Site icon www.controradio.it

Lunedì 18 sciopero nazionale della sanità, medici fermi anche in Toscana

quarantene

LABORATORIO LABORATORI TEST TAMPONE TAMPONI COVID 19 copyright: imagoeconomica PROVETTE PROVETTA PERSONALE SANITARIO RICERCATORE RICERCATORI RICERCATRICE© Imagoeconomica

Indetto per lunedì lo sciopero in difesa del sistema sanitario. Ad incrociare le braccia saranno medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti. Previsto un presidio davanti a Palazzo Sacrati Strozzi, sede della giunta regionale, dalle 9,30 alle 11,30.

La sanità si fermerà per 24 ore, a livello nazionale, in difesa del sistema sanitario. Lo farà lunedì 18 dicembre, anche in Toscana, dove a incrociare le braccia saranno medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari con un presidio regionale in piazza Duomo a Firenze, davanti alla sede della presidenza della giunta regionale, dalle 9,30 alle 11,30. Lo sciopero è indetto da Cisl Medici, Aaroi-Emac, Fassid (Federazione Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) e Fvm, che fanno parte dell’intersindacale medica. “Nell’occasione – spiegano le sigle – saranno bloccate tutte le prestazioni che sono funzionali, quindi indispensabili, per tutte le altre prestazioni ospedaliere e territoriali, comprese quelle della filiera alimentare”. “Questo sciopero ha carattere nazionale – spiega Giuseppe Celona, segretario generale Cisl Medici Toscana – ma serve anche per sensibilizzare tutti, soprattutto i cittadini, verso i problemi in ambito sanitario che riguardano la nostra regione, come, in questo periodo, l’intasamento dei pronto soccorso, le lunghe liste d’attesa e la carenza di personale sanitario, acuita tra l’altro dalla necessità di un’efficace razionalizzazione delle reti ospedaliere”. Secondo i sindacati che hanno promosso la mobilitazione, la difesa del sistema sanitario nazionale pubblico passa anche per l’opposizione alla manovradel governo, ritenuta dannosa e che “non risponde alle esigenze del personale sanitario, strizza l’occhio al privato e, cosa più grave di tutte, non riduce le liste d’attesa e non tutlea la salute dei cittadini”.

Exit mobile version