I dati sono stati illustrati oggi a Firenze nel corso di un’iniziativa della Cisl Toscana dedicata alla violenza economica contro le donne. A rendere insufficienti i redditi femminili, secondo il sindacato, “è anche il ricorso al part-time, spesso imposto dalle aziende o dalle situazioni familiari: i tre quarti di tutti i contratti part time in Toscana (302mila) sono femminili
In Toscana, nel settore privato, gli uomini percepiscono in media un compenso giornaliero lordo di 100,9 euro, contro i 76 euro delle donne, e il tasso di occupazione femminile (al 30 giugno scorso) è del 65,9% rispetto al 77,4% di quella maschile. I dati sono stati illustrati oggi a Firenze nel corso di un’iniziativa della Cisl Toscana dedicata alla violenza economica contro le donne.
A rendere insufficienti i redditi femminili, secondo il sindacato, “è anche il ricorso al part-time, spesso imposto dalle aziende o dalle situazioni familiari: i tre quarti di tutti i contratti part time in Toscana (302mila) sono femminili (226.000, il 74,5%), sebbene le donne siano solo il 44,6% (744.000) di tutti gli occupati (1,668 milioni) nella regione”.
E anche sul fronte delle competenze finanziarie le donne sono in svantaggio: un’indagine Bankitalia del 2023 assegna agli uomini un punteggio medio (tra 0 e 20) di 10,9 e alle donne di 10,5.
“C’è un intero sistema che continua a rendere più difficile per una donna guadagnare, lavorare, scegliere”, attacca Silvia Russo, segretaria generale della Cisl Toscana, secondo cui “non possiamo più considerarlo un problema privato: è una questione sociale, culturale, politica; è una questione di giustizia. Senza autonomia economica, la libertà resta un diritto solo sulla carta”Lavoro: nel settore privato le donne guadagnano un quarto in meno rispetto agli uomini