🎧 “Il mio covid ‘normale’ e la solitudine del malato”

Intervista con Andrea Malpezzi, ex segretario di rifondazione Comunista. “Da un anno ci raccontano che è il Covid una malattia mortale, poi quando ti ammali non c’è nessuno che ti aiuti, sei lasciato solo”

Ecco il post FB pubblicato da Malpezzi: Alcune considerazioni COVID.
Iniziamo con il dire che sto meglio molto meglio ancora acciaccato, fiacco e debole ma meglio, sono passati 20 giorni e purtroppo sono ancora positivo, alcune riflessioni di parte fatte in base al mio vissuto:

1) Il Covid non è una semplice influenza ti butta giù fisicamente e psicologicamente ed è una roba lunga ma comunque si affronta, la si potrebbe affrontare ancora meglio se esistesse una comunicazione più chiara ed una sanità più vicino

2) Per più di un anno la comunicazione ha teso a farci vivere nella paura estrema della malattia, “l’utilizzo” del tema “si muore” come unico termine di paragone e quindi ovviamente inattaccabile, cosa vuoi che sia perdere le tue relazioni la gente muore!

Capita poi che ti ammali di COVID e nessuno ti caca, l’asl non pervenuta se non per dirti di stare a casa, medico di famiglia non pervenuto, USCA non pervenuta. Quindi nella malattia “mortale” ti trovi senza nessun aiuto e punto di riferimento. Unici che si fanno vivi sono ALIA che ti spedisce dei sacchetti rossi dove mettere tutti rifiuti che produci (potresti infettare il mondo facendo la differenziata) tutto insieme e come un appestato li devi lasciare fuori dalla porta.

3) Fare un tampone al drive through è un’impresa ti devi collegare a mezzanotte o guardare il pc in continuazione sperando si libera qualche posto, poi in piena malattia devi prendere la macchina e partire. Ma se uno non guida? ma se uno non può prendere la macchina? Vado in autobus? non mi è stato chiarito questo aspetto.

4) I protocolli sono evidentemente pregni di contraddizioni e cose non chiare, per non parlare della scuola dove se hai un figlio/a sempre negativo pare sia una colpa non può tornare a scuola se non allontanato da casa, tutto ciò non aiuta a stare tranquilli anzi aumenta le ansie e le paure

5) nella malattia se sei ricco è meglio e magari se hai una bella ampia casa ancora di più

6) La DAD è una cacata pazzesca altamente classista

7) Dopo 21 giorni sei “libero” ma se positivo libero a metà, quindi sei capace di infettare o no!?? Come devi comportarti non è dato sapere

8) E’ possibile che dopo più di 1 anno si ragioni solo di vaccini (che non ci sono) e non si ragioni di cure?? Ancora si parla di curare una malattia “mortale” con aspirina e tachipirina!

9) Il tracciamento delle varianti e dei contagi non esiste

10) ma se uno non ha una rete familiare o amici come cazzo fa a fare la spesa?

Comunque grazie a tutti/e coloro che ci sono stati vicino in questi giorni e ancora lo sono, vi dico che serve. Sapere di avere persone vicine è fondamentale ti fa sentire meno solo. Un grazie anche se meno convinto anche a coloro che ti chiamano dicendo “ma che vuoi che sia passa” ecco quelli potevano farne a meno. In attesa di negativizzarmi quanto prima queste riflessioni di getto.

Le Piagge: presentato progetto contrasto povertà per inclusione attraverso percorsi formativi

Il Consorzio Sociale Martin Luther King ha presentato oggi a Le Piagge il progetto Work Up. Presenti alla conferenza gli assessori del Comune di Firenze Sara Funaro e Federico Gianassi.

“Work Up – Un’agenzia per il lavoro sensibile alle fragilità” nasce da un’idea del Consorzio Sociale Martin Luther King in collaborazione con Fiom Cgil di Firenze, Sunia Cgil, Diaconia Valdese Fiorentina, ARCI, Associazione Ieri Oggi Domani e sarà realizzato con la partecipazione della cooperativa “Oltre Il Ponte” e la ONLUS C.A.T.

Costruire un luogo di formazione che offra esperienze concrete di tirocinio, scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro, sviluppando competenze specifiche e apprendimento sul campo. È questo l’obiettivo del progetto rivolto a giovani e adulti, di entrambi i generi, italiani e di origine straniera, dai 16 anni ai 55 anni. Un range generazionale molto ampio che va dai minori in età d’obbligo formativo, ritirati o espulsi da percorsi scolastici, agli adulti inoccupati o espulsi dal contesto lavorativo.

Possibile sede del progetto è stata individuata nel Circolo affiliato Arci a Quaracchi, nel quartiere de Le Piagge, chiusa da tempo. Come ha spiegato Andrea Malpezzi, Presidente del Consorzio, “La costruzione di un centro di avviamento al lavoro in questo luogo dove vi sono insediamenti di case popolari rappresenta una possibilità di connessione forte con il territorio per le iniziative che permette di organizzare, gli spazi a disposizione, la possibilità di frequentazione da parte dei cittadini e le occasioni di conoscenza reciproca che possono dar vita a nuove relazioni e opportunità. Il progetto è in divenire – prosegue Malpezzi – abbiamo chiesto un contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio e speriamo che anche altri soggetti vogliano sostenere l’iniziativa.”

L’allestimento prevede la messa a punto di una sala per la formazione, un laboratorio di officina meccanica, un bar e successivamente una cucina con servizio di ristorazione. Per il Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi: “Il lavoro identifica le persone, dà loro un ruolo e un riconoscimento nella società, per questo siamo convinti che occorra partire da progetti come questo per intervenire sull’inclusione sociale dei giovani disagiati, sull’integrazione degli immigrati e sul contrasto alla povertà in genere. Come Fiom  – afferma deciso Daniele Calosi – daremo un contributo nella preparazione del laboratorio di officina fornendo strumentazioni da lavoro, entrando in contatto con alcune aziende del territorio e saranno a disposizione nostri volontari, operai ormai in pensione, per insegnare il lavoro alle persone coinvolte”.

Laura Grandi, Segretaria del Sunia Cgil ha così commentato: “L’aspetto unificante di molte periferie è una monotona ripetizione del modulo edilizio, gli spazi esterni sono lasciati irrisolti e si individua nella sola funzione commerciale l’elemento qualificante. Succede anche a Le Piagge, dove con l’introduzione di un supermercato si è pensato di poter risolvere i problemi di disagio abitativo, non agendo sul tessuto sociale. Tra le virtù di questo progetto – conclude Laura Grandi – c’è la volontà di ‘riaprire’ i rapporti sociali, individuare la periferia come un nuovo centro urbano, ridisegnando un progetto dove, tramite la formazione per il lavoro, abiti l’integrazione sociale.”

Malpezzi (PaP): Nessuna legittimità politica per i neo-fascisti di Casa Pound

Andrea Malpezzi, candidato capolista al Senato per Potere al Popolo: assurdo confrontarsi con chi si pone fuori dalla democrazia

E’ legittimo estromettere dalla contesa elettorale e dai dibattiti i candidati di Casa Pound visto che  si tratta di una compagine  non  ‘illegale’ ? E qual è il valore della disobbedienza civile in questi casi?  L’intervista con Andrea Malpezzi candidato capolista al Senato per Potere al Popolo

 

Exit mobile version