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In farmacia comunale San Gimignano stop a prodotti israeliani

Fonte Unicef Italia

Il Comune di San Gimignano (Siena), attraverso la propria farmacia comunale, ha deciso di aderire alla campagna di boicottaggio nei confronti delle aziende israeliane coinvolte nel conflitto in corso in Palestina.

La scelta nasce in risposta all’appello promosso dal Forum per la pace della Val d’Elsa all’interno di una strategia di pressione economica non violenta, che si propone di incidere sui comportamenti delle imprese e, indirettamente, sui governi da esse sostenuti, attraverso il riorientamento delle scelte di consumo. In particolare, la farmacia comunale di San Gimignano si impegnerà a sostituire laddove possibile i prodotti farmaceutici realizzati da aziende israeliane con equivalenti di altre marche, mantenendo invariata la qualità del servizio e la disponibilità dei medicinali ai cittadini. Il provvedimento intende anche richiamare l’attenzione sulla grave emergenza umanitaria che colpisce la popolazione civile di Gaza, privata di beni essenziali come farmaci, acqua e cibo. Con questo atto l’amministrazione comunale ribadisce il proprio sostegno a forme di cooperazione pacifica e il proprio impegno a promuovere azioni coerenti con i principi di responsabilità sociale e solidarietà internazionale. Mentre fa ancora discutere quanto accaduto ad Arezzo. Sulla vicenda della dottoressa e dell’infermiera riprese col camicie in video mentre gettano nel cestino farmaci Teva prodotti in Israele, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Arezzo precisa che “come ente “sussidiario dello Stato ha il compito istituzionale di vigilare sul rispetto delle norme deontologiche ed etiche contenute nel Codice Deontologico della Professione Infermieristica e, qualora vengano riscontrati comportamenti non conformi, di attivare i procedimenti disciplinari previsti dalla normativa vigente”. “Gli Ordini professionali – ricorda – tutelano la salute dei cittadini e della collettività, garantendo che le professioni infermieristiche – infermiere e infermiere pediatrico – siano esercitate con competenza, responsabilità e nel pieno rispetto dei principi e dei valori che le caratterizzano. Questo dovere si estende anche alla comunicazione pubblica, compresa quella digitale”.

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