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PD Regionale, quaranta giorni per sciogliere le tensioni

Pd

Sabato la direzione regionale del Partito democratico, poi il 17 gennaio l’assemblea regionale, con in mezzo quaranta giorni per sciogliere le tensioni degli ultimi tre mesi. Mentre i riformisti annunciano che non entreranno in una eventuale segreteria di un Fossi bis.

Somigliano un po’ ad una resa dei conti i prossimi appuntamenti del Partito democratico in Toscana. Sabato la direzione regionale, la prima di sostanza dopo le elezioni regionali. Le altre erano servite a ratificare: la candidatura di Giani e le liste elettorali. Questa volta si dovrà discutere di politica, di scelte, di cose che non sono andate giù ad una parte del partito o che non hanno funzionato. Dal listino bloccato alla mancata elezione di un consigliere per la Piana fino all’esclusione del candidato pratese – il riformista Matteo Biffoni – che nonostante le 22 mila preferenze è rimasto fuori dalla nuova Giunta regionale. Proprio i riformisti hanno anticipato che non ci sono le condizioni per entrare in una nuova segreteria regionale che il segretario Emiliano Fossi ha già annunciato di voler azzerare per rifarne una tutta nuova daccapo. E’ in ogni caso un momento decisivo e delicato per la tenuta della leadership di Fossi. La “fase 2” della sua segreteria dovrebbe servire a calmare le acque, che al momento sembrano rimanere parecchio agitate, sul versante pratese certamente, ma non solo, anche su versante Siena, Empoli e Livorno. E Firenze, dove dicono gli scontenti, non c’è stata nessuna analisi né autocritica per un risultato alle regionali poco felice. Sotto accusa il modello di partito e la sua gestione del dissenso interno, anche sul versante degli amministratori. La tregua di Montepulciano sembra già finita. Quaranta giorni, per il Pd toscano, per ricomporre un quadro, dove al momento tutto sembra in movimento per approdi ancora molto incerti.

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