Mi chiamo Vale, sono Rom e insegno ai bambini italiani

Vale Sedic, giovane donna Rom, vissuta a cavallo tra il campo di Tor dei Valle e la casa si una famiglia italiana affidataria. Vale si è laureata e da poco insegna in una scuola materna. Domenico Guarino l’ha intervistata

🎧 Strage Georgofili, De Raho: “chiarire ruolo Servizi Segreti”

Il procuratore nazionale Antimafia intervenendo all’evento “Sblocchiamo la verità” a 28 anni dalla strage che costò la morte a Fabrizio Nencioni, Angela Fiume, alle loro figlie Nadia (nove anni) e Caterina (meno di due mesi di vita), oltre allo studente universitario Dario Capolicchio (ventidue anni).

“La strage di via dei Georgofili maturò nell’ambito della trattativa Stato/Mafia, la verità arriverà ma c’è da chiarire il ruolo dei servizi segreti in quella tragica stagione” . Lo ha detto il procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, partecipando oggi all’Auditorium di Santa Apollonia, all’evento “Sblocchiamo la verità” a 28 anni dalla strage che costò la morte a Fabrizio Nencioni, Angela Fiume, alle loro figlie Nadia (nove anni) e Caterina (meno di due mesi di vita), oltre allo studente universitario Dario Capolicchio (ventidue anni). “Nelle inchieste sulle mafie e sulle stragi “non sempre le nuove acquisizioni consentono di dire che certamente vi è un passo in avanti, perché a volte quel passo in avanti potrebbe anche essere un tentativo di depistaggio” ha detto  De Raho.

“Probabilmente per superare l’opacità che ancora ricorre” nella ricerca della verità sulla strage  “è necessario rimuovere il segreto nei documenti dei servizi di sicurezza, laddove essi riguardino le stragi” ha affermato  De Raho, I servizi di sicurezza costituiscono un pilastro della nostra sicurezza e della nostra democrazia – ha aggiunto -, ma al tempo stesso, laddove i processi fanno emergere delle opacità, è necessario che vi sia piena chiarezza”, ha sottolineato Cafiero De Raho, secondo cui “il diritto alla verità è un diritto fondamentale: è la base, il perno, il pilastro della nostra democrazia e della nostra Costituzione”.

Il procuratore ha ricordato che “il presidente della Repubblica, riferendosi agli anni di piombo, ha affermato che ci sono ancora ombre, spazi oscuri, complicità non pienamente chiarite, e sia il presidente del Senato che il presidente della Camera hanno concordemente affermato di aver rimosso il segreto sul terrorismo e sulle stragi per gli atti delle commissioni di inchiesta, quindi la declassificazione di tutti i documenti sui quali è stato apposto dalle commissioni il segreto funzionale, e questo costituisce un passo in avanti sicuramente straordinario”.

“L’orrore non si dimentica. La strage di via dei Georgofili è una ferita aperta nella memoria della nostra città e del nostro Paese. Quella notte di 28 anni fa non solo fu sventrato il cuore stesso di Firenze, ma venne anche portato un attacco frontale alle nostre Istituzioni. Come ogni anno sento il dovere morale e civico di partecipare alle manifestazioni ufficiali”. Lo dichiara la deputata del Pd, Rosa Maria Di Giorgi. “L’ho sempre fatto, sin da quando ero assessore alla Legalità e in quella veste promossi numerose iniziative, soprattutto nelle scuole, proprio per corroborare l’adesione ai valori etici della nostra democrazia. Troppe cose vanno ancora chiarite di quella oscura stagione. Per questo coltivare la memoria è non solo giusto, ma anche necessario. Così come chiedere ancora che si faccia piena luce sul contesto in cui maturò la stagione delle stragi del 1992/1993, sulla quale attendiamo ancora una verità definitiva”.

In Italia nessuno vuole più fare il muratore (ed è un problema)

Il  recovery plan stanzia un sacco di soldi per le infrastrutture ma in Itaila manca la manodopera qualificata. intervista con l’arch. LORENZO BELLICINI, Direttore Tecnico di CRESME Centro Ricerche Economiche Sociologiche e di Mercato nell’Edilizia.

🎧 Meccanoessile, comitato: no a altro housing sociale, che fine hanno fatto i servizi al Quartiere?

