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Sciopero generale il 28 novembre: Sindacati di Base in piazza contro la finanziaria e per la Palestina

A Firenze corteo da P.le Montelungo, concentramento alle 9.30.  Al centro delle richieste: no all’economia “di guerra,  salario minimo di 2000 euro, ritorno alla Scala mobile, investimenti per scuola, ricerca, università, potenziamento  Sistema Sanitario pubblico, riforma fiscale a vantaggio dei ceti più deboli, ma anche Rompere le relazioni economiche e diplomatiche con Israele finché non cessi il genocidio e l’apartheid del popolo palestinese

Questa la piattaforma dello sciopero

NELL’AUDIO DARIO FURNARI, USB Firenze 

“Per decenni governi di centrodestra e centrosinistra ci hanno raccontato la favola dei “sacrifici necessari”: cedere salario, diritti e tutele in nome dell’occupazione!

Oggi l’Italia ha un alto tasso di disoccupazione, la più profonda stagnazione salariale d’Europa, l’età pensionabile tra le più alte, e un mondo del lavoro fondato sulla precarietà. Un paese dove le fabbriche chiudono e i giovani sono spesso costretti a emigrare. A questa crisi economica si intreccia un clima internazionale a tinte sempre più fosche. Dal conflitto tra NATO e Russia in Ucraina, alle tensioni in Venezuela, fino al massacro del popolo palestinese, i venti di guerra soffiano ovunque. Il nostro Governo continua a sostenere politiche guerrafondaie, rendendosi complice di governi responsabili di violenze e genocidio.

La manovra finanziaria che oggi è in discussione traccia una linea chiara che soddisfa le élite economiche e il comparto militare-industriale: tagliare la spesa sociale per aumentare la spesa militare, favorire l’evasione fiscale con le rottamazioni, e un taglio dell’IRPEF che destina secondo l’ISTAT l’85% delle risorse ai due quinti più ricchi delle famiglie, oltre all’ennesimo balzello dell’età pensionabile.

Abbiamo un’altra idea di Paese fondato sulla giustizia sociale, e capace di rapportarsi sulla scena internazionale con la schiena dritta. Per questo vogliamo:
1) un salario minimo di 2000 euro e il ritorno della scala mobile per agganciare automaticamente il salario all’inflazione, l’età pensionabile a 62 anni, blocco del sistema degli appalti a cascata e della precarietà sul lavoro;
2) Nuovi investimenti e potenziamento della scuola, dell’università e del settore sanitario pubblico, sia per valorizzare (con salari adeguati e assunzioni che risolvano il problema delle carenze di organici) le professionalità lì impiegate sia per garantire servizi accessibili e di qualità. Nuovi investimenti nelle case popolari e nei servizi di prossimità comunali.
3) Un fisco equo che riporti la proporzionalità tra le fasce di reddito e garantisca la redistribuzione della ricchezza.
4) Rompere le relazioni economiche e diplomatiche con Israele finché non cessi il genocidio e l’apartheid del popolo palestinese.

28 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE – CORTEO ORE 9.30 PIAZZALE MONTELUNGO

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