🎧 Sit-in di infermieri a Careggi, protesta per rischi su trasloco reparto

Firenze, si è tenuto un sit-in di protesta, davanti all’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, organizzato in maniera unitaria dalle sigle sindacali Nursind, Nursind Up, Usb, Fials, Usi, Cub Cobas.

Il sit-in è stato convocato a seguito della decisione dell’Azienda Ospedaliera di trasferire il reparto Trauma Ortopedico in un’altra area del DEAS, ampliandone ricettività e servizi, senza però, secondo i sindacati, incrementare il numero del personale alle nuove esigenze.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Luca Bigi, segretario aziendale Nursind AOU Careggi.

“Si preannunciano tempi di attesa intraoperatori lunghissimi e grandi difficoltà organizzative: è assurda la posizione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, da cui è arrivata una totale chiusura verso le nostre richieste”. È quanto dichiara Luca Bigi, segretario aziendale Nursind per Careggi, in occasione di un sit-in di protesta indetto oggi insieme ad altre sigle sindacali, a pochi giorni dall’annunciato trasferimento del reparto Trauma ortopedico, in programma per lunedì 2 maggio.

“L’Aou – sottolinea Bigi – ha affermato che la riorganizzazione prenderà forma a parità di risorse, nonostante le richieste da parte sindacale di un adeguamento in base alle nuove esigenze e dislocazioni. L’allarme è dato anche da un periodo di incertezza riguardo al fabbisogno del personale che si traduce in mancate risposte sulle proroghe dei contratti in scadenza e nessuna garanzia sul turn over”.

“Le criticità che evidenziamo hanno serie ricadute in termini di salute e rischio clinico per i pazienti: parliamo di tempi di attesa intraoperatori che si allungano, personale specializzato insufficiente, mancanza di direttive dell’Azienda sul percorso Covid da applicare”, prosegue il segretario aziendale Nursind.

“Consapevoli della validità del progetto in un’ottica di ampliare e migliorare la risposta all’utenza – fa notare Bigi – siamo più che mai convinti che tutto sia inutile se non commisurato ad un adeguamento in termini di risorse di ogni figura professionale coinvolta che va dal chirurgo ortopedico, all’anestesista l’infermiere e tutto il personale tecnico di supporto coinvolto nel progetto a 360 gradi”.

“Alla luce delle gravi criticità evidenziate che espongono a rischio clinico gli operatori con ricadute per l’utenza coinvolta, chiediamo all’Azienda una sospensione del progetto di trasferimento del reparto Trauma e la contestuale apertura di un vero tavolo di confronto”, conclude Bigi.

🎧 Careggi, inaugurato il banner dedicato a “Non una di meno”

Firenze, inaugurato all’ospedale di Careggi, il banner dedicato a “Non una di meno”, nato dalla collaborazione della Unit Percorso codice rosa AOUC con gli artisti Myriam Cappelletti e Pietro Schillaci.

L’opera mira a comunicare l’attività di accoglienza delle vittime di maltrattamento sin dall’accesso al Pronto Soccorso di Careggi accompagnandole nel difficile percorso di denuncia e riappropriazione della propria dignità al di fuori delle dinamiche di violenza.

In podcast l’intervista al Questore di Firenze Filippo Santarelli e alla Dottoressa Paola D’Onofrio, direttore del Percorso Codice Rosa Unit di Careggi, a cura di Gimmy Tranquillo.

Il banner è esposto in modo permanente presso il NIC 1, (Nuovo Ingresso Careggi) come testimonianza del continuo e costante impegno di AOU Careggi nella lotta contro la violenza di genere.

AOU Careggi da quest’anno, oltre ai servizi che ormai da anni eroga alle vittime di maltrattamento, all’interno della rete regionale Codice Rosa, ha attivato un ambulatorio di consulenza gratuita medico-legale fornendo loro un supporto in ambito sia civile che penale; in collaborazione con le strutture territoriali, i Centri Anti Violenza, le Forze dell’Ordine e l’autorità giudiziaria.

A presenziare l’inaugurazione, oltre che al direttore generale dell’azienda ospedaliero

universitaria di Careggi, Rocco Damone, alla Dottoressa Paola D’Onofrio, direttore del Percorso Codice Rosa Unit, ed a un nutrito gruppo di personale medico di Careggi e della polizia di Stato, c’era anche il Questore di Firenze Filippo Santarelli.

©Controradio

“Il silenzio aiuta gli aguzzini: bisogna denunciare – ha sottolineato il Questore Filippo Santarelli – Oggi abbiamo gli strumenti per fronteggiare questa battaglia di civiltà, grazie alla professionalità acquisita negli anni dagli specialisti della Polizia di Stato, capaci di ascoltare e gestire con competenza e grande umanità situazioni di questo tipo. Rete è la parola d’ordine, Rete con la magistratura, Forze di Polizia ed operatori sanitari dell’ASL e di tutte le associazioni dedicate all’assistenza delle donne maltrattate. A questo possiamo aggiungere anche un aspetto innovativo di prevenzione del fenomeno rivolto non solo alla vittima, ma anche a colui che commette il reato: infatti, anche durante le cosiddette fasi di ammonimento, il maltrattante può essere indirizzato verso un adeguato percorso di recupero psicologico che lo aiuti ad analizzare e comprendere le cause delle sue azioni”.

