Siena: monoclonali Tls a primo paziente in ospedale

La nuova fase di sperimentazione dei monoclonali di Tls su pazienti positivi al covid era stata annunciata nei giorni scorsi dalla stessa Tls

“Trattato a Siena, all’Aou Senese, il primo paziente con gli anticorpi monoclonali prodotti da Tls, Toscana Life Sciences, per la sperimentazione di fase II-III”. A darne notizia la stessa azienda ospedaliera universitaria che spiega: “La somministrazione e il monitoraggio della nuova cura è effettuata dai professionisti della Uoc Malattie Infettive e Tropicali dell’Aou Senese”.

La nuova fase di sperimentazione dei monoclonali di Tls su pazienti positivi al covid era stata annunciata nei giorni scorsi dalla stessa Tls. “I pazienti potenzialmente reclutabili per questi anticorpi monoclonali sono al momento 40; i pazienti devono essere segnalati precocemente, gli anticorpi devono essere somministrati entro 72 ore dalla positività del tampone” spiega in una nota Mario Tumbarello, direttore di Malattie Infettive e Tropicali dell’Aou senese.

“I criteri di esclusione per questo studio sono inferiori rispetto alle limitazioni dei precedenti anticorpi approvati da Aifa, per esempio possono essere arruolati anche pazienti giovani e paucisintomatici” aggiunge Tumbarello. “La qualità di questo anticorpo monoclonale è notevole, consente la somministrazione intramuscolo al posto di quella endovenosa; inoltre questo trattamento sembra avere una buona risposta anche per le varianti”, sottolinea Bruno Frediani, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Aou Senese.

Pronto soccorso: all’accoglienza anche 130 giovani del servizio civile

Una delibera approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta dà il via al Piano di azioni per migliorare l’esperienza di pazienti e parenti nei pronto soccorso toscani, che ha lo scopo di offrire un servizio di prima accoglienza informativa e di orientamento all’utente, prevalentemente fragile, che accede al pronto soccorso: tra queste azioni, appunto, anche la presenza di “accompagnatori”, 130 giovani del servizio civile che potranno affiancare il personale dell’accoglienza, per intervenire sugli aspetti relazionali e psicologici del momento dell’urgenza.

Il progetto regionale “Servizio civile nei pronto soccorso toscani” approvato lunedì dalla giunta è rivolto alle Aziende sanitarie toscane che gestiscono i 38 Pronto soccorso degli ospedali, e che sono anche enti iscritti all’albo degli enti del servizio civile regionale. Per l’avvio di questo servizio, la Regione destina la somma di 735.000 euro, per complessivi 130 posti, che saranno ripartiti tra le Aziende sanitarie in base a criteri che tengano conto del numero dei pronto soccorso all’interno dei presidi ospedalieri di ciascuna Azienda, delle loro dimensioni e del numero di accessi. L’avvio dei 130 giovani al servizio sarà effettuato nei primi mesi del 2020.

“In questo ultimo periodo stiamo cercando di mettere in atto una serie di azioni per migliorare il clima e la qualità dell’accoglienza nei 38 pronto soccorso della Toscana – dice l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – Interventi che vanno a beneficio dei pazienti, dei familiari e anche degli operatori che nei pronto soccorso lavorano. Tra queste azioni, ci è sembrato che l’impiego di giovani del servizio civile possa essere di supporto al lavoro degli addetti all’accoglienza, anch’essi previsti dal Piano per il miglioramento dei pronto soccorso”.

Con questo progetto, si vogliono potenziare i servizi di accoglienza e informazione a pazienti e familiari che arrivano nei pronto soccorso degli ospedali toscani; in particolare, supportare gli operatori sanitari nella fase di accoglienza e accompagnamento dei pazienti e dei loro parenti durante tutto il percorso assistenziale; offrire un servizio di prima accoglienza, informativa e di orientamento all’utente, prevalentemente fragile, che arriva al PS, attraverso un’informazione chiara, e anche con la distribuzione e raccolta di questionari di gradimento.