Il comitato ex- Meccanotessile scrive agli amministratori fiorentini contestando la scelta di destinare tutto lo spazio delle palazzine a housing sociale come annunciato dal sindaco Nardella. Ascolta l’intervista

Ecco il testo della lettera del comitato ex Meccanotessile

Appello agli eletti ed alle istituzioni del Comune di Firenze-Egregie signore e signori eletti in rappresentanza dei cittadini di Firenze e insediati nelle istituzioni che governano la nostra città; la sconcertante naturalezza con la quale il nostro Sindaco ha annunciato la realizzazione di appartamenti destinati ad housing sociale anche nell’ edificio “C”
dell’ex-Meccanotessile, ci induce a credere che questa grave decisione risenta anche della scarsa conoscenza delle vicende che hanno segnato la storia del nostro territorio; vicende che, per età, provenienza o disinteresse, molti di voi forse ignorano.
Durante il secolo scorso, il territorio di Rifredi è stato protagonista nella storia cittadina; la zona industriale nata intorno alle Officine Galileo, alimentò un solido tessuto sociale e politico che trovò la sua coesione nelle lotte operaie, nei locali dell’S.M.S, nella chiesa di Don Facibeni, ecc….
In favore di questa realtà si mobilitarono le forze migliori del Paese: Il Sindaco La Pira, Enrico Mattei, Fanfani e altre personalità che hanno segnato la storia del nostro ‘900; Guglielmo Marconi fu presidente della “Galileo” a testimonianza del valore scientifico di questa istituzione e Vasco Pratolini ambientò qui i suoi romanzi raccontando esemplari storie umane e sociali.
Con il trasferimento della “Galileo” e successivamente delle altre industrie, l'intero quartiere fu oggetto di una grande speculazione edilizia che accrebbe vertiginosamente la sua densità abitativa;
nella sola area della “Galileo” furono realizzati edifici per un volume di 250.000 m3 e fu solo grazie agli Standard Edilizi vigenti, all’impegno delle istituzioni e alle dure lotte dei cittadini che il Meccanotessile (circa 27.000 m2) fu salvato, e destinato a sanare la carenza di servizi.
Le analisi successive evidenziarono le gravi carenze del territorio e la necessità di radicali
interventi atti a riqualificarlo in funzione residenziale: interventi urbanistici per adeguare viabilità, verde pubblico e servizi; ricordiamo la “conferenza sui problemi urbanistici del quartiere” indetta dal PCI nel 1982 e il “Piano particolareggiato per Rifredi” (1985) commissionato dal Comune.
Nel 1986 Franco Lombardi pubblica “Firenze Nord Ovest”ripercorrendo la storia urbanistica del territorio ed evidenziando le gravi inadempienze sopportate dalla nostra periferia.
fu anche deciso di realizzare un “Centro d'Arte Contemporanea” (C.A.C); ma dopo il primo lotto dei lavori (e una spesa di 20 miliardi di lire!) anche questo progetto fu abbandonato.
Con la Giunta Renzi (2009) si costituì il nostro Comitato, l’ex-Meccanotessile fu tolto dalla lista delle alienazioni previste e iniziò un “percorso partecipativo” che si concluse con la delibera 2012/G/45 (progetto del “Servizio Belle Arti” del Comune); le istanze dei cittadini erano state recepite e tornava la speranza di veder rinascere Rifredi intorno quell’area riqualificata.
Ma la delibera 2018/G/712, “rimodulando” gli indirizzi precedenti, ha destinato gli spazi
dell’edificio “E” -prima destinati ai “Servizi per il Territorio”- alle sedi di I.S.I.A. e I.N.D.I.R.E.;
due istituti senz’altro prestigiosi, che tuttavia non aiutano a risolvere i problemi di Rifredi. Oggi di quel progetto del 2012 resta solo il “Giardino delle Officine Galileo”.
Peraltro, di queste nuove destinazioni (in parte già finanziate fin dal 2014!) non abbiamo più notizie da molto tempo, tanto da temere che anche questi progetti siano destinati all’oblio.
La realizzazione di 1360 unità abitative destinate ad housing sociale annunciata dal nostro Sindaco è una iniziativa che trova il nostro appoggio incondizionato, ma la storia e i problemi di Rifredi non possono essere dimenticati. 60 di questi appartamenti sono previsti negli edifici (B e C) dell’Meccanotessile; ma l’edificio “C” prospiciente via Alderotti è l'ultimo rimasto per realizzare i servizi necessari al nostro territorio; d’altronde, un modesto ridimensionamento del progetto non cambia la sostanza dell’impegno preso dall’Amministrazione per l’edilizia sociale.

Si tratterebbe anzi di una decisione quanto mai opportuna anche considerando le carenze del territorio e l’inadeguatezza di una viabilità già fortemente gravata dai numerosi servizi resi alla città che insistono su quell’area (strutture sanitarie e ospedaliere, Università, Finanza, ecc.).
Egregie signore e signori eletti in rappresentanza dei cittadini di Firenze; sappiate che gli abitanti di Rifredi attendono giustizia da oltre 40 anni e non accetteranno decisioni che liquidano, con cinica indifferenza, la storia e le lotte dì una intera generazione.

Quale sarà il futuro della scuola?

Intervista con la professoressa ASSUNTA VITERITTI,  docente alla Sapienza di Roma e direttrice della rivista Scuola Democratica edita da il Mulino, che organizza Reinventing education ? QUALE IL FUTURO DELLA SCUOLA. La conferenza internazionale si terrà online dal 2 al 5 giugno.

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