In bicicletta dalla Toscana ad Amatrice per terzo anniversario terremoto

In bicicletta dalla Toscana ad Amatrice, per ricordare il terzo anniversario del terremoto che ha sconvolto il centro Italia. E’ l’iniziativa della Croce Viola di Sesto Fiorentino, che anche quest’anno, ha organizzato una spedizione ciclo-turistica che porterà un gruppo di volontari dell’associazione nel cuore del cratere sismico.

Cinque tappe dalla Toscana ad Amatrice, 380 i chilometri attraverso quattro regioni (Toscana, Umbria, Lazio e Marche) e sei province (Firenze, Arezzo, Perugia, Foligno, Rieti e Macerata), verranno percorsi dai sei protagonisti di questa iniziativa della Pubblica assistenza: il capo-missione e ideatore è Giulio Molinari: pensionato 62enne, volontario da anni dell’associazione, si occupa sia di soccorso sanitario che di protezione civile; insieme a lui il decano Andrea Sarti (73 anni), Luca Landi (58 anni, di professione elettromeccanico) e il più giovane delle spedizione: Massimo Giannini, 56 anni metalmeccanico; senza dimenticare i due pistoiesi, Alessandro Biagioni e Andrea Masi: entrambi 59enni, il primo poliziotto in pensione, il secondo geometra. A completare il team altri due volontari, Vander Savoia e Davide Costa, che si occuperanno del supporto logistico.

Cinque le tappe in programma: martedì 20 la spedizione partirà da Sesto Fiorentino, non prima di aver incontrato alle 10.30 in Palazzo comunale l’assessore alla Protezione civile Diana Kapo, e raggiungerà Arezzo dopo 90 chilometri e un percorso lungo la valle dell’Arno; il giorno successivo di nuovo in bici per la seconda tappa di 113 chilometri, che si concluderà a Todi, una frazione lungo le colline umbre, costeggiando le sponde del lago Trasimeno; giovedì 22 la tappa, la più impegnativa dal punto di vista dell’altimetria, vede 115 chilometri di tragitto passando da Spoleto, Cascia e la successiva entrata nel Lazio, con l’arrivo a Cittareale, dove i ciclisti saranno accolti dal sindaco Francesco Nelli; il giorno successivo sarà invece riservato a un percorso che porterà il gruppo ad Accumuli, Grisciano e Arquata del Tronto e che si concluderà la notte del 24 agosto con la partecipazione alla fiaccolata in programma ad Amatrice per ricordare le vittime del sisma.

L’ultima tappa è in programma la mattina del 24, quando il gruppo di volontari raggiungerà Amatrice attraverso quella stessa strada che molti di loro percorsero tre anni fa con la Colonna mobile della Regione Toscana per portare i primi aiuti alla popolazione, e incontrerà il sindaco di Amatrice Antonio Fontanella.

“Anche quest’anno – spiega l’ideatore della “biciclettata” Giulio Molinari, che arrivò ad Amatrice con la Croce Viola poche ore dopo il sisma del 24 agosto – abbiamo voluto salire in bicicletta e tornare di nuovo nelle zone colpite dal terremoto. Crediamo che ogni iniziativa organizzata per tenere alta l’attenzione su quel territorio che abbiamo imparato a conoscere nell’agosto di tre anni fa sia fondamentale. E proprio in quell’ottica si inserisce il nostro ‘pellegrinaggio laico’. Questi chilometri per noi non significano fatica, ma solidarietà, amore e vicinanza a chi in quelle tragiche circostanze ha perso tutto”.

“Quando i nostri volontari – il commento di Dimitri Bettini, presidente di Anpas Toscana – scendono in aiuto della popolazione, non compiono solo il loro dovere. La loro umanità crea legami che difficilmente si sciolgono nel tempo. La Croce Viola organizza da tre anni questa iniziativa che non è solo testimonianza, ma un segno concreto di amicizia, oltre a un modo per proseguire con le azioni di supporto alla ricostruzione. Anpas Toscana è insieme alle sue associazioni, e supporta i progetti di aiuto per la popolazione del Centro Italia colpita dal sisma”.

Terremoto Amatrice: Pirozzi indagato, Nardella “sindaci parafulmini”

“Con l’Anci lo diciamo da un sacco di tempo: i sindaci sono diventati parafulmini di tutto ciò che succede nel Paese. Credo ci sia un clima di deresponsabilizzazione molto preoccupante. E come l’Anci ha già detto più volte, occorre rimettere a posto il livello di responsabilità di tutte le istituzioni. Occorre restituire dignità al ruolo del sindaco”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella a chi gli chiedeva un commento alla vicenda del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, ora indagato per il crollo di una palazzina durante il terremoto dell’agosto 2016 con l’accusa di omicidio colposo.

“Io non entro nel merito della questione che riguarda il collega sindaco Pirozzi, e ovviamente confermo il massimo rispetto per la magistratura – ha sottolineato Nardella – Ma probabilmente non è una questione della magistratura, bensì di leggi. Se si continua a colpevolizzare i sindaci per tutto ciò che succede si rischia di fare un grande danno: non ci saranno più persone brave, capaci, che si prenderanno la briga di fare i sindaci delle proprie città”.

Se un sindaco sbaglia, prosegue Nardella, “davvero è bene che paghi, ma non è possibile che la politica e la società scarichino tutte le responsabilità addosso ai sindaci. Ci manca solo che qualcuno chieda al sindaco il risarcimento danni se piove”. I sindaci, ha concluso Nardella, “stanno ogni giorno in mezzo alla gente, vivono la condizione più del cittadino che del politico. Stanno di fronte ai problemi, firmano documenti, carte, ogni 5 minuti e si assumono la responsabilità per tutto quello che succede, dalle catastrofi naturali alle buche sulle strade. E invece di essere sostenuti e supportati dalle istituzioni, vengono sempre considerati l’ultimo anello della catena”.

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