E’ partita questa mattina, intorno alle 9.30, dal centro di Firenze la manifestazione indetta in occasione dello sciopero generale promosso da Cgil e sindacati di base in solidarietà con il popolo palestinese e la Global Sumud Flotilla.
AUDIO Raffaele Palumbo da Firenze e Giorgio Bernardini di Prato
Migliaia di persone a Firenze per il corteo in solidarietà con la Palestina e la Global Sumud Flotilla, in occasione dello sciopero generale indetto da Usb e Cgil in tutta Italia.
Tantissimi i partecipanti arrivati in zona Fortezza. Il corteo, aperto da una grande bandiera palestinese e dallo striscione ‘Fermiamo il sionismo con la resistenza’, è partito poco prima delle 10. A sfilare sindacati di base, ragazzi delle scuole superiori e università, associazioni, movimenti, Cgil. Il serpentone al grido di ‘Palestina libera’ e ‘Stop genocide’ si è mosso verso viale Lavagnini, ma tante persone stanno ancora arrivando alla Fortezza, ed è diretto a Campo di Marte. Traffico bloccato sui viali e tramvia in direzione San Marco interrotta.
La manifestazione attraversa piazza della Libertà, viale Don Minzoni, cavalcavia delle Cure, viale dei Mille e viale Paoli, per concludersi allo stadio Franchi, lato Maratona.
Traffico commerciale completamente bloccato in ingresso e uscita dalla zona nord del porto di Livorno con lunghe file di mezzi pesanti e Tir intrappolati tra il ponte Genova e via Leonardo da Vinci a causa dei manifestanti proPal che, come annunciato da Usb, hanno invaso dalle 6 di stamattina, con un presidio, le carreggiate del grande nodo viario di fronte al varco Zara di accesso al porto. I manifestanti hanno posizionato transenne e acceso fuochi per impedire il passaggio dei veicoli compresi quelli di passeggeri ai traghetti. Proteste di camionisti e automobilisti ma in quella zona della città non si passa.
Dopo le occupazioni della Facoltà di Lettere e del Rettorato dell’Università di Pisa, anche la Scuola Normale Superiore è stata occupata dal movimento studentesco nella notte tra mercoledì e giovedì. Gli studenti protestano contro la collaborazione dell’istituto con università israeliane, accusando l’ateneo di non prendere posizione sul conflitto in Medio Oriente.