Aferpi, Jsw Steel Italia: “Piombino resta impianto strategico”

“Piombino resta un impianto strategico per Jsw. L’incontro convocato al Mise ha portato una rinnovata fiducia nel rapporto tra l’azienda indiana e il Governo italiano e impresso un’accelerata nel percorso già avviato”.

Così, in una nota, Jsw Steel Italia, proprietaria dell’acciaieria ex Aferpi di Piombino (Livorno) commenta l’incontro di martedì a Roma per fare il punto sul piano industriale, e occasione per comunicare gli investimenti garantiti fino ad oggi: “Dall’attivazione dei tre laminatoi con l’impiego di 700 lavoratori, all’investimento in capitale circolante di 170 milioni di euro”.

Jsw rende inoltre noto che “sono in corso una serie di studi e di progetti, l’efficientamento energetico per un investimento di 3 milioni di euro, i progetti per il controllo qualità e prodotto per essere in linea con i mercati per un totale di 1,5 milioni di euro, gli investimenti per l’incremento della produttività all’interno dei treni di laminazione per un valore di 5 milioni di euro. E ancora, sul treno barre è previsto un investimento sul blocco di finimento e sui garret e su tutta la parte di riscaldo delle billette e dei blumi su tutti e tre i treni di laminazione per un totale di 10 milioni di euro. Questo è solo l’inizio di un progetto di rilancio che vede Piombino protagonista di un nuovo corso industriale”.

L’incontro al Mise ha permesso anche di fare il punto sui prossimi passi del piano industriale. La prossima settimana, spiega la nota di Jsw Steel Italia, “è previsto l’incontro promosso dal Governo con Invitalia per definire le linee di utilizzo dei 33 milioni di euro come sancito dall’Accordo di programma”. Si parlerà, invece, di energia il 23 luglio in un incontro “a Roma con il sottosegretario Davide Crippa”. L’azienda ricorda che con l’accordo di programma “il Governo si è impegnato a garantire all’impianto di Piombino le stesse condizioni di accesso al conto energetico per rendere quella che è l’unica fabbrica italiana che produce rotaie” competitiva “sul piano dell’offerta con i competitor internazionali”.
Sul tavolo poi la questione legata alla progettazione dell’impianto per la tempra delle rotaie. Il 5 marzo, con sollecito il 18 marzo “Jsw Steel Italia ha consegnato al Comune di Piombino l’istanza per ottenere la variante al regolamento urbanistico, contenente gli aspetti programmatici, gli interventi di progetto, il layout generale dell’impianto e le indicazioni dei trend del mercato generale che supportano la scelta strategica di procedere con questa implementazione di progetto”. L’azienda ribadisce infine la volontà di puntare su Piombino “e sulle sue peculiarità produttive che l’hanno resa un riferimento europeo nel settore della produzione delle rotaie. L’investitore indiano vuole valorizzare questa grande storia e rendere l’acciaieria di Piombino un player fondamentale nel mercato internazionale degno di portare il made in Italy nel mondo”.

Aferpi Piombino, domani sciopero di 2 ore su tutti i turni

Sono stati indetti, per la giornata di domani, uno sciopero di due ore su tutti i turni e un presidio alla Aferpi di Piombino (Livorno).

La decisione, confermata oggi dalle assemblee dei lavoratori, è arrivata dopo un lungo confronto con tutti i lavoratori sulla volontà di andare avanti oppure sospendere lo sciopero dopo che le segreterie di Fim, Fiom e Uilm, convocate stamani insieme alle Rsu in direzione aziendale, hanno ricevuto dall’azienda alcune aperture per quanto riguarda “alcune postazioni interessate dal taglio delle riorganizzazioni e sulla tempistica del pagamento del welfare nel mese di agosto”.

“I lavoratori – spiegano Fim, Fiom e Uilm in una nota congiunta – hanno espresso con larghissima maggioranza la volontà di proseguire con la mobilitazione annunciata, indicando alla direzione che lo stabilimento ha ormai la necessità di investimenti per tornare ad essere produttivo e non servono a nulla ulteriori tagli o riduzioni di personale”.

Per il primo turno ed il turno spezzato, lo sciopero si svolgerà con un presidio dalle 10 alle 12 sotto la portineria della direzione. Mentre per il secondo e terzo turno si svolgerà alle ultime due ore del turno.

Aferpi: riunione al Mise per rilancio interventi

Affrontati i temi delle infrastrutture, della viabilità, delle ferrovie e degli investimenti di Aferpi e delle altre aziende interessate ad insediarsi nel porto.

