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Omicidio Ciatti, la procura di Roma chiede l’ergastolo per Bissoultanov

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La Procura Generale di Roma ha chiesto la condanna all’ergastolo nell’ambito del processo di appello a carico di Rassoul Bissoultanov nella vicenda dell’omicidio di Niccolò Ciatti, morto durante un pestaggio in Spagna nell’agosto del 2017.

L’accusa chiede il riconoscimento delle aggravanti di crudeltà e futili motivi. In primo grado il cittadino cecena è stato condannato a 23 anni di carcere per l’omicidio Ciatti. La sentenza è attesa per il 5 luglio prossimo.

“Il povero Niccolò Ciatti – si legge nelle motivazioni della prima sentenza per l’omicidio – è stato colpito con un calcio quando era del tutto indifeso e inoffensivo, ancora stordito per il pugno ricevuto, in violazione di ogni più elementare regola di combattimento che fin da epoca antica proibisce di colpire l’avversario a terra”.

“Proprio la conoscenza approfondita della lotta da combattimento – scrive la presidente Antonella Capri a proposito dell’omicidio Ciatti – consentiva all’imputato di avere piena consapevolezza della potenzialità letale del calcio”.

Nessuna attenuante è stata riconosciuta al ceceno, perché ha ucciso, si legge nella motivazione, “un ragazzo mite, tranquillo, dedito al lavoro, non violento, falciato nella sua breve vita in un momento di svago”. Inoltre, dopo aver colpito Niccolo, il ceceno “ha impedito ad altri di prestare soccorso”.

Infine ha pesato il comportamento del ceceno che si è reso irreperibile, prima dell’inizio del processo in Italia per l’omicidio Ciatti e poco dopo che fosse concluso il processo in Spagna.

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