🎧 L’apicoltore che parla con le api: “Il mio apiario all’Elba per aiutare gli impollinatori”

Il suo apiario si trova nell’Orto dei Semplici, nell’Eremo di Santa Caterina, a Rio nell’Elba, dove si proteggono alcune specie botaniche tipiche dell’Arcipelago che offrono nutrimento agli insetti impollinatori

Con un sibilo acuto riesce a calmare e immobilizzare le api. Roberto Ballini, apicoltore da 50 anni originario dell’Isola D’Elba studia i ronzii delle api per comunicare con loro.

A vent’anni era un ciclista professionista, dopo un infortunio ha deciso di trasferirsi sull’isola e dedicarsi alla sua passione per l’apicoltura. “Ho smesso di correre a 28 anni, andavo fortissimo”, racconta l’apicoltore Ballini, “Ero depresso, presi un esaurimento all’ospedale di Pisa dove ero ricoverato. Poi dalla finestra ho visto un alveare quando sono uscito dall’ospedale ho deciso di tornare all’Elba dove erano originari i miei genitori e dedicarmi alla mia passione: l’apicoltura”.

roberto ballini
Foto Controradio

“Abbiamo studiato che con un sibilo da 260 hz a 400 hz si calmano, poi quando faccio l’acuto a 290 hz le api si bloccano. C’è sempre il dilemma della scoperta, di capire le motivazioni”. Dal 2004 studia il sibilo delle api e le frequenze per comunicare con loro, individuate grazie anche all’aiuto di un fisico tedesco. Con un sibilo acuto riesce a calmarle, dopo aver aperto l’arnia.

Ballini studia il modo di comunicare con le api in un momento in cui gli insetti impollinatori sono in rapido declino a causa di pesticidi, variabilità climatica e malattie: “Quando aprivo le arnie prima le api venivano fuori come da una bottiglia di champagne, ora non è più così”

Il suo apiario si trova nell’Orto dei Semplici, nell’Eremo di Santa Caterina, a Rio nell’Elba, dove si proteggono alcune specie botaniche tipiche dell’Arcipelago.”Questo luogo era meta di pellegrinaggi di marinai, adesso mi prendo cura delle api che arrivano con varie patologie, le porto qui e cerco di curarle con le piante presenti nell’Orto dei Semplici”

In podcast: l’intervista a Roberto Ballini a cura di Monica Pelliccia

 

 

🎧 Giornata delle api: arnie didattiche parco Grassina, “Apicoltori custodi delle api”

Apicoltura urbana in vista della giornata mondiale delle api. A Bagno a Ripoli sono state inaugurate due arnie didattiche nel parco urbano di Grassina

Due arnie didattiche nel Parco di Grassina dove gli apicoltori mostreranno il funzionamento dell’alveare e come prendersi cura degli insetti impollinatori. L’inaugurazione del progetto di apicoltura urbana, tra i primi dell’area fiorentina, ideato dal Comune di Bagno a Ripoli e realizzato in collaborazione con l’Associazione regionale dei produttori apistici. Al parco urbano di Grassina, dove saranno inaugurate le prime arnie didattiche del territorio, alla vigilia dalla Giornata mondiale delle Api.

“Questa iniziativa è importante per ricordare che stiamo vivendo un’annata drammatica per le api e per gli apicoltori dovuta alle gelate di inizio aprile e il freddo di maggio che stanno azzerando la produzione di miele toscano”, dichiara il presidente dell’Arpat, “Gli apicoltori sono i veri custodi che stanno mantenendo in vita le api”

Erano presenti il sindaco Francesco Casini, l’assessore all’ambiente Enrico Minelli e il presidente dell’Arpat Duccio Pradella, che sigleranno la convenzione per la realizzazione del progetto. Presenti inoltre alcuni apicoltori locali, tra cui Luca Baldini che gestirà le arnie ripolesi, che mostreranno il funzionamento degli alveari e distribuiranno materiale informativo. Presenti inoltre i rappresentanti dell’azienda Lam Ambiente e della Bottega delle Api che hanno, rispettivamente, realizzato la speciale teca “a cielo aperto” e le arnie per le api che troveranno casa a Grassina. All’iniziativa ha partecipato anche una classe della scuola primaria Marconi di Grassina.

In vista della giornata delle api ha ricordato l’iniziativa anche la vicepresidente della Toscana e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi. “Nella giornata mondiale dedicata alle api vogliamo ricordare l’importanza di questi piccoli e laboriosi insetti per il ruolo fondamentale che svolgono a tutela della biodiversità e della nostra alimentazione. Le api non producono solo miele, ma giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi”.

“E’ una priorità della Toscana difendere le api e gli insetti impollinatori e coloro che con tanta dedizione allevano questi insetti importantissimi, custodi della biodiversità – aggiunge Saccardi in una nota -. E’ un grido di allarme quello che arriva da tutto il mondo agricolo e di tutti gli esseri umani che hanno a cuore le sorti del nostro pianeta perché se non facciamo nulla per frenare e invertire la direzione sciagurata che ha preso il nostro Pianeta fra pochi anni le api potrebbero scomparire, con conseguenze incalcolabili su biodiversità e alimentazione”. Saccardi sottolinea che “le gelate di aprile e il maggio freddo e piovoso hanno rovinato i fiori e costretto le api all’interno degli alveari azzerando le produzioni di miele. Siamo consapevoli delle difficoltà delle aziende apistiche e dell’impossibilità di dare un’economicità all’immenso lavoro che porta a prodotti finiti di grande qualità come il miele, il polline, la pappa reale o la propoli. Di fronte ad un’annata di scarse produzioni dettate da condizioni che non dipendono dalla volontà umana, una cosa la possiamo fare: scegliere il prodotto toscano, il cui prezzo sul banco è rapportato ai costi reali che i nostri apicoltori sostengono, non disposti ad accettare ‘scorciatoie’ commerciali con mieli di dubbia provenienza”.

Duccio Pradella, presidente dell’associazione regionale dei produttori apistici (Arpat) racconta l’iniziativa

 

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