekaert fino Piazza Marsilio Ficino, dove ha sede il Consiglio Comunale.

“Occorre lo sforzo di tutti, istituzioni e cittadini, per trovare una soluzione a questa situazione che colpisce i 318 lavoratori e le loro famiglie e, per questo, chiediamo a tutti voi di partecipare”. Ha scritto la Cgil in un comunicato sulla situazione dello stabilimento Bekaert.

“Un corteo e un Consiglio Comunale straordinario a sostegno dei 318 lavoratori Bekaert sono stati organizzati per domani sera, 29 giugno, a Figline Valdarno. Alle 20:30 si parte dai cancelli dello stabilimento Bekaert (via Francesco Petrarca, 104) per arrivare in Piazza Marsilio Ficino, dove ha sede il Consiglio Comunale che si riunirà in seduta straordinaria e aperta. Presenti le Sigle Sindacali, le Rappresentanza dei lavoratori, i Sindaci e personalità istituzionali dei Comuni del Valdarno e rappresentanti della Città Metropolitana, della Regione Toscana e del Parlamento Italiano”.

“Ciò che ci unisce è la lotta contro questo attacco alla dignità dei 318 lavoratori Bekaert, che dopo essere stati sfruttati per quattro anni nelle loro competenze e conoscenze, vengono scaricati in trenta minuti perchè la multinazionale belga decide che è meglio produrre dove il costo del lavoro è più basso, in Slovacchia e Romania. La questione Bekaert riguarda dunque il posto di lavoro di 318 persone, ma anche l’interesse territoriale e nazionale, messo da parte di fronte agli interessi delle multinazionali che investono in Italia”. Continua il sindacato.

“I lavoratori dello stabilimento valdarnese sono tornati al lavoro, dando a chi vorrebbe cessare la produzione la più grande risposta di dignità. Questi continui attacchi ai diritti dei lavoratori e alla loro dignità si nutrono di indifferenza e di arroganza e le armi migliori per combattere l’ignoranza e la cattiveria sono proprio la partecipazione, la condivisione e l’ascolto, senza divisioni e senza strumentalizzazioni alcuna”.

Bekaert: Consiglio regionale presenterà mozione unitaria

Una mozione unitaria sulla crisi della Bekaert di Figline Valdarno sarà discussa al termine della seduta odierna del Consiglio regionale. E’ quanto è stato disposto dal presidente dell’Assemblea, Eugenio Giani, in accordo con i gruppi consiliari, al termine dell’intervento di rappresentanti sindacali dell’azienda.

In aula sono intervenuti il segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi, Yuri Campofiloni, della Fiom Cgil, e Filippo Pecci della Rsu. “Una presenza a palazzo del Pegaso”, ha spiegato Giani, che rappresenta “nel nostro spirito tutta la realtà a cui vogliamo tributare la massima solidarietà”. “L’intento”, ha aggiunto Giani “era quello di dare voce a questi lavoratori, in un caso su cui ho riscontrato una solidarietà senza precedenti da parte di tutte le forze politiche del Consiglio”.

Per Calosi da parte di Bekaert “c’è stato disprezzo per le istituzioni: se l’azienda non si presenta al tavolo della trattativa dimostra cattiveria, quella stessa cattiveria che ha dimostrato davanti ai lavoratori”. Sulla stessa linea Pecci, della Rsu, che ha sottolineato come “le lettere di licenziamento sono arrivate a casa mentre la gente era a lavorare. Un comportamento inaccettabile e inammissibile”.

Campofiloni ha invece spiegato che dopo l’incontro di ieri al ministero a Roma, si è tenuta un’assemblea “ed è stato deciso di sospendere lo sciopero per tornare a lavorare. Ora lo stabilimento sta producendo: andremo avanti, non saremo noi a fermarlo. Con responsabilità i lavoratori stanno producendo al massimo per portare avanti la fabbrica”.

Comune Firenze approva risoluzione di solidarietà ai lavoratori Bekaert

I consiglieri invitano l’azienda Bekaert a riconsiderare le scelte annunciate, ritirare la procedura di chiusura dell’attività.

Il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, una risoluzione presentata dal Presidente della Commissione Lavoro Cosimo Guccione, e sottoscritta da tutti i capigruppo, di solidarietà ai lavoratori della Bekaert.

I consiglieri invitano l’azienda a riconsiderare le scelte annunciate, ritirare la procedura di chiusura dell’attività ed a impegnarsi con le organizzazioni sindacali e di settore per rendere efficiente e competitiva l’azienda in Italia e in Europa.

La risoluzione si rivolge, inoltre, al Ministro del Lavoro chiedendogli di attivarsi per contrastare la delocalizzazione dell’attività della Bekaert di Figline e Incisa Valdarno, salvaguardare i posti di lavoro e il patrimonio tecnologico e industriale dei nostri territori. (s.spa.).