Careggi, deve recuperare 5mila interventi

Firenze, l’azienda ospedaliera di Careggi sta lavorando per recuperare “circa 5mila interventi” rimasti inevasi e per il rafforzamento del personale interno.

È quanto ha riferito il direttore generale di Careggi, Rocco Donato Damone, in occasione dell’audizione in commissione d’inchiesta sul contrasto alla pandemia e sulla campagna vaccinale in Toscana.

“Abbiamo rinnovato i nostri 75 contratti a tempo determinato – ha spiegato -. Abbiamo fatto richiesta di oltre 200 infermieri e ne sono stati autorizzati circa 50”. Sul fronte vaccini Damone riferisce che “ci siamo concentrati soprattutto sugli estremamente fragili e i pazienti oncologici.

Con i nostri immunologici abbiamo stratificato una procedura per i soggetti allergici frazionando le dosi per evitare qualsiasi rischio e per dare ancora più impulso alla compagna”.

A detta di Damone una delle lezioni fondamentali di questa pandemia è rappresentata dall’uso di “moduli espansivi, attivabili in qualsiasi momento, che consentono di accogliere e gestire eventuali altre emergenze. Il Covid center all’interno di Careggi, oggi non più operativo e allestito con 58 posti letto ordinari e 14 di terapia intensiva, aumentabili di ulteriori 8 posti trasformando le sale operatorie attigue, risponde proprio a questo obiettivo”.

Sentito dalla commissione anche il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini che ha spiegato come l’attività ordinaria continui nonostante l’emergenza. Il direttore afferma di aver “recuperato sulle liste di attesa”, ma rivela una situazione di stress: “affrontiamo gli effetti indiretti del Covid. I problemi psicologici e psichici dei ragazzi sono quadruplicati”.

Effetti che si sono “manifestati soprattutto nella seconda ondata perché ancora si pensava che le chiusure e l’emergenza sarebbero durate poco. Quando si è capito che sarebbe stata una maratona abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra la sicurezza dell’ospedale e le necessità di famiglie e pazienti”.

Cgil: a Usl Toscana Centro e Careggi “Mancano i guanti per i sanitari”

?Firenze, il sindacato Fp Cgil lancia un allarme sulla mancanza di guanti monouso ospedalieri negli ospedali cittadini: “Nonostante le nostre ripetute denunce e segnalazioni – avvisa il sindacato – persiste ancora, nei servizi sanitari dell’Azienda sanitaria Usl Toscana Centro e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, una drammatica penuria di guanti monouso che sta mettendo a durissima prova la tenuta stessa dei servizi sanitari essenziali, i quali nei prossimi giorni, se non saranno presi urgenti e drastici provvedimenti, non potranno garantire la normale erogazione delle prestazioni”.

“Situazione drammatica – si legge in un comunicato della Cgil – che sta mettendo in grave difficoltà il lavoro di centinaia di operatori sanitari impegnati nei servizi ospedalieri e territoriali dell’Area Vasta Centro, che a breve si troveranno impossibilitati a svolgere il proprio lavoro per la mancanza di un importante e fondamentale presidio di protezione individuale”.

Sempre per la Cgil: “tutti i servizi sanitari, pronto soccorso compresi, andranno incontro a una paralisi operativa se non verranno adottate drastiche misure da parte di Estar, organo tecnico regionale responsabile del corretto approvvigionamento del materiale sanitario dei servizi sanitari regionali: da più di un mese gli operatori sanitari di tutta l’Area Vasta Toscana Centro sono costretti quotidianamente a fare miracoli per centellinare i pochi pezzi ancora in circolazione nei reparti, obbligati a lavorare con guanti di misure non idonee e fatti di materiale spesso scadente”.

Nel contrasto alla pandemia, conclude il sindacato: “guanti, mascherine e camici risultano essere dispositivi di protezione individuale necessari per la salvaguardia della salute dei lavoratori sanitari e presidi fondamentali per il contenimento nella diffusione del virus” e “vista l’attuale evidente impossibilità di Estar di garantire la corretta quantità del materiale necessario, la Fp Cgil chiede l’immediata attivazione di provvedimenti urgenti, con l’attuazione dei decreti ministeriali già oggi in vigore, che affidano alle Regioni la possibilità di requisire nel mercato privato i dispositivi individuali di protezione necessari per il mantenimento del normale funzionamento dei servizi sanitari pubblici”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Simone Baldacci delegato FP CGIL Usl Toscana Centro:

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