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Prato, «caccia all’uomo» finisce in tentato omicidio: in carcere un ristoratore

Arrestato il 50enne Massimo Cosmo, titolare di locali in città: avrebbe pestato a calci e pugni un 46enne lasciandolo in condizioni gravissime. Per la Procura è «un atto di violenza unilaterale di rara brutalità».

«Un atto di violenza unilaterale di rara brutalità». Così il procuratore Luca Tescaroli definisce l’aggressione avvenuta nella notte del 26 ottobre, quando un uomo di 46 anni è stato selvaggiamente picchiato in via Rolando Pagli. Per quei fatti è stato arrestato Massimo Cosmo, 50 anni, ristoratore originario di Napoli e residente a Quarrata, con interessi in quattro locali pratesi tra cui il pub Hop’N Drop di via Terracini. L’uomo è stato trasferito nel carcere della Dogaia con l’accusa di tentato omicidio.Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tutto sarebbe iniziato all’interno del pub di via Terracini, riconducibile a Cosmo, dove la vittima avrebbe fatto uso di una quantità rilevante di cocaina. Dopo la chiusura del locale, il ristoratore, insieme a una donna con cui intrattiene una relazione sentimentale, si sarebbe messo alla ricerca del 46enne, dando vita – secondo gli investigatori – a una vera e propria «caccia all’uomo». L’uomo è stato raggiunto in via Rolando Pagli e lì colpito ripetutamente con calci e pugni, anche quando era già a terra, inerte: solo l’intervento della donna avrebbe posto fine al pestaggio.A sostegno dell’impianto accusatorio, la Procura indica le immagini delle telecamere di sorveglianza, le intercettazioni telefoniche e gli esiti degli accertamenti di polizia scientifica sugli indumenti e sulle scarpe del ristoratore, sequestrati nella sua abitazione. Gli inquirenti contestano inoltre a Cosmo di aver fornito una versione dei fatti ritenuta inattendibile, mentre la donna che era con lui è indagata per false dichiarazioni al pubblico ministero, avendo – secondo l’accusa – tentato di coprirlo.Il 46enne aggredito è tuttora ricoverato all’ospedale Santo Stefano di Prato: le lesioni riportate, in particolare a livello cerebrale, vengono giudicate molto gravi. Le indagini proseguono per definire con precisione il movente dell’aggressione e valutare eventuali ulteriori responsabilità nella gestione dei locali riconducibili al ristoratore.

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