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Sollicciano, Sappe: rissa tra detenuti, 5 agenti feriti

Sappe su rissa a. sollicciano

Lo riporta il sindacato Sappe col segretario regionale Francesco Oliviero precisando che due agenti rischiano di perdere la vista a un occhio poiché sono stati colpiti dalle schegge di una bomboletta di gas fatta esplodere durante gli scontri.

Secondo la ricostruzione fornita dal SAPPE a fronteggiarsi  un gruppo di detenuti nigeriani e uno di detenuti albanesi. In una fase, i detenuti nigeriani hanno gettato olio bollente e bombolette di gas contro il personale di custodia per forzare il blocco. Loro obiettivo era raggiungere i detenuti albanesi per vendicarsi dell’aggressione a un connazionale, fatti avvenuti in precedenza.

Oliviero in una nota riassume i fatti. “Nel reparto giudiziario, durante le visite mediche, si sono incrociati detenuti albanesi e nigeriani, c’è stato un battibecco tra loro, ma i poliziotti presenti sono riusciti ad evitare il contatto fisico”. Poi però, continua il segretario del SAPPE, gli “albanesi sono risaliti verso la Sezione ed hanno atteso l’arrivo di un nigeriano” che è stato “aggredito violentemente dai detenuti albanesi. È riuscito, dopo i colpi ricevuti, a raggiungere la propria Sezione di appartenenza e quando ha raccontato l’accaduto ai connazionali, i nigeriani si sono organizzati per vendicarsi”. Quindi “hanno atteso l’apertura del cancello di sbarramento da parte del personale, per permettere al porta-vitto di entrare e distribuire la cena: ed è iniziato il caos”.

“I detenuti volevano uscire per raggiungere gli albanesi nella propria Sezione e vendicarsi. I pochi agenti del turno pomeridiano hanno bloccato il cancello e, con non poco difficoltà, sono riusciti a chiuderlo – continua la ricostruzione del Sappe -. Ma questo non ha fermato i nigeriani che, essendo a regime aperto, hanno prima tentato di forzare il blocco: non riuscendoci, hanno lanciato olio bollente e bombolette di gas incendiate contro il personale. A seguito dell’esplosione di una bomboletta, si è rotto il plexiglass del cancello e due agenti sono stati colpiti agli occhi dalle schegge”. “Sono stati attimi di terrore e paura e solo grazie al personale che vive in caserma che sentito l’allarme si è precipitato sul posto si è riuscito a mettere in sicurezza il Reparto”, evidenzia il sindacalista Oliviero.

Sugli scontri e la ‘caccia all’uomo’ fra detenuti nel carcere di Sollicciano il Sappe parla di “bilancio catastrofico” di “due Sezioni devastate” e appunto di “cinque agenti di Polizia Penitenziaria al pronto soccorso, di cui due con il serio rischio di perdere la vista ad un occhio: pensiamo che tutto ciò possa bastare per fare comprendere che la situazione nel carcere di Sollicciano è fuori controllo” e che “non sono più differibili provvedimenti risolutivi e l’allontanamento dei ristretti protagonisti di tale scempio”.

Nella stessa nota Donato Capece, segretario generale nazionale del Sappe, afferma: “Siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno”. Capece chiede un confronto con i Sottosegretari alla Giustizia Delmastro ed Ostellari, ognuno per i rispettivi settori di competenza.

“Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto – afferma -. Ci vuole tolleranza zero chi continua a porre in essere comportamenti criminali e delinquenziali durante la detenzione. Espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze”.

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