Buone notizie per Piombino: dalla riunione tenutasi al MISE questa mattina arrivano rassicurazioni sugli investimenti e le prossime tappe del processo di industrializzazione del sito ex-Lucchini.  “Per garantire le condizioni favorevoli all’investimento dell’impresa siderurgica indiana e non mettere a rischio il previsto piano di riassorbimento occupazionale di circa 2.000 lavoratori – ha dichiarato il vice capo di gabinetto Giorgio Sorial – occorreva dare concretezza agli impegni di mera natura programmatica presi dal precedente governo. Oggi sono stati compiuti decisivi passi in avanti – ha proseguito Sorial – da un lato sono state sbloccate le risorse necessarie per proseguire nell’azione di rilancio industriale del territorio, dall’altro sono state poste le basi affinché il piano di investimenti di Jsw prosegua senza rallentamenti – e conclude – L’attenzione del ministero rimarrà alta” affinchè tutti gli impegni “proseguano nel rispetto dei tempi programmati”. In particolare, si legge nella nota, “la riunione ha rappresentato un momento di condivisione delle azioni avviate dal Mise sui molteplici fronti previsti” dall’accordo sottoscritto con Jsw Steel Italy all’accesso a costi energetici vantaggiosi”.

E’ stata inoltre illustrata la “procedura che potrebbe portare all’assegnazione di oltre 30 milioni di euro per i progetti di tutela ambientale.

Si è, infine, condiviso lo stato di avanzamento degli impegni assunti dagli altri soggetti istituzionali presenti al tavolo”. Durante la riunione presentato poi il percorso che “porterà in tempi brevi al rinnovo dell’Accordo di programma dell’area di crisi industriale scaduto nel 2018, passaggio che consentirà di destinare all’apertura di un nuovo sportello gli oltre 18 milioni di euro di economie disponibili a valere sulla legge 181/89.

Dalla riunione è venuto l’impegno a riunire nuovamente il tavolo, a cadenza mensile, per seguire la progressione di tutte le questioni sul tappeto. È stata questa la principale preoccupazione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ha anche chiesto che gli sia rinnovato l’incarico di commissario per il porto, scaduto da circa un anno.  Secondo la Regione, un eventuale rinnovo consentirebbe al presidente di sollecitare, con maggiore autorevolezza, i passi da fare per giungere alla realizzazione dei numerosi progetti che insistono sull’area, a partire dalla presenza di General Electric, passando per quella di Manta logistic e del bacino di demolizione e di refitting delle navi. La Regione, nella prossima riunione di Giunta, adotterà la delibera che permetterà di arrivare alla variante al Piano regolatore che possa consentire ad Aferpi di realizzare un nuovo laminatoio.

Secondo il presidente della Toscana non è l’investimento complessivo atteso e su cui insiste, ma sarà pur sempre un impegno da 30 milioni di euro capace di creare comunque nuovi posti di lavoro. Nel corso dell’incontro è stato sottolineato come restino da assegnare da parte di Invitalia 18 milioni di euro destinati alle agevolazioni per le imprese, mentre per ciò che riguarda i protocolli di insediamento, la Regione dispone di sette milioni di euro e presto riaprirà il bando per le aziende interessate.

Arrestato in Algeria ex patron acciaierie Piombino

Il miliardario algerino Issad Rebrab, a capo della Cevital, la più grande società privata d’Algeria, ed ex proprietario delle acciaierie Aferpi di Piombino, è stato arrestato in Algeria con le accuse di falsa dichiarazione sui trasferimenti illeciti di capitali verso l’estero, fatturazione eccessiva di attrezzature importate e l’importazione di attrezzature usate godendo di vantaggi doganali, fiscali e bancari.

La notizia dell’arresto di Rebrab, uno dei magnati più ricchi d’Africa, riportata da vari media algerini, era trapelata lunedì mattina ma il suo gruppo lo aveva inizialmente smentito. Lo stesso Rebrab, su twitter, informava nei giorni scorsi di essersi recato più volte alla gendarmeria per cercare di chiarire quanto contestatogli. L’arresto è scattato nella notte tra lunedì e martedì: Rebrab è stato trasferito nel carcere di el-Harrach. La conferma è giunta dalla tv di Stato.

Secondo alcuni commentatori, il suo arresto potrebbe essere legato anche a motivi politici, essendo Rebrab originario della regione berbera e da sempre in conflitto con le autorità che hanno bloccato diversi suoi progetti industriali. E’ anche fondatore di uno dei principali quotidiani algerini di opposizione, Liberté.

I reati contestati sarebbero legati alla EvCon industry, controllata della Cevital, una multinazionale con interessi in molti settori, dall’acciaio all’elettronica e alle costruzioni, e ad un progetto avviato a Bab Jdid. “Teniamo a sottolineare – afferma la società in una nota – che non si tratta, come qualcuno ha lasciato intendere, né di un caso di corruzione né di distrazione, né di spreco di denaro pubblico. Simili pratiche – aggiunge la società – sono contrarie alla nostra etica e ai nostri valori”. Lo stesso Rebrab, nei giorni scorsi, aveva negato ogni accusa affermando su twitter che “il nostro gruppo, al pari del popolo algerino, è una vittima del sistema e della sua mafia economica”.