Questa la suddivisione dei 130 posti tra le varie Aziende:

Azienda Usl Toscana Centro: 28 posti
Azienda Usl Nord Ovest: 38 posti
Azienda Usl Sud Est: 30 posti
Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi: 16 posti
Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer: 2 posti
Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana: 12 posti
Azienda Ospedaliero Universitaria Senese: 4 posti

Ai giovani del servizio civile che verrano selezionati per il progetto, le Aziende dovranno offrire, entro e non oltre i primi tre mesi dell’avvio del progetto (che dura complessivamente 12 mesi), i seguenti corsi di formazione: utilizzo dei defibrillatori (es. BLSD); sicurezza nei luoghi di lavoro; organizzazione dell’ente e sul sistema sanitario regionale (durata minima 3 ore); privacy e trattamento dati (durata minima 3 ore); PASS, Percorsi Assistenziali per i Soggetti con bisogni Speciali (durata minima 3 ore); gestione delle relazioni e dei conflitti (durata minima 3 ore); corso sull’accoglienza, articolato in un modulo base della durata minima di 3 ore, che potrà essere sviluppato e ampliato anche nei successivi mesi di servizio; corso sulla DGR 806/2017, con particolare riferimento alla riforma organizzativa dei Pronto soccorso della Toscana.

Inoltre Regione Toscana, in collaborazione con il Centro di Ascolto Regionale, potrà organizzare una giornata formativa sull’accoglienza, alla quale le Aziende sanitarie toscane che aderiscono al progetto dovranno far partecipare i giovani selezionati.

Le Aziende sanitarie aderiranno al progetto con un proprio documento, che contestualizza all’interno dei propri pronto soccorso le attività che i ragazzi selezionati andranno a fare durante i 12 mesi di servizio. Uscirà entro l’anno un bando regionale rivolto ai giovani, per selezionare i 130 candidati che saranno assegnati ai pronto soccorso della Toscana; questo resterà aperto per 30 giorni. I giovani interessati potranno presentare la domanda all’Azienda sanitaria di loro interesse, tramite una procedura on line, alla quale potranno accedere con la tessera sanitaria (abilitata) o, se sprovvisti, tramite delle credenziali che verranno loro fornite al primo accesso alla procedura on line. Le selezioni delle domande ricevute saranno effettuate direttamente dalle Aziende e si concluderanno entro 45 giorni dalla chiusura del bando.

Il bando si inserisce tra le opportunità promosse da Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani.

Terapia CAR-T contro leucemie e linfomi, si farà in 4 centri toscani

Si farà nelle quattro aziende ospedaliero universitarie – Careggi e Meyer a Firenze; Pisa e Siena – la terapia CAR-T per la cura di linfomi e leucemie degli adulti e dei bambini. Una delibera approvata dalla giunta nel corso della seduta di ieri pomeriggio, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, ha ampliato il numero dei centri, che due precedenti delibere di marzo e aprile scorsi limitavano invece a Careggi e Meyer.

L’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha dato di recente l’ok alla rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale della terapia, che comunque sarà disponibile non prima di alcuni mesi. In attesa del provvedimento di Aifa di autorizzazione all’immissione in commercio, ogni Regione deve individuare i centri autorizzati: in un primo tempo, in Toscana erano stati individuati, appunto, Careggi e Meyer; la nuova delibera allarga la rosa dei centri autorizzati a tutte e quattro le aziende ospedaliero universitarie. La stessa delibera istituisce anche un’apposita Commissione di esperti con il compito di valutare la casistica e la qualità del percorso delle procedure CAR-T eseguite nei centri abilitati in Toscana: della Commissione fanno parte esperti di ciascuna azienda ospedaliero universitaria e delle tre aziende sanitarie.

I centri autorizzati dalla Regione per l’utilizzo delle CAR-T dovranno individuare specifici percorsi di trattamento interni, omogenei e condivisi tra tutte le AOU; queste dovranno coinvolgere diverse aree terapeutiche: i centri ematologici di trapianto di CSE (Cellule staminali emopoietiche); terapia intensiva; neurologia; farmacia ospedaliera. I centri abilitati dovranno garantire che il personale interno individuato nel percorso abbia completato un programma educazionale multidisciplinare che consenta la totale gestione della terapia.

