In Toscana gli stranieri sono l’ 11,5% popolazione. Record a Prato: 24%

Gli stranieri  residenti in Toscana al 31 dicembre 2021 sono 424.215, un’incidenza ampiamente superiore alla media italiana (8,8%).  I dati contenuti nel Secondo il Dossier statistico sull’immigrazione realizzato dal Centro studi Idos

424.215: più di un decimo della popolazione complessiva. E’ il numero degli stranieri residenti in Toscana secondo il dossier Statistico sull’immigrazione realizzato dal Centro Studi Idos. Il 19% di loro sono  minori. Nel 2021 i lavoratori stranieri in Toscana costituiscono l’11,9% degli occupati totali, valore che colloca la Toscana ben oltre la media italiana. Le  imprese condotte da cittadini stranieri sono quasi 60mila, soprattutto nei settori delle costruzioni, del commercio e del manifatturiero.

I dati sono stati presentati a Prato, in un incontro organizzato da Comune, Cooperativa sociale Sarah e Caritas diocesana. E a Prato, in base ai dati raccolti ed elaborati dall’Ufficio statistica del Comune, gli immigrati stranieri residenti al 31 dicembre scorso sono 46.901, pari al 24% della popolazione totale (195.331), una percentuale che conferma la città come il comune capoluogo con la più alta incidenza in Italia. A fine 2022 i cittadini cinesi residenti a Prato sono 29.882, corrispondenti al 63,6% degli stranieri presenti in città, con un incremento annuale positivo di circa 2.000 persone, superiore ai saldi, già molto elevati, registrati negli ultimi 3 anni, che si attestavano sotto 1.500.

Per il sindaco di Prato Matteo Biffoni “a fronte di circa 20.000 sbarchi dei primi due mesi e mezzo del 2023, dobbiamo essere consapevoli di ciò di cui stiamo parlando, rispetto a un fenomeno locale, regionale, nazionale ed internazionale che c’è stato, c’è e che ci sarà anche nei prossimi anni. Scommettere sul proprio futuro da un’altra parte è nell’indole dell’essere umano e quindi studiare le dinamiche, sapere i numeri e conoscere le percentuali serve per impostare le politiche, per capire come agire”.

In termini percentuali sul totale della popolazione pratese l’incidenza della popolazione cinese durante il 2022 cresce di un punto percentuale: dal 14,3% al 15,3%. Le altre cittadinanze più presenti sono in ordine quella albanese (3.753 residenti, -61 rispetto al 2021), rumena (3.160, -60), pakistana (2.368, +207), marocchina (1.326, -46) e nigeriana 740, -36). L’incremento della popolazione cinese è dovuto principalmente al saldo migratorio (+ 1.845). Dopo il calo del 2020 sono riprese nel 2021 e continuano a crescere le immigrazioni dall’estero (da 869 a 1.247, superiori anche al 2019 in cui erano state 1.027), mentre quelle da altri comuni italiani restano abbastanza stabili (da 827 a 865, erano state 917 nel 2019).

Firenze: bocciato ricorso Viminale su caso anagrafe migrante

Il Ministero dell’Interno aveva impugnato la decisione dello scorso marzo di un giudice che autorizzò un somalo richiedente asilo a presentare domanda di iscrizione all’anagrafe del Comune di Scandicci. Il Tribunale di Firenze ha respinto il reclamo, ora il “Viminale paghi spese”.

Il Comune che aveva rifiutato l’iscrizione basandosi sulle recenti norme del ‘Decreto sicurezza’. Era la prima sentenza di questo genere seguita, poi, da altre decisioni dei Tribunali di Bologna e Genova.

Lo scorso marzo, il giudice Carlo Carvisiglia aveva stabilito che “ogni richiedente asilo, una volta che abbia presentato la domanda di protezione internazionale, deve intendersi comunque regolarmente soggiornante, in quanto ha il diritto di soggiornare nel territorio dello Stato durante l’esame della domanda di asilo” e, quindi, è autorizzato a presentare domanda di iscrizione all’anagrafe.

Il Tribunale di Firenze, in composizione collegiale, ha di fatto confermato il primo verdetto, scaturito dal ricorso dell’avvocato Noris Morandi dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione, bocciando il reclamo del Ministero che, secondo i giudici, non aveva “legittimazione” ad impugnare perché non partecipò al primo grado. “Avrebbe potuto intervenire volontariamente nel processo di prima fase, e in tal caso sarebbe stato legittimato a proporre il reclamo”, hanno scritto i giudici, chiarendo che il Viminale dovrà versare 2767 euro di spese legali allo Stato per il gratuito patrocinio del somalo.

Il sindaco di Scandicci, nel primo grado, si era opposto al ricorso del richiedente asilo e lo aveva fatto, scrive ora il Tribunale di Firenze, come “Ufficiale del Governo” che ha “interpretato una normativa anche alla luce delle istruzioni del Ministero dell’Interno”, il quale, invece, non ha partecipato alla “prima fase” e, dunque, non aveva titolo per presentare il reclamo contro la prima sentenza.

I giudici (Luciana Breggia, Luca Minniti e Federica Samà) ricordano nella sentenza che sia il primo giudice di Firenze, che poi i Tribunali di Bologna e Genova nelle scorse settimane, hanno emesso “provvedimenti” che hanno “offerto una lettura delle modifiche apportate” dal ‘decreto sicurezza’ “coerente con il complessivo quadro costituzionale e eurounitario, esercitando il potere, ma anche il dovere, di interpretazione orientata al rispetto delle norme costituzionali” ed europee.

Del resto, aggiungono i giudici, “anche l’Associazione Nazionale Ufficiali di Stato civile e d’anagrafe ha evidenziato i problemi interpretativi della nuova norma auspicando un intervento della Corte costituzionale”. Per questi motivi, secondo i giudici, è stata “corretta” la decisione del Comune di Scandicci “di non proporre reclamo”.

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