“Bisogna fare chiarezza sull’incendio di Suvignano”

?Firenze, “Non sappiamo ancora se si tratta di un fatto accidentale o doloso, serviranno le indagini dei Vigili del Fuoco per capirne la natura, ma è certo che occorre che sia fatta piena luce su quello che è accaduto l’altra notte a Suvignano”.

Così l’avvocato Roberto D’Ippolito, legale di una famiglia vittima della Strage dei Georgofili e da sempre impegnato come Parte Civile nei processi contro la criminalità organizzata in Toscana, interviene sull’incendio che ha distrutto una parte della fattoria di Suvignano, uno dei beni più noti sottratti dallo Stato alla mafia e che stava conoscendo una nuova vita anche come luogo di legalità.

“Suvignano è un simbolo di come la mafia e la criminalità organizzata si possa e si debba colpire anche nel portafoglio per togliere l’ossigeno alle attività illegali – spiega l’avvocato e candidato Pd alle regionali nel collegio di Firenze – per questo è necessario sapere cosa sia successo. Seguirò passo passo tutto l’evolversi della vicenda”.

“Di certo questo episodio – aggiunge D’Ippolito – dovrebbe portare la politica a occuparsi con più attenzione alla questione dei beni confiscati alla mafia, perché è anche attraverso il loro fattivo e concreto utilizzo che si combatte la battaglia per la legalità e il diritto. Per cui o si danno agli enti locali e al Terzo Settore per un utilizzo a fini collettivi o vanno re-inseriti nell’economia legale affinché le risorse così ricavate possano essere destinate a fini economico-sociali, ad esempio per aiutare le imprese di giovani e quelle femminili a investire su ricerca, nuove tecnologie e rispetto dell’ambiente”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato l’avvocato Roberto D’Ippolito:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/08/200818_INCENDIO-SUVIGNANO_DIPPOLITO.mp3?_=1

Incendio in fattoria che venne confiscata alla mafia

Siena, i vigili del fuoco stanno intervenendo dalla notte scorsa, dalle 4, a Monteroni d’Arbia, presso l’azienda agricola Suvignano, per un incendio che ha coinvolto circa 700 rotoballe di fieno e circa 250 quintali di seme di erba medica e trifoglio.

L’incendio ha interessato un capannone di circa 2000 metri quadri, con all’interno anche una macchina operatrice, un rimorchio ed un pick-up. Le cause delle fiamme sono da accertare. Non si segnalano persone coinvolte.

L’azienda di Suvignano è nota come esempio di infiltrazione della mafia in Toscana ed è stata poi nel tempo confiscata dallo Stato. Successivamente è stata assegnata alla Regione Toscana che la gestisce tramite Ente Terre. Nei pressi della tenuta di recente è stato inaugurato il ‘percorso della legalità’, cammino collegato alla via Francigena.

Salvini in toscana: azienda di Suvignano, palio e critiche a Rossi

Salvini è venuto in Toscana per visitare L’azienda Agricola di Suvignano e assistere al palio di Siena, non perde l’occasione per una critica al modello Rossi: “è il caos”.

Salvini in questi giorni è venuto in Toscana, oggi ha visitato l’azienda Agricola di Suvignano, nel comune di Monteroni d’Arbia (Siena), che venne sequestrata a Vincenzo Piazza, un imprenditore secondo l’accusa legato alla mafia, nel 1997 e definitivamente confiscata nel 2007.

Giovanni Mottura, amministratore giudiziario, ha illustrato a Salvini la situazione patrimoniale che è stata “riportata in pareggio” grazie a “una gestione attenta delle tre ville che oggi funzionano come agriturismo”.

Suvignano “è il bene più rilevante definitivamente sottratto alla mafia Siciliana nel centro-nord del Paese, e il mio mandato è stato quello di assicurare le condizioni per la ‘destinazione finale’ dell’azienda” ha concluso Mottura.

Il ministro degli interni, che ha assistito anche al palio di Siena, ha commentato: “bellissimo, qualcuno ha detto che è stato troppo lungo, perchè non partivano. Ci sono anche alcuni litigi, ma è il bello dell’Italia, perchè c’è competizione, ci sono localismi”.

Trovandosi in Toscana Salvini ha colto l’occasione per una critica al modello Rossi: “Un’immigrazione controllata e limitata è un valore aggiunto, l’immigrazione alla Enrico Rossi è il caos. Se per gli immigrati “dovessimo fare quello che dice Enrico Rossi, Dio ce ne scampi. Io mi domando come fa un governatore, di una terra come la Toscana a dire che in Toscana senza i migranti c’è un deserto di miseria”.

“Poi io faccio il ministro dell’Interno e sono a disposizione di tutti i sindaci e di tutti i governatori ma mi sembra una mancanza di rispetto per i milioni di italiani e di toscani dire che sarebbe una landa desolata in preda a carestie e pestilenze”, ha aggiunto il ministro che poi, a proposito del funzionamento del così detto modello Toscano per l’immigrazione, fatto di piccoli centri diffusi, ha risposto sorridendo: “a giudicare da come hanno votato i cittadini toscani a Massa, Pisa e Siena direi non tantissimo. Perchè se il Pd riesce a perdere a Pisa, Massa e Siena vuol dire che qualcosina non funziona. Però, ripeto, i cittadini sono sovrani e più di me e di Rossi decidono i toscani”.

Poco prima Salvini, sempre a proposito di elezioni, ha ribadito che dopo le città conquistate alle ultime amministrative in Toscana, ora guarda a Firenze e alla Toscana, “ma la democrazia è bella perchè decidono i cittadini”

 

 

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