Toscana, 377mln per liquidare soci privati servizi idrici

Il dato è stato reso noto oggi da Alessandro Mazzei, direttore dell’Autorità Idrica Toscana, in un convegno sulla ripubblicizzazione del servizio organizzato da Federconsumatori Toscana.

Liquidare i soci privati dei gestori del servizio idrico integrato in Toscana, alla scadenza delle attuali concessioni, costerà 377 milioni di euro: il dato è stato reso noto oggi da Alessandro Mazzei, direttore dell’Autorità Idrica Toscana, in un convegno sulla ripubblicizzazione del servizio organizzato da Federconsumatori Toscana.

“Ci sono due momenti in particolare – ha spiegato – in cui il grosso di questo importo dovrà essere tirato fuori: nel 2024, quando scadrà la concessione di Publiacqua, si dovranno pagare 140 milioni di euro, mentre nel 2031, quando scadranno le concessioni di Asa e Acque, si dovranno pagare 178 milioni”.

Per quanto riguarda le stime degli investimenti per il trentennio successivo alla scadenza delle concessioni, Mazzei ha spiegato che “rispetto al mantenimento dell’attuale livello di investimenti procapite, oggi 53 euro per abitante all’anno, l’idea è di portare la quota intorno ai 60 euro”, ma “per arrivare intorno ai 78-80 euro ad abitante all’anno, cifra che si avvicina a quello che si investe in Francia, Germania e Regno Unito, c’è da tirare fuori tanti soldi”, l’equivalente di “una manovra finanziaria”.

Acqua pubblica, Ait: bene holding toscana ma cammino lungo e complesso 

Dopo la proposta lanciata ieri dal governatore toscano Enrico Rossi di dare vita a una holding pubblica regionale per la gestione futura del servizio idrico integrato, Ait lavorerà da subito al progetto che però sarà “lungo e complesso”. E’ quanto sostiene il direttore generale dell’Autorità idrica Toscana, Alessandro Mazzei.

“La prospettiva della holding pubblica – sottolinea Mazzei (direttore Ait) in una nota – era già stata indicata dal sindaco di Firenze e ha cominciato a mettere le gambe in concreto all’interno della Conferenza territoriale fiorentina, i cui sindaci hanno già decretato che Publiacqua sarà ripubblicizzata. Ma adesso la partita si fa più ampia e più interessante”.

Quella di Rossi, aggiunge, “è una proposta che dovrà essere discussa dall’Assemblea dell’Autorità idrica Toscana e la decisione dovrà essere presa all’interno di questo organo dai 50 sindaci che ne fanno parte”. Secondo l’Ait, il percorso sarà lungo e complesso, sia sul piano giuridico-procedurale, sia su quello economico-finanziario.

Rispetto al primo argomento serve intanto partire dalla scadenza della prima concessione di Publiacqua e costruire un iter amministrativo e contrattuale che possa portare alla costituzione della holding prima del 2034, anno in cui scade il contratto con il gestore Gaia, che si occupa della Versilia e della Lunigiana.

Per Mazzei, “sono tre i temi principali da affrontare in questo contesto: liquidare i privati che attualmente fanno parte delle società di gestione; non disporre aumenti ulteriori delle tariffe; e mantenere in certi casi gli investimenti programmati e in altri casi aumentarli”.

Toscana: servizio idrico “non ci sono particolari criticità”

“Stiamo monitorando tutte le falde”, dice Alessandro Mazzei (Ait), “Non ci sono particolari criticità” per il servizio idrico della Toscana durante l’estate 2018, multe per chi spreca.

“Non ci sono particolari criticità” per il servizio idrico in Toscana in questa estate 2018, dopo la siccità dello scorso anno: lo ha affermato Alessandro Mazzei, direttore generale dell’Autorità idrica toscana, presentando le azioni messe in campo dall’Ait contro lo spreco dell’acqua.

Più controlli sul corretto uso dell’acqua, e un piano di comunicazione: sono le iniziative annunciate oggi dall’Autorità idrica Toscana, secondo cui soprattutto nel periodo estivo è necessario mantenere atteggiamenti virtuosi. “Ci stiamo attivando insieme ai Comuni e alla Polizia Municipale di ogni comune”, ha detto Alessandro Mazzei “per controllare prima di tutto, informare le persone, ed evitare che ci siano abusi rispetto all’uso corretto dell’acqua dell’acquedotto”.

“Stiamo monitorando tutte le falde”, ha spiegato “soprattutto quelle più critiche, quelle che l’anno scorso ci hanno dato più problemi come la zona dell’Elba, la zona della Val di Cecina o della Lunigiana”, ha spiegato, osservando che particolarmente seguita è la situazione all’Isola d’Elba, dove sono aumentati i consumi: “Ci sono state oltre il 10% di presenze in più nel primo semestre 2018, che è un bene dal punto di vista turistico, però ci crea qualche elemento di attenzione in più sul tema dell’acquedotto”.

L’Ait ha predisposto un fac-simile di ordinanza da inviare ai Comuni. Le sanzioni per i trasgressori, secondo il regolamento regionale, vanno da 100 a 600 euro. Oltre alle prescrizioni che pongono limiti all’irrigazione degli orti e al lavaggio delle automobili, l’Ait ha annunciato particolare attenzione sul tema delle piscine: “L’acqua della piscina deve essere acqua potabile”, ha ricordato Mazzei “però va presa tramite autobotte, non allacciandosi all’acquedotto, perché questo rischia di mettere in crisi soprattutto i serbatoi, creando problemi di approvvigionamento a tutte le altre abitazioni della zona”.

Mazzei ha inoltre ricordato che “stiamo approvando i piani di investimento per il periodo 2018-19, dove tutti i gestori hanno un obbligo di ridurre le perdite della rete almeno del 5% l’anno. I nostri gestori hanno un livello di perdite leggermente inferiore alla media nazionale ma ancora a livelli troppo alti, siamo intorno al 38% dell’acqua immessa in rete”.

Exit mobile version