Rebrab aveva acquisito le acciaierie di Piombino nel luglio del 2015, ma il suo progetto era lentamente naufragato per problemi di finanziamento, in particolare per il blocco delle esportazioni di capitali deciso dal governo algerino. Durante una lunga battaglia politico-giudiziaria, l’imprenditore aveva già rischiato l’arresto nel 2015.
Nell’estate del 2018 la Aferpi è stata ceduta all’industriale indiano Sajjan Jindal.

Aferpi: sindacati, 88% sì ad accordo cassa integrazione

Passata con l’88% di sì, su 451 votanti, la consultazione sull’ipotesi di accordo complessivo per cassa integrazione in deroga sottoposta ai lavoratori dello stabilimento di Piombino (Livorno). Oggi firma a Roma

E’ passata con l’88% di sì, su 451 votanti, la consultazione sull’ipotesi di accordo complessivo per cassa integrazione in deroga e accordo aziendale con Aferpi che i sindacati di Fim, Fiom, Uilm e Ugl hanno deciso di sottoporre ieri ai lavoratori dello stabilimento di Piombino (Livorno). Tutto ciò alla luce dell’assemblea di due giorni fa in cui i sindacati avevano illustrato ai lavoratori la mancanza di risposte da parte del Governo per la possibilità di agganciare la ex Lucchini al decreto 119 del 23 ottobre, al fine di prorogare per ulteriori 12 mesi l’ammortizzatore sociale alle attuali condizioni economiche, e i risultati ottenuti dagli incontri con l’azienda.

“Sulla base di questi risultati – hanno spiegato ieri i sindacati in una nota congiunta – e con la responsabilità di mettere in sicurezza i lavoratori, domani saremo a Roma per apporre la firma sulla cassa integrazione in deroga e l’accordo aziendale che tra le altre cose prevede l’anticipo della cassa integrazione. Rimane tuttavia sorprendente che il Governo attraverso alcuni suoi esponenti dia a tutto il territorio messaggi di sicurezza e serenità non corrispondenti alla realtà”.

“Di fatto – hanno sottolineato ancora i sindacati – saranno tolti ai lavoratori 250/300euro. Così facendo Piombino non è più considerato un sito strategico di interesse nazionale.
Continuare a dire che per Le ex Acciaierie sono stati finanziati ulteriori 12 + 13 mesi di cassa integrazione, non corrisponde alla realtà dei fatti che ci è stata esposta al ministero del Lavoro. Se non è un tentativo di salvare la faccia confondendo le acque non può che essere un segno di grande confusione, nella speranza non si tratti di incompetenza”. I sindacati confermano che continueranno ad incalzare l’azienda per il piano industriale, ma anche a chiedere “conto al Governo delle risposte che ad oggi non abbiamo avuto in quanto lo strumento che ci accingiamo a firmare potrà essere interrotto in qualsiasi momento per agganciare condizioni di miglior favore”.

Aferpi, ministero convoca sindacati per attivazione cassa integrazione

“Non posso non ringraziare ancora una volta Calenda per il lavoro enorme che ha fatto per Piombino, un lavoro che abbiamo fatto insieme: se Piombino ha una prospettiva francamente si deve al suo impegno”. Lo ha detto il presidente della Giunta Toscana, Enrico Rossi, intervenendo oggi a Firenze alla presentazione del libro “Orizzonti selvaggi. Capire la paura e ritrovare il coraggio” dell’ex ministro.

È arrivata oggi ai sindacati la convocazione al ministero del Lavoro per discutere l’istanza di attivazione della cassa integrazione per aree di crisi complesse, che riguarda in particolare la situazione dello stabilimento Aferpi di Piombino (Livorno), e che è stata fissata per il 16 novembre.

Ad annunciarlo oggi le segreterie Fim, Fiom, Uilm e Uglm di Piombino (Livorno) in una nota congiunta.
“Non condividiamo l’impostazione del Governo – spiegano i sindacati nel comunicato – che non ha dato ad oggi una risposta alle nostre richieste al riguardo della possibilità di accedere al nuovo decreto. Per il senso di responsabilità che ci ha sempre contraddistinto e per la tutela di tutti i lavoratori, già da oggi dobbiamo attivarci per il raggiungimento del miglior risultato complessivo, al fine di salvaguardare la situazione economica dei lavoratori”.

“Nei prossimi giorni – concludono – prima dell’incontro a Roma, inizieremo con l’azienda tutta una serie di incontri per discutere e valutare le problematiche ancora in essere come ferie, rotazioni e quant’altro. Alla fine, il percorso sarà illustrato e condiviso con tutti i lavoratori.”

“Penso anche – ha aggiunto Rossi alla presentazione del libro del ministro Calenda – che questo lo abbia fatto non solo per Piombino, ma anche per altre realtà: credo che la sensibilità che nel libro mostra per la protezione sociale, gli derivi anche dal fatto di aver avuto a che fare con i volti impauriti di tanti lavoratori che hanno manifestato davanti al Mise e che io – conclude Rossi – tante volte ho incontrato davanti alle fabbriche.”

 

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