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Formato Cartaceo del 15 gennaio 2023

FUHRMAN Chris, Vite pericolose di bravi ragazzi, Atlantide
[Nuova edizione di un piccolo grande classico della letteratura americana del
Novecento che appartiene al genere Bildungsroman (per me sempre stato di di
grande fascino e prevalente interesse), quei romanzi di formazione che raccontano
storie riguardanti le tappe, gli snodi, i riti di passaggi e/o di iniziazione che
segnano le fasi-chiave della vita di ognuno – di ognuno a suo modo certo! -, ma che
sono fondamentali nella crescita personale: i passaggi tra infanzia e adolescenza,
tra adolescenza e giovinezza, tra giovinezza ed età adulta, e infine tra età adulta e
vecchiaia. Riti di passaggio o di iniziazione che tanto più sono feroci e dolorosi
tanto più risultano utili allo scopo.
Sono gli anni ’70 del ‘900, siamo a Savannah, Georgia (Usa). Francis, Tim e i loro
amici servono messa, girano in bici per la città, fanno a botte e portano scompiglio
nella scuola che frequentano, il cattolicissimo Cuore benedetto, gestito da terribili
suore e sacerdoti. Tim è un ragazzino geniale, minuto e sovversivo; Francis, troppo
timido per dichiararsi, è innamorato dell’eterea Margie, tutta chiesa, tagli sui polsi
e inconfessabili segreti.
Quando gli insegnanti intercettano uno scabroso fumetto che i ragazzi hanno
disegnato, tutti loro rischiano di essere bocciati. Francis e gli altri allora elaborano
il rapimento di una lince dalla riserva naturale vicino alla città per liberarla
all’interno della scuola ed evitare, nella confusione che ne seguirà, l’inevitabile
bocciatura. Il piano si rivelerà però molto più pericoloso del previsto e non andrà
esattamente come avevano immaginato…
Riti di iniziazione, scontri fra bande rivali, sbronze, la scoperta del sesso e, su
tutto, il tempo sospeso e insieme improvviso dell’adolescenza, in cui ogni cosa sta
per rivelarsi: Vite pericolose di bravi ragazzi è l’unica, meravigliosa testimonianza
del talento narrativo di Chris Fuhrman (1960-1991), che un tumore si è portato via
prima dell’uscita di questo suo libro bizzarro e indimenticabile.
Un inno alla libertà della giovinezza che racconta di come crescere, in fin dei conti,
significhi dover dire per sempre addio alla propria innocenza. Un libro che sta alla
pari con i classici del genere: dal Giovane Holden a Danny l’eletto, da Lord Jim ai
Piccoli maestri, da Dio d’illusioni a Cuori in Atlantide, da Acqua di mare a Ferito
a morte, eccetera, eccetera, eccetera…
Dal libro nel 2002 è stato tratto un film omonimo (The Dangerous Lives of Altar
Boys) per la regia di Peter Care nel quale Jodie Foster, anche co-produttrice, si è
ritagliata una particina autoironica di suora dispotica.]

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