La terapia cellulare con CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cell) viene usata per due tumori del sangue, quando trapianto e farmaci non hanno funzionato: si usa per pazienti adulti con linfoma e con leucemia, e per i bambini con leucemia; prevede una prima fase in cui i linfociti vengono prelevati dal paziente tramite aferesi, una seconda fase di modificazione genetica dei linfociti stessi, e una terza fase di re-infusione endovenosa dei linfociti nel paziente.

Anche se registrate come farmaci, le CAR-T sono in realtà complesse procedure di cura e risultano ben lontane dal concetto tradizionale di principio attivo capace di trattare una patologia grazie ad un meccanismo farmacologico.

“Ora che l’Agenzia italiana del farmaco ha dato l’autorizzazione per la rimborsabilità di questa terapia, che è molto cara – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – vogliamo che in tutti i centri ospedaliero universitari della Regione sia possibile seguire i pazienti che ne hanno bisogno. In tutte le quattro aziende ci saranno team multidisciplinari in grado di garantire ai pazienti un’assistenza specializzata per l’intero percorso di cura”.

Il costo della prima terapia approvata in Italia si aggira (di listino) intorno ai 320.000 euro a trattamento. Tuttavia il costo medio viene quasi dimezzato dall’accordo negoziale stipulato tra Aifa e l’azienda produttrice.

Infermieri, in Toscana il più grande concorso a livello nazionale

Al via in Toscana il più grande concorso per infermieri a livello nazionale. Estar (Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale), con la delibera 204 del 21 maggio scorso, ha approvato il nuovo concorso infermieri; il bando è già stato inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione, prevista per i primi di giugno (probabilmente nell’edizione del 4 giugno): a partire da quella data tutti gli infermieri interessati avranno trenta giorni per presentare la domanda di partecipazione.

Il concorso, indetto per i due posti richiesti dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, darà origine ad una graduatoria a cui attingeranno tutte le Aziende del Sistema Sanitario della Toscana per le assunzioni nei successivi tre anni; tenuto conto delle esigenze, anche a fronte del maggior turn over generato da “quota 100” e dalle mobilità verso altre regioni, si può ipotizzare uno scorrimento di circa 1.000/1.500 nominativi ogni anno. Questo concorso rappresenta pertanto in questo momento la più importante occasione di assunzione per questo profilo professionale.

L’obiettivo di Estar è riuscire a rendere disponibile alle Aziende questa graduatoria entro gennaio 2020: a tale scopo, le eventuali preselezioni (che verteranno su temi propri della professione infermieristica) partiranno subito nella seconda metà di luglio, per poter organizzare le prove concorsuali a settembre-ottobre.

Sempre al fine di velocizzare il percorso e renderlo il più semplice e chiaro possibile per i partecipanti, questo è il primo concorso su cui verrà utilizzato il nuovo portale di Estar, che guiderà passo passo i partecipanti nella presentazione delle domande, riducendo il rischio di dimenticanze ed errori da parte loro.

Questo bando cercherà, come richiesto spesso dai professionisti, di valorizzare tutte le esperienze maturate, sia nel pubblico che nel privato, sia come dipendenti che con altre forme di contratto (libero professionale, interinale, ecc.), con particolare attenzione anche alle esperienze, sia di lavoro che di studio, maturate all’estero, che sarà quindi interesse dei partecipanti poter riportare nella domanda.

Il sito istituzionale di Estar, con la sua sezione Concorsi, rimane il punto di riferimento costante, ed univoco, per tutte le informazioni: verrà anche aperta una sezione “Bandi di prossima pubblicazione” in cui verranno pubblicate le informazioni sui bandi deliberati e inviati a Gazzetta Ufficiale e/o Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ma non ancora pubblicati da questi, in modo da dare un’informazione preventiva a tutti gli interessati e favorire al massimo la partecipazione.

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