Il risultato del Partito democratico a Firenze e nella Piana fiorentina alle elezioni regionali apre un caso politico. Il partito di Elly Schlein si è fermato al 27%, ben nove punti percentuali in meno delle scorse europee. Nessun consigliere eletto nella Piana.
Sì, il risultato elettorale a Firenze è diventato un caso politico. Record negativo a queste elezioni regionali, dove in consiglio – del Partito democratico – entra solo Andrea Vannucci. Solo il 20/30% degli elettori del Pd ha espresso una preferenza, segno di una scarsa mobilitazione. E l’esclusione di Cristina Giachi è stata una sorpresa inattesa. Un neo, nella schiacciante vittoria di Eugenio Giani. Il Pd a Firenze è andato tre punti sotto le scorse elezioni amministrative e ben nove punti sotto le scorse elezioni europee. E alle regionali di cinque anni fa il Pd in città era quasi al 39 per cento. Ora è al 27. Schiacciato dal successo elettorale di Casa riformista, dunque Giani e Renzi e dalla stessa Alleanza verdi sinistra, il Partito di Elly Schlein capisce di “dove fare una riflessione” come ha detto lo stesso Giani, o di “dover fare un’analisi approfondita”, come ha detto la Sindaca di Firenze Sara Funaro. Analisi che si potrebbe ripercuotere anche sulla composizione della sua Giunta. Tutti d’accordo dunque, serve un cambio di passo. Per non parlare della situazione grave che si è generata nel collegio Firenze 4. Non solo il Pd si ferma al di sotto del 30% (29,83%). In uno dei collegi chiave della provincia per la rappresentanza regionale, Sesto Fiorentino Campi Bisenzio Scandicci, il primo partito regionale non elegge neanche un consigliere. Potrebbe dunque essere alle porte – urgente più che mai – una fase congressuale, con gli occhi puntati sul segretario cittadino, Andrea Ceccarelli, riformista, che potrebbe essere il primo ad essere sacrificato sull’altare dei nuovi equilibri.