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Firenze, si moltiplicano le occupazioni in diverse scuole superiori

Scuole superiori mobilitate. A Firenze le occupazioni si moltiplicano dopo quelle al Machiavelli-Capponi, al Michelangelo e al Pascoli. Adesso sulle barricate ci sono Castelnuovo e Rodolico, mentre al Russel Newton di Scandicci, dove la protesta è finita nel giro di 24 ore, ignoti si sono introdotti nella scuola tra lunedì e martedì notte rompendo una porta vetrata e danneggiando il bar della struttura.

Per la pace, per il silenzio della politica, per Gaza. I movimenti di questi ultimi mesi da parte della società civile hanno trovato il loro naturale prosieguo negli ambienti scolastici dove gli studenti alzano la voce, serrano i portoni, blindano le aule per voler essere anche loro protagonisti della propria storia, poter esprimere un pensiero in merito a questioni che scuotono le coscienze a livello globale. A Firenze, di instituto in istituto, di liceo in liceo, è un tam di tam di occupazioni per “cambiare un sistema che non funziona”, dicono al Gramsci, indicando come “indolenti” chi queste barricate le ha alzate prima di loro, dando forma agli anni Settanta, a un periodo di mobilitazioni di fronte al quale quello attuale vuole segnare una sveglia per la memoria.

C’è anche l’Alberghiero Saffi, che srotola una bandiera della Palestina ma senza negare l’accesso a chi vuole seguire le lezioni. Ciascuno viene responsabilizzato, invitato a scegliere tra stare o agire, aderendo a un gesto di ribellione, come al Castelnuovo, oppure al Rodolico dove sono stati ospiti anche alcuni rappresentanti del collettivo ex Gkn.

Non mancano le provocazioni di gruppi di studenti di parte avverse, ma questo non basta a fermata l’ondata di proteste, sostenuta da una coesione e una partecipazione importanti e trasversali, che conquistano anche lo scientifico Da Vinci. “Il Davi occupa”, è “una questione di coraggio”, dicono gli studenti. Ed è solo l’inizio.

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