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Remigration, Mazzeo: movimento razzista che inneggia a deportazione, prefettura Livorno intervenga

Mazzeo remigration

La Lega continua a scivolare sempre più a destra, mettendo il timbro – con la presenza di Vannacci e il generale Bertolini – su un movimento razzista e anticostituzionale che inneggia perfino alla deportazione”. Così Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana e candidato del Pd nel collegio di Pisa, a proposito dell’incontro ‘Road to remigration’, organizzato per sabato 4 ottobre a Livorno.

Mazzeo chiede un intervento della prefettura.”Apprendere che non sia stato convocato un Comitato di ordine pubblico prima del 4 ottobre conferma la delicatezza di un evento nato per esasperare le tensioni e fomentare l’odio a fini elettorali”

“Mi spiace per loro, hanno scelto il posto sbagliato – aggiunge in una nota  Mazzeo-: la Toscana non è terra per l’estrema destra, è terra di resistenza, di don Milani, la prima ad aver abolito la pena di morte. Livorno, poi, è la città delle Leggi Livornine, della tolleranza e dell’inclusione. Non accetteremo mai che la nostra Regione venga associata a chi predica esclusione e odio. Remigration è un movimento contrario ai valori della Costituzione e la Lega, per quanto tenti scappatoie di forma ci è dentro con tutte le scarpe e calpesta i valori della nostra Carta.

Il silenzio della premier Meloni sul suo alleato è ormai imbarazzante quanto significativo”. “A questo punto chiediamo che intervenga la prefettura conclude -. La Toscana difenderà sempre la sua storia e i principi democratici che la fondano”. Nel pomeriggio il presidente del Consiglio della Toscana Antonio Mazzeo ha scritto al prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, per chiedere la convocazione di un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che possa valutare l’eventuale revoca dell’autorizzazione del Remigration summit in programma in città il prossimo 4 ottobre.

“Desidero sottolineare l’urgenza di un’attenzione particolare da parte delle Istituzioni dello Stato, affinché vengano adottate tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ordine pubblico. È importante che Livorno, città simbolo di valori democratici e di apertura, non venga strumentalizzata per fini contrari alla Costituzione e ai diritti umani fondamentali”, le parole di Mazzeo.

“Per queste ragioni – aggiunge – sono a chiederle la convocazione urgente di un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in cui valutare anche l’opportunità di non concedere o revocare l’autorizzazione a una simile iniziativa. Sono certo che lei, con la sua sensibilità e autorevolezza, saprà valutare con la massima attenzione i rischi connessi a tale evento, predisponendo conseguentemente ogni azione utile a scongiurare situazioni di tensione e a salvaguardare la dignità delle Istituzioni”.

Nella lettera Mazzeo ricorda che “tale iniziativa vede il coinvolgimento di esponenti che da tempo portano avanti teorie apertamente xenofobe e discriminatorie, che si pongono in aperto contrasto con i principi costituzionali della Repubblica e con i valori fondanti della nostra comunità democratica”.

“In un video che invita alla partecipazione al Remigration summit a Livorno il 4 ottobre 2025 viene spiegato che il luogo è stato scelto per due ragioni: la storia antifascista e comunista della città e la candidatura di Antonella Bundu alle elezioni regionali della Toscana. Se le peggiori destre occidentali ci identificano come l’avversario, vuol dire che abbiamo fatto le scelte giuste”. E’ quanto afferma in una nota la coalizione Toscana Rossa (PaP, Prc e Possibile) che sostiene la candidatura alla presidenza della Regione di Antonella Bundu.

Scelte giuste, sottolineano, “in particolare nel prendere posizioni chiare su temi fondamentali, come il ripudio della guerra, la contrarietà alle politiche di militarizzazione del territorio, al denuncia delle responsabilità dei nostri Governi rispetto alla devastazione di tanti Paesi nel mondo, il rifiuto netto di qualsiasi elemento di razzismo e discriminazione, la costante denuncia del sistema di sfruttamento costruito attorno ai flussi migratori”.
Da Toscana Rossa spiegano che “negli ultimi giorni di campagna elettorale continueremo a parlare di sanità, trasporto pubblico, infrastrutture, lavoro e dei problemi quotidiani delle persone”, prendendo tuttavia atto “della continua campagna di odio che sulle piattaforme digitali viene alimentata nei confronti della candidata presidente collegata alla nostra lista, dandole ovviamente solidarietà, con ancora più determinazione per il percorso che abbiamo scelto

 

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