Spinelli su Bekaert: “Regione intervenga contro chiusura”

Lo chiede il capogruppo Mdp in Consiglio regionale Serena Spinelli che annuncia una mozione. Concorda anche Luca Lotti, deputato Pd che ha incontrato oggi gli operai della Bekaert.

“La cessione dello stabilimento Bekaert di Figline Valdarno è un fatto grave per il territorio, per gli oltre 300 dipendenti direttamente coinvolti, per i circa 100 lavoratori dell’indotto che rischiano di essere trascinati in questa drammatica vicenda. Chiedo alla Giunta regionale di fare ogni sforzo per il mantenimento del sito produttivo e dei livelli occupazionali”. Ha continuato Spinelli.
Spinelli, spiega una nota, chiede alla Regione, “di proseguire con l’impegno messo in campo finora affinché di concerto con i sindacati, presso il tavolo al Mise, si salvaguardino i livelli occupazionali. E di attivarsi in sede europea, data la natura sovranazionale dell’azienda operante anche in altri Paesi, in particolare Slovacchia, Romania e Belgio, per scongiurare la delocalizzazione della produzione”.
Da Spinelli “solidarietà agli oltre 300 lavoratori colpiti da questo modo ingiusto di fare impresa” e sostegno “ad ogni azione di protesta che insieme al sindacato vorranno portare avanti”. “La decisione di chiudere la sede figlinese della multinazionale belga – conclude – non è conseguenza né di un calo della produzione né, tantomeno, di una diminuzione delle commesse.
È una scelta che riflette le sole regole del profitto, tese a dislocare il lavoro dove la manodopera costa meno. Una decisione inaccettabile, a cui ci opponiamo e ci opporremo con ogni strumento a nostra disposizione”.
“Dobbiamo fare di tutto affinché si blocchi immediatamente il procedimento di licenziamento e si inizi a discutere, a trattare”. Lo ha affermato Luca Lotti, deputato Pd ed ex ministro dello Sport, incontrando oggi a Firenze gli operai della Bekaert di Figline Valdarno, che hanno ricevuto nei giorni scorsi 318 lettere di licenziamento in seguito alla decisione della multinazionale belga di chiudere lo stabilimento.
Lotti ha guidato una delegazione Pd che comprendeva anche il senatore Dario Parrini e il deputato David Ermini. “Stiamo parlando della vita di oltre 300 persone, di oltre 300 lavoratori più altri dell’indotto del nostro territorio, e c’è il lavoro da tutelare: noi vogliamo fare questo, ed è il motivo della nostra presenza qui oggi, e domani al Mise nell’incontro con il governo”.
L’ex ministro ha ricordato che “siamo parlamentari eletti in questo territorio: io sono stato da queste donne e questi uomini a chiedere loro il voto, e io torno oggi qui a dare loro una mano per capire tutti insieme cosa possiamo fare. E’ il nostro lavoro, il nostro mestiere”.

Bekaert, colpiti altri 100 nell’indotto

Bekaert i numeri peggiorano: colpiti anche 100 nell’indotto, oltre ai 318 licenziati.

“Un colpo durissimo. Per i lavoratori coinvolti, per le loro famiglie e, a cascata, per le attività economiche, quasi tutte ditte artigiane, dell’area intera che risentiranno delle ripercussioni economiche della mancata produzione di reddito. E i numeri sono peggiori di quelli fino ad oggi annunciati, perché ai 318 lavoratori in procedura di licenziamento, se le cose rimarranno così, andranno aggiunti i circa 100 dipendenti delle decine di imprese locali che lavorano nell’indotto della multinazionale belga”. Così Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze Metropolitana ed imprenditore di Figline e Incisa Valdarno (Firenze), sulla chiusura dello stabilimento Bekaert.

“Un indotto che in passato”, aggiunge “ha contribuito al successo del cord metallico, rispondendo prontamente con investimenti e capacità imprenditoriali richiesti prima dall’azienda Pirelli poi dalla Bekaert”.

“Una scelta incomprensibile e un atto irresponsabile, frutto non tanto o non solo di logiche globali, quanto di una modalità pirata di fare impresa (che ha coinvolto e coinvolge anche grandi imprese 100% italiane) che depreda risorse e know how di un territorio per poi trasferirsi altrove”, prosegue Cioni secondo il quale è “indispensabile uno scatto di reni del livello politico, a partire dall’incontro di martedì al ministero dello Sviluppo economico”, dove l’obiettivo, conclude Cioni, non può cheessere “il ritiro della procedura di chiusura ed una strategia per la qualità, lo studio e la progettazione del cord metallico”.

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